In occasione della centoduesima edizione della manifestazione sportiva in partenza da Bologna sabato 11 maggio, è stato organizzato in Ateneo l’incontro “Unibo on bike: science, technology and policy for cycling”
BOLOGNA – Si svolgerà mercoledì 8 maggio, dalle 9 alle 13.30, l’incontro “Unibo on bike: science, technology and policy for cycling”, ad accesso libero, presso Palazzo Hercolani (Strada Maggiore, 45 – Bologna), in occasione della centoduesima edizione del Giro d’Italia 2019.
La mattinata vedrà alternarsi docenti e ricercatori dell’Alma Mater ed esperti di mobilità sostenibile su due ruote, tra cui il Professor Peter Cox dell’University of Chester, sociologo e direttore del network Scientists for Cycling.
Tantissimi i vantaggi offerti dall’uso della bicicletta: oltre ai benefici ambientali, molti e positivi gli effetti sulla salute, come i vantaggi cardiaci e circolatori, oltre alla possibilità di bruciare calore e tenersi in forma. Importantissimi anche gli effetti della ciclabilità sui fattori economici e di sviluppo del territorio: in 28 paesi europei la mobilità ciclabile genera maggiore occupazione, per 512 miliardi di Euro, più di 1.000€ per abitante. In UE all’anno sono vendute 21 milioni di biciclette. Più di 650.000 posti di lavoro sono associati alla ciclabilità in EU mentre l’indotto del turismo ciclistico ammonta a 2,3 miliardi all’anno. Senza contare la riduzione dei costi famigliari dovuti all’uso della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro.
Alla luce di questi aspetti è evidente come la scienza debba essere in prima linea per lo sviluppo della mobilità ciclabile, toccando nella sua multidisciplinarietà, i diversi ambiti della sociologia urbana, dell’ingegneria delle infrastrutture, della safety e della tecnologia.
L’evento di mercoledì 8 maggio farà, quindi, un punto sullo stato dell’arte scientifico e tecnologico della ciclabilità che, per essere attuata, deve essere supportata da politiche urbane attente alla complessità del tema. La sessione finale dell’evento avrà, inoltre, come obiettivo quello di trovare il punto di incontro tra scienza e governance cittadina e riflettere sugli strumenti reali che gli enti locali dispongono per favorire non solo l’uso della bicicletta ma anche la diffusione, in analogia alle capitali europee, di una concreta cultura delle due ruote.