PARMA – Le solenni Celebrazioni per la Festa dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate presso Palazzo Ducale hanno visto le massime autorità civili, militari, il Vescovo Enrico Solmi e tutti i sindaci del territorio provinciale schierati con la fascia tricolare a ricordare l’anniversario della vittoria dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale e a rendere omaggio all’Unità nazionale e alle Forze Armate.
Oggi, 4 novembre 2021, ricorrono anche i cento anni dalla traslazione presso l’Altare della Patria della salma del Milite Ignoto.
Un simbolo di identità nazionale: il soldato, il fratello e il figlio del Paese appartenente a quella moltitudine che non fece ritorno. Le orazioni ufficiali che si sono alternate a Palazzo Ducale, dal 1953 sede del Comado dei Carabinieri di Parma, si sono riferite a questa memoria, a come la ricorrenza debba interrogare le nostre coscienze su come si è fondato il sentimento di unità nazionale, quali battaglie abbia attraversato, chi le abbia combattute sacrificando la vita e quali speranze abbia condiviso.
Prima dello scoprimento della lapide dedicata a questo anniversario il Sindaco Federico Pizzarotti nel suo intervento ha parlato di memoria e di futuro “È il mio ultimo 4 novembre con la fascia da Sindaco. Ricordo tutte le cerimonie a cui ho partecipato in questi ultimi 10 anni e l’emozione, per ognuna, nel vestire il tricolore sulla spalla. Le parole chiave legate a questo giorno sono: orgoglio, impegno, dedizione e coesione. Parole che non tutti i giorni entrano nelle nostre comunità e nelle case. Questa celebrazione è un’occasione di riflessione su quello che è la nostra nazione che, oggi, faticosamente e con un timido entusiasmo sta uscendo da una pandemia e che ha visto le forze armate impegnate e vicine ai cittadini nei territori nell’emergenza. Due anni in cui la parola libertà ha assunto sfaccettature diverse.
Il pensiero del Milite Ignoto, di un ragazzo giovane e sconosciuto, che ha dato la vita per la patria si avvicina nei nostri giorni ai medici, ai sanitari, ai volontari, ai militari che hanno dato la vita per la comunità nella tempesta che ci ha colpiti.
Celebrare le forze armate nel presente fa parte di un percorso necessario. Oltre che celebrazione della nostra Patria, questa Festa deve riuscire ad allargare un entusiasmo nel “fare gli italiani”, nel seminare valori, ideali e vocazioni, soprattutto nelle nuove generazioni.
Anche grazie a questi momenti si deve riflettere sul fatto che una volta noi nascevamo all’interno di una comunità e dovevamo farci individui, oggi nasciamo individui e dobbiamo trovare il nostro ruolo all’interno di una comunità.”