CESENA – Il 23 maggio 1992 la mafia faceva esplodere un tratto dell’autostrada A29, all’altezza dello svincolo di Capaci, uccidendo Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. A trent’anni dalle stragi mafiose di Capaci e Via D’Amelio, in cui persero la vita i giudici palermitani, l’Associazione Nazionale Magistrati e l’Amministrazione comunale di Cesena presentano l’evento “Giovanni e Paolo. Aldilà di Falcone e Borsellino”. Lo spettacolo teatrale andrà in scena sabato 4 giugno, alle ore 20.30, al teatro “Alessandro Bonci” e sarà introdotto dall’Assessore alla Polizia Locale e Sicurezza Luca Ferrini che dialogherà con Ignazio De Francisci, da poco in pensione dopo l’incarico alla procura generale di Bologna e giovane collaboratore di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. “Un’esperienza che ha segnato profondamente la mia vita umana e professionale”, ha raccontato De Francisci. Al dialogo/intervista seguirà lo spettacolo di Alessandra Camassa diretto dal regista Dario Garofalo. L’ingresso è gratuito ma con prenotazione a info@teatrobonci.it oppure al numero 0547 355959.
Siamo nella Casa degli Uomini Eletti. Qui si trovano tutti quelli che in vita si sono distinti per coraggio, onestà, dedizione al lavoro, ma che non sono stati uomini perfetti. Non è dunque il paradiso.
In questo luogo metafisico, che tanto poco profuma di santità, due personaggi si incontrano di nuovo, dopo molto tempo. I toni appaiono subito quelli di un’amicizia interrotta, di un rapporto bruscamente spezzato. L’imbarazzo iniziale, i difetti di comunicazione, lo sgomento dello specchiarsi l’uno nelle mancanze dell’altro, lasciano gradualmente il posto al ricordo di un senso della vita condiviso, fanno via via spazio alla feconda opportunità di una identità nuova, slegata dalla materia, più alta, senza i vincoli del tempo, più sincera. Le differenze tra i due personaggi rimarranno le medesime, senza conciliazione possibile; questo eccezionale incontro ne definirà però, con rinnovata franchezza, confini e motivi.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due personaggi di questa pièce, sono trattati al di qua di ogni tentazione agiografica o mitizzante. Chiamarli eroi è facile, inutile, anzi ingiusto: allontanando da noi il senso civico del loro agire, ci allontana al contempo dalle nostre responsabilità, ci paralizza in un disarmante fatalismo, ci ricorda solo ciò che non ci compete, non ci riguarda, non ci appartiene.
Attraverso le “voci di dentro” di Giovanni e Paolo, il teatro si offre nella sua straordinaria funzione di luogo privilegiato in cui è possibile, seppure per una manciata di minuti, vedere contemporaneamente la maschera e il volto, quello che si conosce insieme a quello che si può solo immaginare, ciò che è insieme a ciò che non è più.
L’iniziativa presentata a Cesena si colloca nell’ambito del progetto “SS9 la strada della memoria” dell’ANM Emilia-Romagna promosso per onorare la memoria dei due giudici e per ribadire l’incessante impegno di tutti i magistrati a difendere i principi di democrazia e legalità su cui si fonda la Costituzione, ricordando, con le parole di Falcone, che “gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’’.
Giovanni e Paolo
Aldilà di Falcone e Borsellino
di Alessandra Camassa
con Gaspare Balsamo, Dario Garofalo, Giusy Zaccagnini
scene Stefania Frasca
costumi Aurora Damanti
regia Dario Garofalo