RIMINI – “Mi hanno portato via i genitori, l’identità, il fratello e la sorella e i miei averi. C’è qualcosa che vogliono da me. E allora ho pensato alla mia anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via, la mia anima.”
È questa la frase di Irene Zisblatt – ebrea deportata nel campo di concentramento di ad Auschwitz-Birkenau a soli 13 anni, sopravvissuta agli esperimenti medici evitando per un soffio la morte nelle camere a gas – scritta sul marmo nero del monumento di via Madrid, che la città di Rimini ha dedicato “Ai caduti nei lager nazisti e di tutte le prigionie”. Un luogo della memoria che l’amministrazione comunale di Rimini ha realizzato nel maggio del 2004.
Si è svolta questa mattina, proprio davanti monumento di Rivazzurra, nel parco “Ai Caduti nei Lager 1943-1945”, la sentita cerimonia di deposizione di una corona di alloro per celebrare il Giorno della Memoria. Un segno importante, nella ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’Olocausto, a cui hanno partecipato il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, la Vice Prefetto vicario Patrizia De Angelis, l’assessora comunale Francesca Mattei, la presidente Anei (Associazione nazionale ex internati) di Rimini Sonia Tamburini e la consigliere regionale Nadia Rossi.
Questo pomeriggio – per le ore 17 – l’atteso Consiglio comunale straordinario animato dagli studenti delle scuole superiori nel quale saranno proprio i ragazzi ad offrire spunti preziosi per rinnovare la Memoria agli amministratori della città, i consiglieri di maggioranza, opposizione e i referenti del progetto di Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini.