Giornate FAI di Primavera a Ferrara tra Palazzo Arcivescovile e Complesso di San Bartolo ad Aguscello

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Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 per tutta la giornata con orari consultabili sul sito FAI

FERRARA – Giornate FAI di Primavera in programma sabato 22 e domenica 23 marzo 2025. A Ferrara i beni visitabili in apertura nelle due giornate sono il Palazzo Arcivescovile (orari 10.00-13.30 e 14.30-18.30, durata visita 45′) che fa il bis per le grandi richieste ottenute l’anno scorso e l’inedito Complesso di San Bartolo ad Aguscello (orari 10.00-13.00 e 14.30-17.30, durata visita 60′).

In provincia i luoghi, pubblici e privati, visitabili sono a Codigoro (percorso naturalistico da Canneviè a Porticino), Comacchio (dalla Loggia dei Cappuccini alla Manifattura dei Marinati), Casumaro (Cento – Chiesa di San Lorenzo e Villa Malaguti), Ospital Monacale (Argenta – Borgo La Corte) e Poggio Renatico (Le 4 Torri).

L’iniziativa è stata presentata a cura della Delegazione FAI di Ferrara martedì 18 marzo 2025 nella sala dell’Arengo di Palazzo Municipale. All’incontro con i giornalisti sono intervenuti l’assessore comunale alla Cultura Marco Gulinelli, il capo delegazione FAI di Ferrara Barbara Pazi e la presidente Regionale FAI Emilia Romagna Carla Di Francesco, il presidente della Provincia di Ferrara e sindaco di Poggio Renatico Davide Garuti, il dirigente Ausl Giovanni Peressotto, la dirigente scolastica dell’istituto Guido Monaco Angela Lucibello.
Presenti anche Sindaci o Assessori dei Comuni interessati, i proprietari dei beni che hanno acconsentito alla apertura e dirigenti scolastici coinvolti.

L’assessore Gulinelli ha mostrato grande entusiasmo per l’iniziativa sottolineando: “Ormai è un appuntamento che ogni anno richiama moltissime presenze in città, tutti mossi dalla passione culturale. Si tratta, infatti, di un’opportunità per scoprire e riscoprire luoghi solitamente inaccessibili, poco conosciuti e che sono autentici tesori artistici e culturali del nostro territorio, basti solo pensare all’abbazia cistercense di San Bartolo, che quest’anno sarà visitabile. Tutto ciò è possibile grazie sicuramente all’attività del FAI che si occupa della tutela e della valorizzazione dei patrimoni sul territorio, ma grazie anche ai proprietari di questi beni e ai cittadini che parteciperanno”.

Per info: sito web fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?search=ferrara

LA SCHEDA a cura della delegazione Fai di Ferrara – Quest’anno la delegazione di Ferrara propone otto aperture, in città e in provincia, un progetto ambizioso che nasce da una costante passione per la nostra terra, dalla volontà di raccontarla alle persone che sempre più ci seguono e tornano nei nostri luoghi e ci riconoscono, dando così senso alle nostre fatiche, spingendoci a fare sempre meglio e di più, una esperienza questa che ormai da anni facciamo e che sempre ci dà qualcosa di nuovo, arricchisce la nostra conoscenza, ci permette di condividere la nostra grande passione e ci offre la possibilità di avere nuovi amici e sostenitori.

A rendere incisivo e forte il significato di appartenenza, identità, civiltà, cura e tutela, sono i giovani Apprendisti Ciceroni e i Volontari Fai, che accompagneranno tra storia, architettura e racconto, i visitatori; ragazzi di diverse scuole e nazionalità, insieme ai volontari, ai professori, alle amministrazioni e i privati che ci consentono di aprire i Beni e la città, insieme nella cultura.

I luoghi a Ferrara e provincia

Ferrara, l’Antica Chiesa e il Convento di San Bartolo. Il convento di San Bartolo si trova a sud-est della città, nell’antico Borgo della Misericordia, presso Aguscello, a pochi chilometri dalla città e dalla Basilica di San Giorgio, la prima cattedrale della città di Ferrara. Delle origini ci rimangono due versioni differenti che individuano la costruzione della chiesa dopo la metà del IX secolo. L’attuale chiesa, risale al 1294 come scritto nell’architrave del portale d’ingresso, essa rimane l’unico esempio di edificio ecclesiastico ferrarese ad impostazione gotica. Oggi il complesso è parzialmente utilizzato come residenza sanitaria ed è di proprietà dell’AUSL di Ferrara, la chiesa e il noviziato sono in un grave stato di conservazione e sono in disuso, per queste Giornate di Primavera si è pensato di far conoscere questo complesso monumentale veramente unico ai nostri visitatori con la collaborazione e la disponibilità dell’Azienda Sanitaria Locale e degli operatori della Residenza. La visita, condotta dai volontari Fai. si svolgerà quasi interamente all’esterno, con uno sguardo, all’interno della silente chiesa, del chiostro e della raccolta sacrestia. Per l’occasione oltre al nostro racconto storico, artistico ed architettonico si potranno vedere i quadri realizzati da un ospite della residenza.
San Bartolo è un LUOGO del CUORE per la città di Ferrara.

Ferrara, Palazzo Arcivescovile.   Il Palazzo Arcivescovile di Ferrara, si trova nell’attuale Corso Martiri della Libertà, nel cuore della città, inserito tra due vie, degli Adelardi a sud e Cairoli a nord, occupando quasi un isolato. Esso è in una posizione strategica, baricentrica rispetto a tutte le fabbriche significative della città, adiacente alla Cattedrale di San Giorgio Martire, alla quale è collegato fin dal XV sec., di fronte al Palazzo Ducale, sede amministrativa della città e poco distante, verso nord, al Castello Estense. L’attuale assetto del Palazzo nel contesto urbano risale ai primi decenni del settecento. Il Palazzo è chiuso oramai da qualche anno a causa dei lavori di restauro e ripristino danni dovuti al sisma del 2012. I lavori sono ormai conclusi, alla definitiva apertura mancano alcune finiture e un progetto di valorizzazione volto alla realizzazione di uno spazio museale nel piano nobile del palazzo in corso di studio. Il Palazzo è indubbiamente bellissimo e merita una visita tra le sue stanze finemente decorate e con un affaccio nel cuore della città, indubbiamente mozzafiato. Chicca della visita è la cappella privata dell’Arcivescovo, un piccolo luogo che ti accoglie, intimo luogo di preghiera. La visita è condotta dagli Apprendisti Ciceroni del Liceo A. Roiti di Ferrara.

Codigoro: un percorso nella Valli, da Canneviè a Porticino. Nei pressi di Volano, sulla sponda sinistra del Po, si trovano le Valli Canneviè e Porticino, zone umide salmastre di circa 70 ettari che rappresentano l’ultimo lembo di valle scampato alle bonifiche degli anni Sessanta. Le valli sono il rifugio e luogo di nidificazione dell’avifauna tipica del Delta del Po, quali germani reali, gallinelle, folaghe, volpoche, garzette, cavaliere d’Italia e avocette; da alcuni anni vi sono presenze costanti di fenicotteri. Questa apertura riguarda un percorso di tipo naturalistico e prevede una passeggiata lungo un sentiero, partendo dall’oasi di Canneviè per giungere a Porticino, dove non si apprezzerà solo il paesaggio formato di acqua, dune di terra che vi affiorano, canneti e altra vegetazione, fauna di molte specie e natura, si parlerà anche della sua storia e soprattutto della trasformazione che questo territorio vallivo ha subito. Chi visita oggi la zona del Delta Meridionale difficilmente può immaginare come fosse prima delle ultime bonifiche attuate a partire dagli anni 50, in tutta l’area a parte la sezione delle campagne e del Gran Bosco, il Tenimento della Mesola era un susseguirsi continuo di valli da pesca. Distese di acqua salmastra, racchiuse in argini perimetrali regolate da precise norme di gestione per l’allevamento di specie ittiche.
La passeggiata sarà condotta dagli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Istruzione Superiore Guido monaco di Pomposa, Codigoro.

Comacchio, un percorso: la Loggia dei Cappuccini, la Chiesa di San Carlo e il Museo dei Marinati L’Apertura di Comacchio durante le Giornate di Primavera è un percorso che si sviluppa in un ambito urbano molto circoscritto, nell’intorno del loggiato dei Cappuccini, ad ovest del centro della città. Già da tre anni a Comacchio durante le Giornate Fai di Primavera si è scelto di fare un percorso nella città, in quanto essa stessa è monumento, per il suo particolare assetto urbano fatto di canali e ponti, per le facciate delle chiese inglobate in cortine edilizie minute che prospettano le banchine dei canali e per i palazzi e le chiese che si distinguono, come cammei, per l’architettura prorompente. Nell’area scelta quest’anno emerge la Manifattura dei Marinati, fabbrica per la lavorazione del pesce, un interessante documento di archeologia industriale e di un mondo per sempre scomparso nel quale l’acqua delle valli e la vita materiale e spirituale degli uomini – il lavoro, l’economia, la cultura, la religione, l’assetto urbano della città – erano fortemente connessi. La Manifattura è dal 2004 un museo, durante le Giornate sarà possibile visitarlo gratuitamente per gentile concessione della cooperativa sociale Work and Belong, perché il racconto dei luoghi rende certa l’identità di chi li ha vissuti e delle generazioni che continueranno a viverli. Così dicasi per il loggiato, fortemente simbolico, per la sua monumentalità e posizione. Le visite saranno condotte dagli Apprendisti Ciceroni degli Istituti di Istruzione Superiore Guido monaco di Pomposa e Remo Brindisi.

Casumaro (Cento): la Chiesa di San Lorenzo La Chiesa di San Lorenzo si trova a Casumaro, frazione di Cento (Ferrara). E’ un esempio significativo di architettura religiosa in un contesto prevalentemente rurale. Facilmente raggiungibile e riconoscibile poiché è situata nel centro abitato, lungo una strada provinciale che collega le province di Modena, Bologna e Ferrara.
La Chiesa vanta una storia antica. Già agli inizi del ‘400 esisteva un oratorio dedicato a San Lorenzo, sotto la parrocchia di Finale Emilia. A causa delle frequenti inondazioni del fiume Reno, che rendevano difficoltoso il collegamento con Finale Emilia, il 4 marzo 1451 il vescovo di Modena istituì una parrocchia autonoma a Casumaro, con un sacerdote stabile. All’interno della chiesa tra i Beni mobili vi è una pala d’altare del 1608, opera del pittore ferrarese Carlo Bononi, raffigurante i martiri San Lorenzo e San Pancrazio accolti nella gloria celeste, oggi temporaneamente spostata, è visibile una riproduzione; essa è in mostra a San Lorenzo a Cento, in attesa di ritornare al suo posto successivamente alla constatazione da parte degli enti di tutela della idoneità del luogo per la sua corretta conservazione. Pur essendo un bene normalmente aperto al pubblico, la visita intende illustrare l’importanza storica e la rilevanza sociale della Chiesa di San Lorenzo, mettendo in luce le sovrapposizioni di stili architettonici e decorazioni pittoriche che testimoniano il suo passaggio nei secoli.
pertura e visita a cura del nuovo Gruppo di Cento e dell’Alto Ferrarese.

Casumaro, Villa Malaguti Villa Malaguti è un esempio caratteristico di insediamento padronale della campagna ferrarese, con una volumetria massiccia e ambienti interni disposti simmetricamente attorno a un androne passante. Gli interni sono impreziositi con decorazioni pittoriche raffiguranti paesaggi del Ferrarese, porte con mascheroni, vetri incisi e pavimentazioni in graniglia di cemento. Degna di nota è la “camera degli sposi” con raffigurazioni di “Amore e Psiche” e le “Quattro stagioni”, mentre le altre stanze mostrano decorazioni neoclassiche e liberty. Nella corte si trovano le ex scuderie e una ghiacciaia sormontata da un curioso gazebo. La villa essendo di proprietà privata è normalmente chiusa al pubblico, pertanto, la visita che si propone costituisce un’occasione eccezionale per ammirare questo esempio di casa padronale alto borghese che conserva ancora le sue decorazioni originarie otto/novecentesche e per scoprire le vicende della famiglia proprietaria e, con essa, quelle di un’intera comunità testimone di un’epoca che non c’è più.

Ospital Monacale (Argenta): Borgo la Corte La nascita del primo nucleo abitato del complesso edilizio si ipotizza essere intorno al 1500 quando, in seguito alla costruzione della Delizia di Benvignante alla metà del XV sec., come dimora di svago per la corte estense, i Signori del tempo si insediarono nei territori vicini realizzando le loro residenze di campagna. E’ dei primi anni del 1600 una mappa che indica la Possessione grande, con prativi, pascoli, rustici e la casa padronale, poco distante la chiesa dedicata a San Bartolomeo, non vi era altro nel piccolo borgo.
Il Borgo si presenta come un complesso architettonico dalle radici contadine, in cui il passato rurale oggi si intreccia con innovazioni e restauri moderni. L’attuale conformazione risale a metà ottocento, quando fu potenziato il suo assento in funzione della produzione agricola; l’accesso principale è sulla via per Zenzalino, un ampio giardino anticipa la casa padronale. La corte ha forma rettangolare, sui lati corti, vi sono rispettivamente la casa padronale e il fienile, sui lati lunghi, i magazzini, la stalla, il granaio e la cantina, al centro vi è la grande aia di mattoni, circa 1000 mq, essa serviva per l’essiccatura delle granaglie e della canapa, lateralmente il brolo e oltre il fienile, il parco. Il contesto ha mantenuto la sua integrità e merita di essere visto e percepito attraverso i racconti dei ragazzi che faranno da ciceroni. Molto interessante è il rapporto con il verde, che in antico declinava due funzioni, di ornamento dello spazio privato, e d’uso, legato all’attività agricola. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’I.I.S. Rita Levi Montalcini.

Poggio Renatico (Ferrara): un percorso tra le sue Torri, Lambertini, Fornasini, Civica e Torre del Parco del Ricordo L’apertura proposta tratta di Torri che svettano come alti guardiani nel territorio di Poggio Renatico, in provincia di Ferrara. Poggio Renatico è situato nella pianura ferrarese nelle vicinanze del fiume Reno. Il suo territorio rappresenta il tradizionale confine fra Bologna, a cui il paese appartenne fino al XIX secolo, e Ferrara, ed è ancora disseminato di antiche torri di guardia.
Le torri da visitare sono quattro, diverse fra loro, ugualmente testimoni di vicende storiche che interessano il territorio poggese. Torre Lambertini: è il frutto della ricostruzione post sisma del 2012, in sede della precedente costruita nel 1900 in stile neogotico e crollata quasi per intero. Torre Poggio Lambertini o Fornasini: ora sede della Fondazione Carlo Fornasini, risale al XIII secolo e fu costruita con funzione di torre di avvistamento. Torre dell’ex Casa del Littorio, costruita nella piazza principale della città tra il 1938 e il 1940-41. Torre del Parco, realizzata dopo il sisma del 2012, nel Parco urbano della città, come simbolo di ricostruzione di quanto perso a seguito del sisma.
Le visite saranno condotte dagli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Istruzione Superiore G.B. Aleotti.

Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.