Giornate FAI d’autunno, Palazzo Oir apre le porte al pubblico (FOTO)

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Due fine settimana alla scoperta dell’antico ospedale che diventa Pinacoteca

CESENA – Da antico ospedale a futura Pinacoteca comunale. Palazzo Oir in Corso Garibaldi, a Cesena, è uno degli edifici più affascinanti della città malatestiana, testimone silenzioso del trascorrere del tempo e del susseguirsi dei diversi stili architettonici che hanno interessato il centro storico ma anche l’attuale stabile. Edificato tra il 1776 e il 1795 sulla base di un progetto dell’architetto milanese Agostino Azzolini, il Palazzo dell’Ospedale e Istituzioni Riunite (O.I.R.) nei prossimi due fine settimana, 17 e 18 e 24 e 25 ottobre, aprirà le porte al pubblico in occasione delle Giornate FAI d’autunno. Inoltre, nel corso del secondo fine settimana (sabato 24, alle 15,30 e alle 16,30 e domenica 25, alle 7, alle 15,30 e alle 16,30) gli spazi interni ospiteranno la performance teatrale “Cassandra. Il diritto di parlare” a cura di Giacomo Garaffoni con il supporto dell’Assessorato alla Cultura.

Palazzo Oir si trova dove in passato sorgeva il quattrocentesco ospedale del Crocefisso di cui il Palazzo mantenne la funzione di accoglienza, cura e assistenza. La parte posteriore dell’edificio fu infatti adibita ad ospedale fino al periodo napoleonico e a brefotrofio, dove si allevavano i neonati illegittimi o abbandonati, fino alla fine dell’Ottocento, ma alla fine degli anni ’50 fu demolita per lasciare posto ad una galleria commerciale e a un condominio. Acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio nel 2007, il Palazzo nell’autunno 2019 è stato donato al Comune per ospitare la nuova pinacoteca cittadina. Il progetto di una grande Pinacoteca dove raccogliere sia i dipinti antichi delle collezioni comunali sia quelli della collezione congiunta di Fondazione e Crédit Agricole Italia, la cui stima ammonta a circa 10 milioni di euro, risale ai tempi in cui la Fondazione era presieduta da Davide Trevisani e, poi, da Bruno Piraccini. Certamente, particolare peso ha assunto la visita del Ministro Dario Franceschini a fine ottobre 2017 con la messa a disposizione di 3 milioni di euro da destinare al finanziamento del progetto di restauro. Inoltre, il 10 luglio 2019 è stato stipulato un ulteriore accordo tra il Comune e Crédit Agricole Italia per il trasferimento, in comodato, dei dipinti e delle opere di proprietà dell’Istituto bancario, così da riunire nell’unica sede di Corso Garibaldi 12 le collezioni cittadine di dipinti antichi di proprietà del Comune, della Fondazione e di Crédit Agricole Italia.

Il Portone di Gregorio Razzani. La facciata del Palazzo si fregia ancora dell’antico portone di legno intarsiato, un’opera d’arte rara nel suo genere, anche per i numerosi dati storici e documentari che riporta. Tutte le bugne, infatti, presentano decorazioni con stemmi e iscrizioni relativi ai maggiori benefattori del pio istituto, dal 1424 agli anni di fabbricazione del portone attorno al 1630. L’originale manufatto fu messo in opera da Gregorio Razzani nell’ambito di una serie di lavori di ampliamento dell’antico Ospedale del SS.mo Crocefisso voluti da Malatesta Novello. Successivamente, nel 1776, a seguito della costruzione del nuovo edificio su progetto dell’architetto milanese Agostino Azzolini, il portone fu adattato nel sottoportico del palazzo a chiusura dello scalone di ingresso.

Per avere la certezza di un posto riservato, è consigliato (salvo comunicazione diversa indicata nelle modalità di visita del luogo) prenotare la visita sul sito del FAI (https://fondoambiente.it/), scegliere il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versare il contributo in favore del FAI. Le visite partiranno alle ore 12, 13 e 14.