IMOLA (BO) – La semplicità di un gesto, aprire il rubinetto e avere a disposizione direttamente nelle proprie case una risorsa eccellente, sintetizza la complessità di un lavoro quotidiano, da parte di aziende come il Gruppo Hera (secondo operatore nazionale nel ciclo idrico).
Un lavoro che deve essere sostenibile, tendere al continuo miglioramento del servizio e far fronte a continui mutamenti in atto nel territorio servito. Per fare questo occorrono consistenti investimenti: basti pensare che il Piano Industriale al 2023 della multiutility ne prevede per circa 830 milioni di euro solo in questo settore.
Investimenti Hera sopra alla media nazionale
Come si legge nell’ultima edizione di ‘In buone acque’, il report annuale del Gruppo che raccoglie tutte le informazioni utili a conoscere la qualità dell’acqua di rubinetto, gli investimenti nel ciclo idrico effettuati da Hera sono superiori del 20% alla media nazionale e consolidano un trend che, dal 2002 a oggi, dimostra un impegno, mediamente, di oltre 100 milioni di euro l’anno. Nel 2018 hanno raggiunto i 158 milioni di euro, destinati per il 52% all’acquedotto, per il 31% alle fognature e per il 17% alla depurazione; nel solo territorio di Forlì-Cesena ne sono stati investiti quasi 10 milioni.
Il servizio, infatti, è caratterizzato da un’alta presenza di infrastrutture (reti e impianti) utilizzate per tutto il ciclo idrico, dalla captazione della risorsa fino alla depurazione. Queste esigono interventi continui e ingenti di monitoraggio, manutenzione, adeguamento, progettazione. Per metterli in atto il Gruppo pone al primo posto l’innovazione e il ricorso alle più moderne tecnologie, come i droni, aerei e acquatici, e la scansione satellitare del terreno.
Gruppo Hera: in prima fila per promuovere una vera ‘cultura dell’acqua’
L’uso intelligente della risorsa e la sua salvaguardia non possono prescindere dalla consapevolezza collettiva di un bene comune da preservare. Per supportare i clienti nell’adozione di buone pratiche finalizzate al risparmio, la multiutility ha creato il diario dei consumi idrici, che consente a tutti di monitorare nel tempo i propri consumi d’acqua confrontandoli con quelli di clienti dai consumi simili e di clienti virtuosi.
Informazione trasparente e continua
Le costanti azioni di sensibilizzazione nei confronti dei cittadini stanno dando buoni frutti: attualmente circa il 35% dei clienti Hera sceglie di bere acqua del rubinetto, evitando la produzione e il trasporto di 250 milioni di bottiglie di plastica e il relativo impatto ambientale. Evidente il risparmio economico: una famiglia di tre persone che scelga acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia può risparmiare quasi 440 euro all’anno.
Il ‘filo diretto’ coi cittadini è costante, partendo dal già citato report ‘In buone acque’ che fornisce un quadro molto ampio sulla qualità dell’acqua gestita dal Gruppo che è controllata da quasi 3 mila analisi al giorno. Il report offre anche la possibilità di consultare l’etichetta dell’acqua, con il dettaglio (territorio per territorio) dei principali parametri di riferimento.
Dal loro esame emerge una qualità della risorsa distribuita dal Gruppo comparabile a quella delle acque minerali in commercio. L’etichetta dell’acqua è aggiornata ogni 6 mesi e i risultati sono inviati ai cittadini tramite la bolletta. All’impegno della multiutility per la trasparenza e l’accessibilità del servizio, concorrono anche l’Acquologo, app gratuita sul servizio idrico di Hera, e l’area web dedicata sul sito aziendale (www.gruppohera.it/acqua).
Economia circolare per l’acqua
Restituendo all’ambiente un’acqua compatibile con l’ecosistema, il Gruppo Hera conferma così, anche nell’ambito del servizio idrico integrato, il proprio orientamento in favore di un’economia circolare e rigenerativa. In particolare, aderendo alle richieste del Global Compact delle Nazioni Unite sulla gestione sostenibile della risorsa idrica, la multiutility conferma il proprio impegno a favore di una continua innovazione del servizio, tesa alla sua progressiva decarbonizzazione.
Questo avviene non soltanto con l’utilizzo di sola energia rinnovabile, ma anche attraverso progetti di efficientamento energetico e di ottimizzazione dei processi coinvolti nella depurazione. Come effetto di tutto ciò, entro il 2022 la multiutility si propone di ridurre del 10% i propri consumi di acqua, una misura pari a 134 mila metri cubi – cioè al consumo di mille famiglie. Mettendo a frutto competenze ed esperienza, Hera ha collaborato, poi, con la Fondazione Ellen MacArthur alla redazione del Water White Paper, un documento programmatico sulla circolarità dell’utilizzo della risorsa idrica.
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