Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, l’intervento dell’assessore Daniele Ara nella seduta solenne del Consiglio comunale

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BOLOGNA – Oggi a Palazzo d’Accursio si è tenuta la seduta solenne del Consiglio comunale dedicata alla Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Di seguito l’intervento dell’assessore alla Scuola Daniele Ara:

“Grazie, ringrazio la Presidente del Consiglio comunale, ringrazio la professoressa Zanetti. Ho pensato molto come fare questo intervento, cercando di renderlo non accademico perché non ne sarei capace, ma anche il meno retorico possibile e cercando soprattutto di darci degli spunti su come valori e obiettivi si debbano ogni giorno collegare con l’attività di un’Amministrazione come la nostra. Credo che sia il compito principale. Noi siamo una città che fa molto su questi temi, ma è una città che deve continuare a fare, a pensare come fare meglio e soprattutto a essere all’interno del pensiero più avanzato, delle dinamiche più evolute del nostro continente e non solo, e cercare di mettere in pratica ogni giorno questo.

Il tema di oggi era da declinare soprattutto sul senso di appartenenza, che per una comunità come la nostra è un grande investimento, noi vogliamo investire sulle nostre bambine, i nostri bambini, i nostri adolescenti che spesso sono figli di persone che non hanno radici in questa città, vogliamo investire molto sul senso di appartenenza. Guardate, in questi giorni attività molto importanti che stiamo facendo su questo, noi abbiamo la fortuna di avere un ventaglio di opportunità e di Istituzioni che vogliamo sempre più far lavorare in sinergia, perché la città ha una grande ricchezza, non sono solo gli interventi specifici che possiamo fare sull’infanzia e l’adolescenza, ma è come mettere in rete un patrimonio culturale e di Istituzioni enorme. Se voi guardate sul sito le attività di Bologna Città Educativa e delle Bambine e dei Bambini capite tutta questa serie di iniziative che facciamo dal 18 al 30 novembre, di che ricchezza stiamo parlando. Sabato è stato presentato un libro importante, La luna al guinzaglio di Rodari. È stato un momento simbolico importante, perché a tutti i nati di questa città il Sindaco ha regalato questo libro. Domani abbiamo un momento importante con l’Unicef.

Abbiamo tantissimi altri temi che vengono sviluppati in queste giornate e durante tutto l’anno. Ma è proprio durante tutto l’anno quello che a me interessa di più esprimere, anche in funzione dei valori che oggi vogliamo rappresentare. Veniamo, come diceva la professoressa, da una pandemia terribile, siamo ancora dentro, siamo ancora combattendo questa battaglia. Lo dimostrano anche le cronache recenti di questo Consiglio comunale, in bocca al lupo, tra l’altro, alle persone coinvolte. Ma è una pandemia che ha aperto di nuovo dei percorsi diversi tra i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Il divario è stato enorme e su questo dobbiamo ancora lavorare molto. Lavoriamo su una città che accoglie persone che arrivano da tutto il mondo, la nostra è una città che deve essere in grado di capire e stare nelle dinamiche del mondo e dobbiamo dire che è inaccettabile per chi è bolognese vedere persone al freddo, al confine tra due Stati, con tanti bambini ai quali non viene riconosciuto alcun diritto, nemmeno quello di essere accolti con beni alimentari; oppure una città che si accorge di famiglie che prendono i loro figli, disposti a fare viaggi incredibili e rischiando di morire. La nostra città sarà sempre attenta a questo, contemporaneamente dovrà continuare a lavorare sulla quotidianità: sulla convivenza, noi facciamo progetti importantissimi su questo; sullo ius culturae, la città deve continuare a chiederlo, perché io non so come potremo continuare a guardare in faccia questi ragazzi e queste ragazze tra qualche anno. Ragazzi che vivono la nostra comunità, che hanno le nostre stesse passioni e non potranno tra qualche anno scegliere il loro Sindaco, i loro consiglieri comunali, i loro rappresentanti. Se noi non diamo anche segnali simbolici rispetto a questi ragazzi, noi non costruiamo la pace e la convivenza di domani e credo sia un fatto molto importante che la politica debba continuare a porsi.

Il tema della ristorazione scolastica e dell’alimentazione, sapete per me è un tema importante. Ma voi sapete che un quinto dei nostri bambini fa il pasto principale della giornata nelle nostre scuole? Questo cosa significa? Che ci sono problemi di indigenza economica e culturale che vanno ancora affrontati, anche da questo punto di vista, e qui noi abbiamo degli strumenti per farlo, dobbiamo continuare a farlo. C’è poi il tema della prevenzione. La prevenzione sulle malattie dentali, della vista. È un tema importantissimo, su cui bisogna riprendere a lavorare insieme alle nostre Case della Salute, con un grande lavoro con la scuola.

Il tema dello spazio pubblico. Gli adolescenti li vediamo come un problema in una città anziana, vengono visti come un problema all’interno dello spazio pubblico. Questo non è possibile. Gli adolescenti sono pochi in questa città, hanno meno voce dei 100 mila ultrasessantacinquenni e anche sul tema dello spazio pubblico, di come avviene la convivenza in questi luoghi dobbiamo fare dei lavori importanti. Certo in un’ottica educativa, cioè la libertà e l’accoglienza con la quale dobbiamo far crescere le nuove generazioni non significa non educare, anzi c’è bisogno di adulti che abbiano la capacità di entrare nella dinamica della relazione educativa. Cosa che spesso manca, perché gli adulti spesso si relazionano in una dinamica coercitiva, paternalistica, non di relazione. Allora credo che in tutte le nostre politiche noi abbiamo il dovere di mettere in campo questioni importanti. Pensate solo all’orientamento agli studi. Quando si arriva alla scuola media c’è già una parte delle famiglie che pensa di poter mandare il loro figlio solo in istituti tecnici; sul genere femminile poi è ancora più grave questa divaricazione. O c’è chi è da liceo, perché si vede, ce l’ha scritto nel DNA, e c’è chi invece deve fare altro. Anche questo è un tema che riguarda l’equità nella nostra città. La disabilità, ovviamente, sulla quale bisogna lavorare molto per l’accoglienza e per superare le barriere. Insomma, io credo che i nostri bambini e le nostre bambine abbiano il diritto di giocare e di essere felici, e di studiare. Con degli adulti che siano però consapevoli del ruolo che hanno. A volte vedo tra i genitori dei compagni delle mie figlie, noi che siamo alla prima generazione, forse venuta su con troppe merendine sintetiche, la difficoltà della genitorialità. E questo è un altro grande tema, di come saper essere genitori. In questo modo riusciamo a far crescere bambini e bambine libere. E gli adolescenti, io credo che dobbiamo lasciargli sognare un loro futuro, scoprire cos’è la vita, che è ciò che gli è stato tolto in questi due anni. Voi pensate a cosa significhi avere 14,15 anni e non avere delle relazioni, la scoperta dell’autonomia nelle relazioni, che non c’è stata durante la pandemia, durante il distanziamento. Io credo che questi siano grandi temi che non riguardano solo una giornata importante come quella di oggi, ma riguardano come ogni giorno decidiamo di declinarli in quello che noi facciamo. Rimettendo, quindi, questo tema al centro del dibattito della città. Io invito veramente il Consiglio comunale, invito la Giunta, ma lo faremo guardando a questi argomenti come trasversali alle deleghe e alle competenze di ognuno di noi, perché sono veramente molto importanti.

Infine, faccio una battuta più ‘agronomica’, perché abbiamo regalato dei bulbi di tulipani a tutte le scuole di Bologna. I bulbi di tulipani si piantano adesso, passeranno dei mesi che non li vedremo, perché saranno sottoterra, lentamente inizieranno ad organizzare le loro cellule per far spuntare le loro radici e poi da marzo in poi uscirà uno stelo verde e da maggio questo bellissimo tulipano. Ecco, i nostri ragazzi sono un po’ questo. Noi gli dobbiamo lasciare terra, acqua; ad un certo punto gli dobbiamo dare luce, spazio e libertà, ma noi come adulti li dobbiamo accompagnare in questa bellissima cosa, cioè la crescita e l’affermare se stessi”.