MODENA – Al Consiglio il sindaco Muzzarelli assicura che la simbolica cerimonia per il conferimento delle cittadinanze è solo rimandata e al Governo chiede una nuova legge “Con un grande abbraccio virtuale alle famiglie e ai bambini stranieri residenti a Modena che, se non ci fosse stata l’emergenza sanitaria, avrebbero partecipato proprio in questi giorni al conferimento della cittadinanza onoraria modenese” il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha iniziato il suo intervento in Consiglio comunale giovedì 19 novembre, in occasione delle celebrazioni per l’anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Ricordando la cerimonia simbolica con cui ogni anno, dal 2015, i bambini nati in Italia e che hanno studiato nelle nostre scuole, al raggiungimento del decimo anno di età diventano modenesi “ad honorem” (216 lo scorso anno) e a cui partecipano istituzioni, famiglie, maestre e compagni di classe, il sindaco ha assicurato: “Non appena ci saranno le condizioni, speriamo già nella prossima primavera, recupereremo questa bellissima occasione di comunità con cui rafforziamo l’identità positiva della nostra città: futuro e speranza; diritti e doveri; legalità e umanità”.
Ma ha anche sottolineato che “la lontananza fisica a cui ci obbliga l’emergenza sanitaria non fa che accrescere sentimenti e convinzioni e già oggi, da questa sede istituzionale, ribadiamo con forza un messaggio politico che auspichiamo venga colto a livello nazionale: serve una legge, semplice e moderna, capace di conferire fin da bambini vera uguaglianza e pieni diritti e doveri a tutti. Il Governo ed il Parlamento – ha affermato Muzzarelli – hanno tutti gli elementi per riprendere percorsi legislativi interrotti o, se necessario, aprirne dei nuovi. Serve la consapevolezza che la pandemia ha accelerato il cambiamento nel ‘paese reale’ e il mondo è più avanti del conservatorismo di chi pensa che le frontiere siano muri. Le cittadine e i cittadini della Modena del futuro – ha continuato – si costruiscono partendo da lontano. Responsabilità, cultura e rispetto delle regole devono essere coltivate fin da oggi, per costruire futuro e far sentire ciascuno pienamente integrato in una società moderna e inclusiva”.
Guardando a ciò che accade non solo negli Stati più arretrati, ma anche nelle ‘periferie’ dentro le nostre città, il sindaco ha poi sottolineato l’assoluta attualità dei principi ispiratori della Convenzione Onu: non discriminazione; superiore interesse del minore; diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo; rispetto per l’opinione del minore.
“Principi non negoziabili, ma che inevitabilmente – ha osservato – nella nuova normalità creata dal Covid-19, vanno re-interpretati, in senso espansivo, a fronte di una nuova e fortissima accezione del diritto supremo alla salute individuale e collettiva. È un approfondimento necessario per orientare le politiche pubbliche e costruire le città e le comunità locali del futuro a ‘misura di bambino, come Modena vuole essere. L’indice di progresso di una società si misura anche dal modo in cui tutela i minori, nonché dalle risorse e dalle scelte che dedica loro”.
Considerando la scuola e i servizi educativi una priorità assoluta, il sindaco ha quindi ricordato ciò che il Comune in questi mesi ha fatto per evitare che la pandemia cancellasse l’accesso al percorso formativo di bambini e ragazzi e la massima attenzione rivolta a fragilità e disabilità, i più esposti agli effetti diretti e indiretti del contagio diffuso.
“Le disuguaglianze sociali – ha sottolineato – rischiano di diventare incolmabili al termine dell’emergenza se non si interviene con decisione, rischiano di spaccare sempre più la società tra chi è garantito e chi ha debolissime reti di sicurezza sociali. E questo non possiamo permettercelo. Modena continuerà ad investire per rispondere alle esigenze dei più piccoli andando ben oltre la scuola ed i servizi educativi: spazi pubblici di qualità, verde urbano, giochi inclusivi pubblici, occasioni di creatività e sport e poi mobilità sostenibile, nuove tecnologie smart e tanta bellezza per dare valore aggiunto. La città deve essere amica dei bambini e dei genitori anche favorendo la conciliazione dei tempi di vita. La ripartenza dopo il Covid sarà più veloce se sapremo investire e rigenerare il nostro capitale sociale con l’obiettivo di proiettarlo nel futuro”, ha affermato prima di concludere con la “Lettera ai bambini” di Gianni Rodari.