RICCIONE (RN) – Un “debate” per le donne
Il 25 novembre è stata una giornata di riflessione e dibattito per gli studenti del liceo “Volta-Fellini” di Riccione; ieri infatti si è concluso il torneo di debate d’istituto 2022-2023, con la sfida tra le classi 5Fs e 4Bs. Le docenti del “Volta-Fellini” che seguono il progetto hanno scelto di fare della finale anche un’occasione per commemorare la giornata internazionale contro la violenza contro le donne, per questo il topic dibattuto (ossia l’argomento sul quale le due squadre si sono sfidate con le armi della parola) è stato: Questa casa ritiene che si debba introdurre l’educazione all’affettività a partire dalla scuola dell’infanzia per prevenire la violenza di genere. “E’ incredibile” dicono le organizzatrici “Abbiamo anticipato il ministro dell’istruzione di oltre un mese; l’argomento da dibattere era stato scelto infatti già da molto tempo, prima dell’aumento dell’interesse mediatico degli ultimi giorni.” Il dibattito è stato introdotto dall’intervento della dottoressa Katia Bigini, psicologa dell’URL di Rimini, che ha guidato i ragazzi alla scoperta dei vari volti della violenza e dei metodi per riconoscerla ed evitarla, e da un momento di riflessione tra musica e teatro. I ragazzi giunti in finale hanno poi dimostrato le loro capacità argomentative, dimostrando una volta di più come il confronto aperto e corretto possa e debba essere la base su cui fondare un mondo migliore. Al termine di una difficilissima riunione di giuria sono risultati vincitori i campioni in carica, ossia i ragazzi della 4Bs Bolognesi Emma, Gaia Ulisse, Mazzoli Alessandro e Primavera Olimpia. Bravissimi anche i secondi classificati, i ragazzi della 5Fs Castellani Lorenzo, Anita Bartolini, Greta Castellucci e Federica Morana, che hanno voluto lasciarci un loro pensiero“ci sono cose molto più importanti che vincere un dibattito, le vere ragioni per le quali abbiamo fatto uno studio matto e disperatissimo. Dobbiamo investire sulla mentalità di questo paese soprattutto sugli uomini. Immagino quello che starete pensando: “si ma non tutti gli uomini”e probabilmente avete ragione. Non tutti gli uomini, ma abbastanza da uccidere 105 donne in 11 mesi, anzi 107 dato che da quando abbiamo preparato il nostro debate se ne sono aggiunte altre 2. Non tutti gli uomini, ma abbastanza da far provare paura nel cuore di ogni donna ogni volta che pronuncia la parola “no”.
Che sia partendo dalla scuola, o che la scuola sia una conseguenza di un cambiamento radicale, abbiamo il dovere di fare qualcosa”
A coordinare il lavoro una squadra di docenti tutta al femminile: le professoresse Annalisa Boselli, Valentina Guiducci, Rossana Righetti, Sanviti Sonia, Speranza Chiara e Stocco Jessica
Lettera aperta di un giovane debater
Pubblichiamo le parole di Lorenzo Castellani, debaters del Liceo “Volta-Fellini” di Riccione della squadra 5F, seconda classificata, insieme a Anita Bartolini, Greta Castellucci, Federica Morana.
“Ci sono cose molto più importanti che vincere un dibattito, le vere ragioni per le quali abbiamo fatto uno studio matto e disperatissimo.
dobbiamo investire sulla mentalità di questo paese soprattutto sugli uomini, per scongiurare anche solo la possibilità che diventino “quei bravi ragazzi” violenti come nell’omonimo capolavoro di Scorsese.
Immagino quello che starete pensando:
“si ma non tutti gli uomini” o come si suol dire in questi casi “not all men”,
e probabilmente avete ragione.
Anzi sicuramente avete ragione
Non tutti gli uomini, ma abbastanza da uccidere 105 donne in 11 mesi, anzi 107 dato che negli ultimi giorni se ne sono aggiunte altre 2.
Non tutti gli uomini, però tutte le donne.
Non tutti gli uomini, ma abbastanza da far provare paura nel cuore di ogni donna ogni volta che pronuncia la parola “no”.
Non tutti gli uomini, sono d’accordo, ve lo sta dicendo un uomo.
Ma le donne non dovrebbero avere paura di scoprire chi lo è e chi no, non dovrebbero avere paura di chiudere o peggio addirittura iniziare una relazione.
Per scoprirlo non dovrebbero arrivare a rischiare di essere percosse, violentate, rapite, chiuse in un furgone, accoltellate e poi lanciate in un canale.
Kant diceva che potremmo anche non definire il bene e il male, in quanto l’essere umano sente questa distinzione, usa il verbo sentire associato alle emozioni, oggi non è più così, è necessario iniziare a fare qualcosa di concreto, educare le menti e i cuori, educare le persone in quanto esseri umani.
Che sia partendo dalla scuola, o che la scuola sia una conseguenza di un cambiamento radicale, abbiamo il dovere di fare qualcosa.
Diffidate dalle pagine social, dai politicanti e dagli avvoltoi della notizia, che alimentano l’odio fra uomini e donne, che giustificano i mostri che compiono questi crimini aberranti e cercano di sfruttare le tragedie a proprio vantaggio per attirare consenso.
L’uomo è qualcosa che va superato, affacciamoci tutti al superuomo per creare una società giusta che combatta anzi che soppianti le disparità di genere.
So cosa vi state chiedendo. Chi è questo per farci questo discorso?
Io sono un signor nessuno, uno come voi, cammino in questi corridoi, per questo vi potete fidare di me.
Come diceva toreau “non l’amore, non i soldi, non la gloria, non la felicità datemi la verità”
La verità è che dobbiamo essere uniti per cambiare il mondo in cui viviamo passo dopo passo.
Nel mio intervento non ci saranno confutazioni, vogliamo solo lanciare un messaggio significativo una scintilla che illumini la mente di ognuno di voi grazie a tutti.