A Rimini saranno protagonisti i giovani in uscita dal tunnel
RIMINI – «La dipendenza ci fa schiavi, l’indipendenza ci fa soli, l’interdipendenza ci fa liberi assieme». Con questo motto, in occasione della Giornata mondiale di lotta alla droga, mercoledì 26 giugno si terrà a Rimini la Festa della InterDipendenza, la festa contro le droghe promossa dalla Comunità di don Benzi. L’appuntamento è al campo “Don Pippo” in Via Santa Cristina 22 dalle ore 14 alle 17.30 per un momento di festa con animazione, letture, testimonianze e musica dal vivo insieme a tanti giovani di don Benzi, alcuni dei quali stanno rinascendo dopo il tunnel della droga. Nel corso della giornata saranno premiati i vincitori di “PrimaVera Poesia”, un concorso di poesia che permette ai ragazzi di esprimersi attraverso il linguaggio creativo. Giunto alla sua 5° edizione, il concorso è in ricordo di Elio Morri, operatore di Comunità Terapeutica barbaramente ucciso sul Lungomare di Rimini nel 2006.
«Nell’ultima Relazione del Governo sulle Tossicodipendenze emerge come “oltre un quarto degli studenti delle scuole superiori ha fatto uso di cannabis, mentre un terzo degli studenti minorenni ha provato sostanze psicoattive”. I giovani non possono essere annebbiati e spenti dal fumo della cannabis, prede del primo occupante. Al contrario i giovani sono pieni di vita ed hanno bisogno di opportunità per sviluppare i loro talenti, per trovare un lavoro, per costruirsi una famiglia» commenta Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII
La Comunità Papa Giovanni XXIII, insieme a varie realtà tra cui la FICT, il Ceis di Roma, Exodus e San Patrignano, si è battuta in questi anni contro la legalizzazione della cannabis in quanto crea dipendenza e risulta impossibile controllare la percentuale del THC, il principale agente psicoattivo della cannabis.
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha aperto nel 1980 la prima Comunità terapeutica per il recupero delle persone con dipendenze patologiche. Oggi gestisce 34 Comunità Terapeutiche – 22 in Italia e 12 all’estero – in cui sono accolte oltre 300 persone. Da anni punta sulla prevenzione, avendo a cuore l’aspetto educativo del fenomeno dipendenze, in particolare tra le nuove generazioni.