PARMA – C’è anche l’Università di Parma tra i partner del progetto “GI SMART – Geographical Indications’ contribution to smart territorial development and sustainability. Insights for GIs producers, policy makers, consumers and local communities” che si propone di esplorare l’impatto delle Indicazioni Geografiche (IG) in termini di sostenibilità e il loro contributo allo sviluppo rurale. Responsabile scientifico per l’Ateneo è il docente Filippo Arfini.
Il progetto della durata di quattro anni, avviato ufficialmente con l’inizio di giugno, rappresenta il proseguimento del progetto H2020 STRENGTH2FOOD ed è stato selezionato per il finanziamento nell’ambito del bando Horizon Europe “HORIZON-CL6-2023-COMMUNITIES: Indagine sul contributo delle indicazioni geografiche (IG) allo sviluppo sostenibile e ottimizzazione del sostegno ai sistemi di nuova istituzione”. Avrà un budget complessivo di circa 2 milioni e 554 mila euro di cui quasi 219 mila euro destinati all’Università di Parma – Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali.
L’Ateneo è dunque parte di un Consorzio che si propone di valutare il livello di sostenibilità delle filiere di tutte le IG europee. Il Consorzio, guidato dall’Istituto francese INRAE, è composto da 17 realtà pubbliche e private provenienti da 8 Stati dell’Unione Europea (Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Portogallo, Spagna), dal Regno Unito e dalla Svizzera. Oltre a diverse Università partecipano istituzioni che rappresentano il mondo delle IG, dello sviluppo rurale e dei consumatori a livello europeo come AREPO, Euromontana, EFOW e SAFE. L’Ateneo di Parma partecipa al progetto con tre Dipartimenti: Scienze Economiche e Aziendali, Scienze degli Alimenti e del Farmaco e Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale.
Obiettivo principale di GI-Smart è migliorare la progettazione e l’implementazione del sistema delle IG per sostenere un’agricoltura, un’alimentazione e sistemi alimentari sostenibili, in linea con gli obiettivi della strategia Farm to Fork.
Il lavoro porterà alla realizzazione di una serie di raccomandazioni politiche e di tre guide strategiche: per i gruppi di produttori di IG, per i decisori politici e per una migliore commercializzazione delle IG.
Sarà anche realizzata una piattaforma multi-attore con l’intento di contribuire a creare uno scambio di conoscenze tra le diverse parti interessate in tutta l’UE e a raccogliere feedback e input sulle attività del progetto.
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