L’appuntamento di Confagricoltura è stato realizzato con il supporto dell’Autorità del bacino del fiume Po ed ha coinvolto anche Ispra, le Regioni Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, Crea, Arpa dell’Emilia Romagna, Università di Milano e Bocconi.
“La risorsa idrica è uno dei più importanti fattori di competitività dell’agricoltura – ha spiegato Guidi – Oltre il 40% della produzione agricola si avvale dell’irrigazione, mentre il rapporto tra superficie irrigata e SAU è pari al 20%. Per questo chiediamo una nuova politica di gestione dell’acqua in agricoltura che sia politicamente condivisa ed economicamente sostenibile”.
“Le imprese agricole – ha commentato il presidente di Confagricoltura – sono consapevoli di avere una grande responsabilità nella gestione sostenibile dell’acqua in quanto da essa derivano sicurezza alimentare, in termini qualitativi ed quantitativi, benessere sociale (occupazione, reddito e sviluppo) e ambientale, bellezza del paesaggio”.
“Il settore agricolo da tempo – ha quindi osservato il presidente di Confagricoltura – ha posto in essere una serie di azioni dirette a tutelare sempre più l’ambiente garantendo comunque una sempre maggiore produttività: i dati sull’utilizzo dei prodotti fitosanitari indicano che negli ultimi dieci anni il loro consumo si è ridotto di più del 22%”.
“Va evidenziato – ha proseguito Guidi – che la qualità delle acque non dipende solo dal settore primario ma anche da quelli civile, industriale, ecc. su cui spesso non ci si sofferma, concentrando l’attenzione sempre e solo sull’agricoltura. In questo scenario scienza e tecnica risultano indispensabili per aumentare l’efficienza d’uso dell’acqua, migliorare la gestione idrica e preservare gli ecosistemi, così come la formazione degli agricoltori, l’assistenza tecnica ed il trasferimento delle innovazioni, finalizzando al meglio le risorse dei PSR”.
Nel corso dell’incontro di Confagricoltura sono state approfondite in modo particolare le modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo, con particolare riferimento alla installazione dei misuratori ed al tema del costo dell’acqua. Temi di rilevante importanza perché inseriti dalla Commissione Europea nella condizionalità ex ante, la cui mancata attuazione entro la fine del 2016 non permetterà al sistema Italia di usufruire dei fondi europei.
“Abbiamo la necessità – ha concluso il presidente di Confagricoltura – di rispettare i tempi fissati dall’ UE al fine di mettere a disposizione dei consorzi di bonifica e degli enti irrigui le risorse previste dal programma nazionale di sviluppo rurale e degli agricoltori quelle previste dai PSR; bisogna però evitare ulteriori appesantimenti burocratici ed economici sulle imprese agricole, prevedendo l’installazione dei misuratori solo nei casi in cui sia strettamente necessario; come occorre quantificare i costi dell’acqua tenendo conto anche dei servizi ecosistemici che gli agricoltori apportano alla collettività con benefici per l’ambiente e per il paesaggio”.
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