Bologna

Gender Bender: venerdì 8 e sabato 9 novembre 2024 a Bologna

credits Marion Brogyany

BOLOGNA – Venerdì 8 novembre ancora prime nazionali nella 22esima edizione del festival Gender Bender.

Alle 17 al DAS (via del Porto 11/2, biglietti online su TicketSms.it: intero 13 euro, ridotto 8/5 euro) dalla Francia la prima nazionale di REFACE di Les Idoles, che esplora la trasformazione fisica e musicale. Due interpreti in scena mutano in maniera caleidoscopica forma, dando vita a personaggi e caratteri camaleontici grazie a del semplice nastro adesivo, a delle parrucche e a straordinarie capacità mimetiche, apparendo buffe, spaventose, candide, perturbanti e grottesche. Una metamorfosi senza tregua e ogni volta sorprendente che rende manifesta la complessità e le ambiguità di ciò che siamo o rappresentiamo (in replica sabato 9 novembre, stessa ora, con in coda la conversazione di Giulio Sonno con la compagnia ). 

La sezione danza prosegue alle 19 nell’ ex chiesa barocca di San Mattia (via Sant’Isaia 13, biglietti online su TicketSms.it: intero 13 euro, ridotto 8/5 euro) con TANZANWEISUNGEN (IT WON’T BE LIKE THIS FOREVER) del coreografo Moritz Ostruschnjak, che presenta il suo secondo lavoro al festival, dopo il sold out di Terminal Beach all’Arena del Sole: un solo frenetico e ironico affidato all’eccezionale danzatore Daniel Conant. It Won’t Be Like This Forever – recita il cartello mostrato dal coreografo bavarese mentre il danzatore esegue uno Schuhplattler, ballo tradizionale bavarese e tirolese per soli uomini. Tanzanweisungen (letteralmente: istruzioni di danza) rispecchia lo stile eclettico del coreografo, capace di passare da Schuhplattler a un grand jeté, dai passi di boxe ai quelli di break dance. Elementi comuni il suono, il respiro, il salto, che riempiono lo spazio con un ritmo costante. Una sequenza di ingredienti divergenti che si succedono in una danza giocosa, provocatoria, irriverente, che rispecchia lo stile eclettico di Ostruschnjak, formatosi nella scena della street art e dei graffiti (in replica sabato 9 novembre alle 21).

Alle 21 tappa al DAMSLab (piazzetta Pasolini, biglietti online su TicketSms.it: intero 13 euro, ridotto 8/5 euro) per ONDE della coreografa Simona Bertozzi, creazione performativa affidata all’impeto di giovani performer, ispirata a The Waves di Virginia Woolf, che combina movimenti individuali e azioni corali in un flusso continuo. “Lo spettacolo – spiega Bertozzi – prende forma attraverso una pratica coreografica e musicale che si apre al presente di corpi protesi e fluttuanti tra estasi e guizzi animali. Il dialogo tra volumi anatomici e sonori moltiplica le prospettive di incontro e, come il propagarsi di onde d’urto, sfuma i contorni delle azioni individuali.  Ritmo, sforzo, ma anche affondo, evasione, sottrazione.” (in replica sabato 9 novembre alle 18.30).

Nel pomeriggio la sezione incontri propone alle 18 in Salaborsa (piazza Nettuno, ingresso libero) la conferenza spettacolo Barbie siamo noi del giornalista di Internazionale e scrittore Claudio Rossi Marcelli, che ripercorre 60 anni di costumi, temi sociali, mode e cultura pop attraverso il modo in cui si è evoluta la celebre bambola Barbie. Un sorprendente racconto per immagini, dal tono leggero e divertente, che dalle lotte femministe, ai movimenti civili dei neri e di liberazione sessuale, arriva fino alla rappresentazione della disabilità, affrontando così temi fondamentali come il corpo delle donne, l’identità di genere e il razzismo. L’appuntamento è parte di Teatro Arcobaleno, progetto di rete rivolto a infanzia, adolescenza, famiglie e insegnanti, per fornire possibili risposte alle tante domande che oggi sorgono spontanee sui temi delle differenze di genere.

Anche la sezione cinema propone prime nazionali; alle 20 al Cinema Lumière (piazzetta Pasolini, 2/c, ingresso 8 euro, ridotto 5/3 euro) proiezione in prima nazionale di MEMORIAS DE UN CUERPO QUE ARDE della costaricana Antonella Sudasassi Furniss. Vincitore alla Berlinale nella sezione Panorama, il film esplora il tema del desiderio e del piacere femminile nella terza età, completando una trilogia dedicata alla sessualità femminile in Costa Rica. Racconto di tre donne, Ana, Patricia e Mayela, di età compresa tra i 68 e i 71 anni, cresciute in un’epoca fatta di repressione e violenza e che hanno scoperto la sessualità e la femminilità seguendo regole non dette con esperienze spesso traumatiche.

Si prosegue alle 22 con DESIRE LINES (ingresso 8 euro, ridotto 5/3 euro), il documentario ibrido, tra finzione e realtà, premiato all’ultima edizione del Sundance Festival del regista e scrittore trans pluripremiato Jules Rosskam, che combina interviste, trama di finzione e materiali d’archivio per raccontare la storia di Lou Sullivan, scrittore e attivista americano, primo uomo transgender a identificarsi pubblicamente come gay, morto per complicazioni legate all’Aids nel 1991.

Dalle 23.30 party Divas al Cassero (via Don Minzoni,18, Ingresso 5 euro con tessera Arcigay).

Prosegue fino al 17 novembre al DAS (via del Porto 11/2, ingresso libero) RESILIENZA TRANS, mostra dell’artista transgender e queer, multidisciplinare e transfemminista, Jul Maroh.

Sabato 9 novembre

Sabato 9 è Tommaso Giartosio a chiudere la sezione incontri di questa edizione del festival, alle 17 in Salaborsa (piazza Nettuno, ingresso libero) con la presentazione del suo libro Autobiogrammatica, finalista al Premio Strega 2024, edito da minimum fax, in cui la lingua è intesa come origine della coscienza e del mondo, genealogia degli affetti, delle identità e disidentità, filtro per lo sguardo, sola possibilità di dare un senso a ciò che abbiamo vissuto.

Si chiude anche la sezione danza con le repliche di: REFACE di Les Idoles (ore 17- DAS, via del Porto 11/2); ONDE di Simona Bertozzi (18.30- DAMSLab, Piazzetta Pasolini) e TANZANWEISUNGEN (IT WON’T BE LIKE THIS FOREVER) di Moritz Ostruschnjak (ore 21 ex chiesa di San Mattia, via Sant’Isaia, 13). 

È il Modernissimo (piazza Re Enzo, ingresso 8 euro, ridotto 5/3 euro) a ospitare gli ultimi appuntamenti della sezione Cinema: alle 20 GONDOLA, nuovo film del regista tedesco Veit Helmer, che ancora una volta sceglie i toni della favola surreale rinunciando ai dialoghi per scrivere un racconto molto originale sulla libertà di amare chi si vuole attraverso il linguaggio dei corpi, del paesaggio e della musica. Un’opera attraversata da una peculiare miscela di ironia e realismo magico e dalla potente carica lirica e immaginifica.

E alle 22 KOKOMO CITY, documentario della produttrice musicale e cantautrice americana D. Smith, nel suo energico esordio premiato al Sundance, che svela, con uno sguardo crudo ma pieno di vita e ironia, le storie intime di quattro donne transessuali nere.

Dalle 23.30 grande festa di chiusura con The official Gender Bender Closing Party al Cassero (via Don Minzoni,18, Ingresso 12 euro con tessera Arcigay).

Informazioni

www.genderbender.it

info@genderbender.it

Ufficio stampa

Anna Maria Manera

Vincenzo Branà

I CORPI IN TRASFORMAZIONE DEL DUO FRANCESE LES IDOLES- prima nazionale

E L’AUTOBIOGRAMMATICA DI TOMMASO GIARTOSIO

PER IL FINALE DELLA 22ESIMA EDIZIONE DI GENDER BENDER 

In Salaborsa la conferenza spettacolo di Claudio Rossi Marcelli “Barbie siamo noi” 

*** appuntamenti dell’ 8 e 9 novembre.***

www.genderbender.it

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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