Bologna

GENDER BENDER: programma dal 31 ottobre al 2 novembre a Bologna

Little Richard_I Am Everything

BOLOGNA – CULTURA BOLOGNA

INAUGURA LA 21ESIMA EDIZIONE  DI GENDER BENDER

AL CINEMA IL FILM TRIBUTO SU LITTLE RICHARD. 

LARA BARSACQ IN PRIMA NAZIONALE DANZA IL MITO DI IDA RUBINSTEIN.

Appuntamenti in evidenza:  

  • Martedì 31 Ottobre 2023

Brindisi di inaugurazione-

ore 18.30- Cassero LGBTI+ Center, via Don Minzoni, 18

  • Mercoledì 1 novembre 2023 – CINEMA

Little Richard: I Am Everything, film di Lisa Cortés

ore 20 – Cinema Lumière, Piazzetta Pasolini, 2/2

  • Giovedì 2 novembre 2023 – DANZA   

IDA don’t cry me love – Lara Barsacq
Prima nazionale

ore 19 – Sala Centofiori, via Gorki, 16  

Martedì 31

Martedì 31 ottobre si apre con una festa inaugurale la 21° edizione di Gender Bender, il festival che ospita ogni anno artiste e artisti da tutto il mondo per esplorare gli immaginari culturali e artistici legati al corpo e al genere, creato e diretto da Daniele Del Pozzo, in co-direzione con Mauro Meneghelli e prodotto dal Cassero LGBTI+ Center di Bologna. L’appuntamento con il brindisi è alle 18,30 al Cassero LGBTI+ Center, in via Don Minzoni, 18.

Alle 15  è  l’opera di Oona Doherty e Luca Truffarelli , Hunter filmed, che traduce lo spettacolo di Doherty, Hope Hunt & The Ascension Into Lazarus, in un’installazione audiovisiva onirica che apre la sezione arti visive (fino all’11 novembre, ingresso gratuito, DAS, dalle 15 alle 21, via del Porto, 11/2). 

Il Cinema Lumière (Piazzetta Pasolini, 2/b) ospita la sezione cinema, che  si apre alle 22 con l’audace rappresentazione dell’androginia e della totale libertà nell’esplorare la sessualità e la fluidità nell’iconico film The Rocky Horror Picture Show (USA 1972) di Jim Sharman, ancora oggi, dopo mezzo secolo dalla sua uscita, pietra miliare della cultura pop. Gender Bender lo ripropone in questa edizione per celebrarlo assieme alla comunità bolognese (Ingresso gratuito solo per chi si veste a tema Rocky Horror).  Dalle 23.30 è Halloween Party al Cassero LGBTI+ Center  (via Don Minzoni, 18) con Dramna, performer delle notti partenopee.

Prosegue fino al 19 gennaio 2024 I want you to know my story, la mostra fotografica dell’artista statunitense Jess T. Dugan (Spazio Labò, Strada Maggiore, 29).  

Mercoledì 1  

Mercoledì 1 novembre un intenso e straordinario documentario sulla storia delle origini queer e nere del rock and roll è Little Richard: I am everything (USA, 2023) di Lisa Cortés, lavoro sulla vita e l’opera di Richard Penniman, in arte Little Richard. Un ricco archivio di interviste e performance fa rivivere l’eccentrica carriera di un artista pioniere di un genere e un uomo capace di rappresentarsi e agire fuori dalla norma (Cinema Lumière, Piazzetta Pasolini, 2/b ore 20)

Alle 18.30 al Das (via del Porto, 11/2) si inaugura la sezione incontri con la presentazione di Bad gays. Crudeli e spietati: una storia omosessuale, originale saggio illustrato pubblicato da Il Saggiatore, che racconta alcune tra le figure omosessuali più controverse e crudeli della storia, (da Alessandro Magno a Ernst Röhm, da Margaret Mead a Lawrence d’Arabia.). Con un stile provocatorio e irriverente, il libro apre nuovi scenari su cosa significhino l’identità e la normalità, sul senso della lotta politica e di quella personale, gettando nuova luce sulle sfaccettature inedite della storia queer. Gli autori Huw Lemmey e Ben Miller ne parlano con l’attivista e poetessa Valentina Pinza (con interpretariato in LIS).

Dalle 23 si festeggia al Cassero LGBTI+ Center (via Don Minzoni, 18)  con il party Esauritə.

Fino all’11 novembre è visitabile la video installazione onirica di Oona Doherty e Luca Truffarelli, Hunter filmed ( ingresso gratuito, DAS, dalle 15 alle 21, via del Porto, 11/2).  Prosegue fino al 19 gennaio 2024 I want you to know my story, la mostra fotografica dell’artista statunitense Jess T. Dugan (Spazio Labò, Strada Maggiore, 29). 

Giovedì 2  

Giovedì 2 novembre una importante prima nazionale apre la sezione danza: sul palcoscenico della Sala Centofiori (via Gorki, 16) va in scena Ida don’t cry me love, spettacolo della coreografa belga Lara Barsacq. Un singolare manifesto femminista attraverso una danza ironica e giocosa che celebra la figura rivoluzionaria di Ida Rubinstein, musa di Sergej Diaghilev e leggendaria danzatrice dei Balletti russi. Rubinstein nasce nel 1883 in Ucraina, a Kharkov, ma rimane presto orfana e assieme alla sorella maggiore si trasferisce a San Pietroburgo. Grazie alla ricchezza che eredita, si autoproduce l’allestimento di Salomé di Oscar Wilde, testo considerato ai tempi scandaloso. Al termine della danza dei sette veli Ida Rubinstein, il 16 novembre del 1908, turba il pubblico dell’epoca, restando in scena solamente con un reggiseno e una gonna di perline. È proprio in quella occasione che viene notata e scritturata per i Balletti russi a Parigi. Successivamente, incontra nella capitale francese Gabriele D’Annunzio, per il quale produce numerosi spettacoli e con il quale ha una lunga relazione . Tra movimento, racconto e musica, la performance di Lara Barsaq riempie la scena di amore e humour e restituisce un poetico omaggio all’originalità di questa artista. Al termine dello spettacolo, Rossella Mazzaglia dialoga con la compagnia. L’evento ha il sostegno di Unipolis.

Alle 16 al Costarena (via Azzo Gardino, 48) si inaugura A corpo libero. Esplorazioni sul desiderio, la mostra-installazione a cura di Gruppo Elettrogeno, Blubanana Studio e Coop. Accaparlante con gli scatti realizzati da Blubanana Studio nella primavera del 2023 in occasione di un percorso laboratoriale rivolto a educatori, educatrici, animatori e animatrici con disabilità del Progetto Calamaio della Cooperativa Accaparlante (fino al 5 novembre, ingresso gratuito dalle ore 16 alle 20).  A seguire, alle 18 la Sala conferenze del MAMbo ospita Racconto a  pià corpi, talk su affettività e sessualità per tutte e tutti a cura di Accaparlante, in collaborazione con Gruppo Elettrogeno e comitato Lovegiver. Intervengono Max Ulivieri (Comitato Lovegiver) introduce il tema della legalizzazione dell’assistenza sessuale alle persone con disabilità, che ad oggi cerca di superare un difficoltoso ristagno legislativo. Durante l’evento, proiezione del video-documentario di restituzione del laboratorio a cura di Blubanana Studio.
Il talk è in diretta streaming sui canali Fb e Instagram del CDH.

In contemporanea al Das (18.30, via del Porto,12/2) il giornalista Davide Piacenza in conversazione con Vera Gheno presenta La correzione del mondo, edito per Einaudi, in cui l’autore si districa tra le esagerazioni, le minimizzazioni e la propaganda che inquinano il dibattito sul tema del politicamente corretto. Dai romanzi di Roald Dahl che vengono corretti al videogioco di Harry Potter accusato di danneggiare gli esseri umani, Piacenza risponde in queste pagine con esempi e testimonianze alle domande che monopolizzano le polemiche quotidiane (con interpretariato in LIS)

Fino all’11 novembre è visitabile la video installazione onirica di Oona Doherty e Luca Truffarelli , Hunter filmed ( ingresso gratuito, DAS, dalle 15 alle 21, via del Porto, 11/2).  Prosegue fino al 19 gennaio 2024 I want you to know my story, la mostra fotografica dell’artista statunitense Jess T. Dugan (Spazio Labò, Strada Maggiore, 29). 

Gender Bender è prodotto dal Cassero LGBTI+ Center.

Con il patrocinio di: Ministero Italiano della Cultura – Direzione generale Cinema e audiovisivo, Regione Emilia-Romagna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

È realizzato con il contributo di: Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura, Comune di Bologna, Ministero Italiano della Cultura, Fondazione Del Monte di Bologna e di Ravenna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione Unipolis, Hera, Legacoop Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Fondazione Nuovi Mecenati, Idros, Busker.

Gender Bender è riconosciuto come festival di qualità da EFFE Festival for Europe, Europe for Festivals. 

Per info:

https://genderbender.it/

Ufficio stampa:

Anna Maria Manera: info@pepitapuntocom.it – 333.2366667

 

Vincenzo Branà: vincenzo.brana@gmail.com – 338.1350946

 

 

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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