GAMBETTOLA (FC) – Un viaggio nei territori di guerra accompagnati da chi ha visto con i propri occhi gli orrori del fronte, raccontando come inviato speciale i principali conflitti internazionali degli ultimi 26 anni per Professione reporter, Mixer, La storia siamo noi e infine per il TG1.
Martedì 24 settembre, al centro del decimo appuntamento di Sere lèggere con l’Autore”, la rassegna di parole, libri e passatelli ospitata all’interno del Parco Fellini di Gambettola (via Sopra Rigossa 785), sarà il libro “Cronache dal fronte (edizione Castelvecchi). Il volume raccoglie una serie di reportage scritti e filmati tra il 2012 e il 2018, che hanno portato il giornalista in Libia, Gambia, Marocco, Siria, Iraq, Bangladesh, Kurdistan, Afghanistan, Bangladesh, Tunisia e Algeria, passando per la Turchia e la cosiddetta rotta balcanica.
All’incontro, patrocinato dal Comune di Gambettola, introdotto da Manuela Gori e condotto da Claudio Venturelli, sarà presente anche il Sindaco di Gambettola Letizia Bisacchi e saranno proiettati alcuni filmati realizzati dall’autore. Beatrice Balzani leggerà alcuni brani e ci sarà una testimonianza personale di Bienvenue Foyet Nzepa (Mimi per gli amici).
L’ingresso è libero e gratuito. La rassegna “Sere lèggere con l’Autore” è curata da Claudio Venturelli e organizzata da ASPASSO Buona Romagna in collaborazione con Manuela Gori.
Il libro
“Cronache dal Fronte” non è un romanzo, ma un compendio di documenti, una serie di storie vissute in prima persona durante i reportage in territori di guerra. “Cerco di avvicinarmi alla verità del momento: l’unica cui un cronista può aspirare” spiega l’autore. Nel libro si respira l’aria dei campi profughi ma anche quella del fronte, che Ricucci descrive evitando di cadere nel tranello dei pregiudizi e della propaganda. Con un linguaggio semplice il libro racconta la Libia del dopo Gheddafi, la Siria e il mistero che avvolge la figura di Padre dall’Oglio, il dramma del popolo Saharawi, le cronache da Aleppo e Mosul prima e dopo la caduta dell’Isis. “Sono le storie di chi la guerra la deve subire oppure sceglie di combatterla o l’ha persa, storie di uomini, donne e bambini che di volta in volta mi sono sembrate le più appropriate a “rappresentare” quel conflitto, perché ne mettono in evidenza le radici, gli orrori o le conseguenze” spiega Ricucci. Nel libro c’è tanta umanità dell’autore che riesce a trasmettere al lettore le immagini che lui e il suo cameraman del momento hanno utilizzato per servizi speciali dal fronte e per i telegiornali, immagini di donne e bambini, uomini e soldati che sembrano non appartenere al mondo che consociamo noi occidentali dell’epoca moderna.
Amedeo Ricucci
Amedeo Ricucci lavora in RAI dal 1993, era con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin nel viaggio in Somalia che il 20 marzo del 1994 si concluse con l’uccisione della giornalista del TG 3 e del suo cameraman. Il 3 aprile 2013 è stato sequestrato in Siria assieme ad altri tre giornalisti italiani (Elio Colavolpe, Susan Dabbous e Andrea Vignali) ad opera di una brigata di Jabhat al Nusra, passata in quegli stessi giorni all’ISIS, appena costituito. Sono stati liberati il 13 aprile 2013. Ha ottenuto diversi riconoscimenti, nazionali e internazionali, fra cui il Premio “L’Anello Debole” (L’Altro Festival di Capodarco, 2018), il Premio Miglior Documentario al Video Festival Imperia 2018, il Premio “Il Coraggio delle Immagini” (Festival Le Voci dell’Inchiesta 2018), il Montecarlo Television Festival (2016), il Festival internazionale del Cinema di Salerno (2000 e 2010), il Premio Ilaria Alpi (2001), il Premio Internacionale de la Convencion (Cuba, 2015), il Tv Festival di Bar, Montenegro, (2010), il Premio Giornalisti del Mediterraneo (2012 e 2015), il Premio “La Matita Rossa e Blu” (Fondazione Falcomatà, 2013), è stato selezionato nel 2013 al Prix Bayeux-Calvados per gli inviati di guerra ed è stato più volte finalista al Festival International des produits audiovisuels (FIPA) di Biarritz, al Festival International du Grand Reportage Audiovisuel (FIGRA), al Montecarlo Television Festival, al TV Festival di Città del Messico e al CMCA di Marsiglia.
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