Tutto questo all’interno di un ricco programma promosso dai Ministeri delle Politiche Agricole e degli Affari Esteri, che prevede oltre 1300 eventi in 105 Paesi per promuovere i grandi prodotti e la tradizione culinaria italiana.
Ma andiamo con ordine e presentiamo le iniziative “artusiane” nel dettaglio.
La mostra “Pellegrino Artusi e L’unità d’Italia in cucina”
A promuoverla sono Casa Artusi insieme alla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la rete mondiale delle Rappresentanze Diplomatiche e Culturali del Ministero Affari Esteri, e con alcune sedi estere della Società Dante Alighieri e dell’Accademia della Cucina Italiana.
Ideata in occasione del centenario della morte del gastronomo, in cinque anni è stata presentata in trentacinque Paesi nel mondo. Ora viene riproposta in altre trenta Città nei cinque Continenti, con formule personalizzate per ciascuna sede: dalla mostra omonima multilingue (tradotta in albanese, croato, francese, greco, inglese, portoghese, russo, spagnolo, tedesco), a conferenze dei rappresentanti del Comitato Scientifico di Casa Artusi (Massimo Montanari, Alberto Capatti, Andrea Segrè), oltre a diversi altri accademici “artusiani” (Giordano Conti Presidente di Casa Artusi). E ancora, laboratori, cene a tema, show cooking e degustazioni a cura dei “maestri di cucina” di Casa Artusi.
Di recente è stata protagonista in Francia, in occasione della prima traduzione del manuale artusiano in francese a cura della casa editrice Actes Sud e grazie al contributo alla traduzione del Ministero Affari Esteri. Le nuove tappe del progetto coinvolgono Portogallo, Finlandia, Tunisia, Filippine, Hong Kong, Argentina, Polonia (dove si sta lavorando per l’edizione in polacco, prevista per il 2017), Germania, Algeria e Marocco: luoghi diversi uniti dal comune denominatore del linguaggio e del gusto di Pellegrino Artusi, il padre della cucina moderna, divulgatore della lingua italiana.
Del resto La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene è, non a caso, un best e long seller tradotto e pubblicato ad oggi in 8 lingue (inglese, spagnolo, catalano, tedesco, olandese, portoghese, russo, francese) e sono già in corso di traduzione l’edizione in polacco, in giapponese e in bulgaro.
A New York il primo hackathon dedicato alla Cucina della Festa
La cucina della festa, il ritrovarsi la domenica, a Natale, per i compleanni e nelle grandi ricorrenze, che in tutto il mondo e soprattutto in Italia significano tradizione, riscoperta di valori condivisi, occasione per stare insieme.
Ed è nel nome di Pellegrino Artusi, che Casa Artusi e Romagna Terra del Buon Vivere insieme alla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la New York University, lanciano il primo hackathon internazionale sul tema della Cucina delle Festa. Per riscoprire l’eredità del padre della cucina italiana e promuoverla in chiave contemporanea, sfruttando le opportunità e il linguaggio della rete. Il progetto scelto dal Ministero Affari Esteri come esempio innovativo, rappresenta l’idea del Buon Vivere italiano che unisce al prodotto di qualità le pratiche virtuose del saper fare, l’innovazione del ricercare, l’importanza dello stare insieme e il cibo come occasione d’incontro, come linguaggio universale in cui ogni cultura si ritrova.
L’hackathon è un acceleratore di idee al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi ambiti dell’informatica e della comunicazione (sviluppatori di software, programmatori, grafici web, digital maker) e mira alla realizzazione di strumenti originali e accessibili per sviluppare, attraverso il confronto, la conoscenza del nostro patrimonio eno-gastronomico, la cultura del mangiar bene, del mangiar sano e del non spreco, lo scambio di tradizioni e dei processi per fare della cucina la migliore spinta alla modernità responsabile.
La proposta viene presentata alla stampa giovedì 17 novembre (ore 18 Casa Italiana Zerilli Marimò New York University), alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, del Console Generale d’Italia Francesco Genuardi, e di Stefano Albertini Direttore della Casa Italiana Zerilli Marimò di New York.
Questo progetto pilota, replicabile in futuro in tutto il mondo, unisce e integra diversi ambiti che insieme si completano e si rafforzano nell’ottenimento del risultato atteso: cultura, innovazione, digital web, ricerca, agroalimentare e turismo. Per questa versione pilota il progetto si compone di due momenti integrati di lavoro fra la Romagna e gli Stati Uniti.
Infine Casa Artusi, in collaborazione con l’Associazione delle Mariette, per promuovere la cucina familiare, e quindi le buone pratiche e soprattutto i prodotti di qualità del nostro territorio, sarà presente dal 18 al 20 novembre nell’aula didattica attrezzata con cucina a vista sulla Freedom Tower nel nuovo Eataly NYC Downtown. In tale contesto la Regione, in accordo con Eataly, organizza una serie di attività promozionali di carattere istituzionale nello spazio “Foodiversità”.
E ancora a Pellegrino Artusi sarà dedicato il dialogo tra Andrea Segrè, del Comitato Scientifico di Casa Artusi, e Giuliano Hazan, esperto di gastronomia statunitense, in programma sabato 19 novembre (Eataly Downtown ore 11).
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