FORLÌ – Il 30 maggio del 2005 il capitano Marco Briganti, 33 anni di Forlì pilotando con un elicottero AB-412 dell’Esercito, cadeva a 13 miglia Sud Est di Nassiriya. Le vittime oltre a Marco furono l’altro pilota il tenente colonnello Giuseppe Lima, 39 anni di Roma e i mitraglieri di bordo, il maresciallo capo Massimiliano Biondini, 33 anni di Bagnoregio (Viterbo) e il maresciallo ordinario Marco Cirillo, 29 anni di Viterbo. Rientravano tutti dal Kuwait dove avevano accompagnato un commilitone di rientro in Italia per i funerali della madre.
Marco aveva frequentato l’istituto tecnico aeronautico forlivese e aveva un trascorso sportivo, come ciclista dilettante nella polisportiva «Forti e liberi». Nel ’92 aveva frequentato il 146esimo corso allievi ufficiali di complemento alla Scuola elicotteristi e dal ’99 era in forza al Vega di Rimini, settimo Reggimento Cavalieri dell’aria. Il capitano Briganti era partito una settimana prima per la sua seconda missione in Iraq, dove si sarebbe dovuto fermare per quattro mesi. Quella per il suo lavoro era una vera e propria passione, la tragedia della sua morte lasciò nel più profondo dolore la famiglia e con essa tutta la Città che ancora oggi ogni anno lo ricorda, stringendosi attorno alla famiglia e agli amici.
Ieri mattina, presso la targa a lui dedicata in via Marco Briganti, San Martino in Strada, la deposizione di un mazzo di fiori e un momento di raccoglimento cui hanno partecipato oltre alla mamma, babbo e sorella, il Sindaco di Forlì Gian Luca Zattini e per l’Esercito Italiano, una rappresentanza del 7° VEGA di Rimini.
Tutti si sono ancora una volta stretti in un virtuale abbraccio attorno ai suoi cari.