Sono già oltre 20 mila le persone, provenienti anche da fuori provincia, che quest’anno hanno visitato il Presepe animato allestito all’interno della Chiesa di Vecchiazzano e il flusso di curiosi non accenna a diminuire nonostante le feste siano terminate quasi un mese fa. Creare e visitare mondi in miniatura appassiona, affascina e coinvolge emotivamente nei contenuti proposti. Come nel caso del presepe, una tradizione natalizia che in Italia ha appena compiuto 800 anni. Era il 1223 quando a Greccio San Francesco fece la prima rappresentazione con l’intento di “rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello”. È proprio l’anniversario ad aver dato il tema al tradizionale presepe animato che da anni viene ospitato nella chiesa di Vecchiazzano e che prende forma, colori, arte e meccanismi sotto la regia di Franco Casadei. L’obiettivo è stato quello di ricreare il percorso che portò San Francesco a scegliere di rappresentare la natività, attraverso sette scene che raccontano del suo viaggio a Betlemme, della sua visita a Greccio e così via. Ad accompagnare la visione c’è la voce narrante dell’attrice forlivese Paola Contini, che fa riferimento al testo di frate Tommaso da Celano, primo biografo di San Francesco. A rapire l’occhio dei visitatori sono le straordinarie animazioni dell’intera rappresentazione, curate fin nei più piccoli dettagli: un insetto che sale su per un muro, persone e animali che compiono gesti grandi o piccoli perfettamente ritmati. E poi l’intero paesaggio ruota per portarci in una nuova scena, con case che scompaiono nel terreno e i loro tetti pronti a diventare una strada; in pochi secondi nulla è dove si trovava prima. Un software regola l’animazione delle scene, sincronizzando centinaia di motori, timer, pistoni ad aria compressa, montacarichi e pannelli girevoli anche di grandi dimensioni, orchestrando i movimenti di circa quaranta statue mosse da oltre cento motori elettrici. All’interno del presepe scende l’immagine dell’affresco a grandezza naturale, del 1300 che si trova a Greccio esattamente sul luogo dove San Francesco realizzò il primo presepe.
“Un lavoro che merita di essere visto da più persone possibili – afferma l’assessore del Comune di Forlì Paola Casara – perché oltre all’importanza dei contenuti e alla bellezza dell’opera offre la possibilità per tantissime riflessioni, culturali, emotive e anche tecniche. Un’occasione da non perdere anche dal punto di vista pedagogico ed educativo che invita a riflettere sul bene più prezioso per tutti noi: la pace”.
Il presepe sarà visitabile fino al 25 febbraio. Orari per le visite (per gruppi numerosi è consigliata la prenotazione): feriali 10.00-12.00 e 14.30-18.00; festivi 9.00-11.00 e 14.30-19.00. Per informazioni: 3397421239.
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