Firmato protocollo per la valorizzazione del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara

ifm

Giovedì 2 maggio 2024 nella Sala Conferenze IFM di piazzale Donegani a Ferrara

FERRARA – Giovedì 2 maggio 2024 nella Sala Conferenze IFM di piazzale Donegani a Ferrara, si è svolta la presentazione e la firma del “Protocollo di Intesa per la Valorizzazione del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara”.

Alla firma del Protocollo di Intesa per la Valorizzazione del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara sono intervenuti: il Sindaco di Ferrara, il Presidente Provincia Ferrara, il Vicepresidente Regione Emilia Romagna, l’Assessore Sviluppo Economico e green economy Regione Emilia Romagna, il Viceministro dell’Ambiente e sicurezza energetica, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy

Questo il programma dettagliato dell’incontro odierno

– 15.00 Apertura lavori – Paolo Schiavina, Amministratore delegato Consorzio IFM Ferrara SCpA

– 15.00-15.20 Presentazione Studio Prospettive Polo Petrolchimico in termini di innovazione e sostenibilità – Massimiliano Mazzanti, Direttore Dipartimento Economia e Management Unife

– 15.20/15.40 Presentazione del Progetto di Efficientamento Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara – Alessia Pedrielli, Capo Gabinetto del Sindaco Comune di Ferrara; Alessio Stabellini, Dirigente Settore Ambiente e Agricoltura, Comune di Ferrara

– 15.40/ 16.00 Quando il territorio fa sistema – Gian Luigi Zaina, Vicepresidente Confindustria Emilia Area Centro; Veronica Tagliati, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil Ferrara

– a partire dalle 16.00 – Firma del Protocollo di Intesa per la Valorizzazione del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara a seguire sottoscrizione del Protocollo

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA VALORIZZAZIONE DEL POLO INDUSTRIALE E TECNOLIGICO DI FERRARA

Il Protocollo per la Valorizzazione del Polo industriale e Tecnologico di Ferrara nasce dalla volontà del territorio ferrarese di fare sistema, con l’obiettivo di portare la più importante realtà industriale dell’intera area verso un efficientamento energetico e progettare la nuova chimica del futuro che garantisca la tenuta e la crescita delle imprese, una buona occupazione e contemporaneamente una maggiore tutela ambientale, relativa in particolare alla risorsa idrica.

Oggetto del Protocollo è, infatti, il Progetto di efficientamento energetico, transizione ecologica, azioni di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara, elaborato con la partecipazione di tutte le Società presenti nel Polo Industriale e Tecnologico e declinato in sei linee di intervento, attraverso tavoli di lavoro pubblico-privati che hanno visto lavorare fianco a fianco l’amministrazione locale, l’Università e le imprese.

Prioritaria, tra le linee di intervento individuate, è la realizzazione del Revamping del ciclo idrico del Polo con azioni volte al recupero e al riutilizzo delle acque di processo e meteoriche che consentano la riduzione del prelievo di acqua per uso industriale dal fiume Po.

La portata di acqua attualmente prelevata per soddisfare le esigenze produttive del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara è di circa 17 Milioni di mc/anno. L’intervento di revamping consentirà un risparmio, in termini di prelievo di acqua fino al 53%, dimezzando di fatto l’utilizzo della preziosa risorsa.

Si tratta di una risposta importante all’emergenza idrica che ha colpito tutto il Paese negli ultimi anni e in particolare l’Emilia Romagna ed è, oggi, uno dei più gravi ed evidenti effetti del cambiamento climatico, che ha trovato attenzione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica oltre che della Regione Emilia-Romagna, attraverso l’assessorato alla Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico e Ambiente e all’assessorato allo Sviluppo economico e green economy.

Le parti firmatarie si impegnano ad individuare, attraverso un Tavolo tecnico, potenziali linee di finanziamento e politiche territoriali condivise per favorire l’utilizzo efficiente della risorsa idrica e per creare condizioni favorevoli ad una più complessiva transizione energetica verso le fonti rinnovabili e la decarbonizzazione della produzione industriale, nel quadro generale di un uso razionale ed efficiente dell’energia. L’obiettivo è quello di abbassare il ‘metabolismo basale’ dell’intera area produttiva, aumentando contemporaneamente l’attrattività del sito, favorendo l’ampliamento degli insediamenti già attivi e l’insediamento di nuove realtà, a supporto della stabilità occupazionale e del suo incremento.

A riprova della forte coesione territoriale sugli obiettivi condivisi il Protocollo è sottoscritto da

– Ministero delle Imprese e del Made in Italy

– Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica

– Regione Emilia-Romagna

– Provincia di Ferrara

– Comune di Ferrara (ente proponente)

– Università degli Studi di Ferrara

– Autorità Distrettuale del Bacino del PO

– Confindustria Emilia

– Federchimica

– CGIL Ferrara, CISL Ferrara, U.R. UIL Emilia-Romagna sede di Ferrara

– Consorzio IntegratedFacility Management Scpa

– Versalis S.p.A.

– Basell Poliolefine Italia S.r.l.

– Yara Italia S.p.A.

– Società Enipower Ferrara S.r.l.

– Taropol S.r.l.

– SAPIO Produzione Idrogeno Ossigeno S.r.l.

– General Cavi S.p.A.

PROSPETTIVE DEL POLO PETROLCHIMICO FERRARESE IN TERMINI DI INNOVAZIONE E SOSTENIBILITÀ (a cura dell’Università di Ferrara)

Questo working paper è stato predisposto dall’Università degli Studi di Ferrara su richiesta della Regione Emilia-Romagna, con lo scopo di favorire la discussione su diversi scenari possibili di sviluppo futuro del Polo Chimico di Ferrara.

E’, pertanto, da intendersi come un documento aperto, una base per un confronto con le aziende insediate, le istituzioni nazionali, regionali e locali, le rappresentanze sindacali per individuare possibili sviluppi futuri del Polo, all’interno di una strategia complessiva che mette al centro la transizione ecologica e gli obiettivi del Green deal europeo e dell’Agenda 2030.

La metodologia di lavoro che si è seguita è basata su un lavoro di recupero documentale, svolto in stretta collaborazione con il Centro Documentazione Studi (CDS), per ripercorrere sinteticamente la storia del Polo e su una serie di interviste con vari stakeholder nazionali ed esperti del settore. Si sono consultati, inoltre, vari documenti recenti riportati nella bibliografia finale.

Emergono due temi che vorremmo enfatizzare tra i tanti e che costituiscono a nostro avviso la chiave di lettura per tutto il documento.

Il primo, e più importante, è che le aziende del Polo sono in possesso, o stanno sviluppando, le tecnologie per affrontare le sfide della transizione ecologica. Ci sono numerosi esempi di processi altamente innovativi e tecnologicamente avanzati già sviluppati su scala pilota che vanno proprio in questa direzione.

L’altro tema, altrettanto evidente, è che la transizione, intesa qui come industrializzazione dell’innovazione, richiede tempo. In questo periodo è necessario garantire la sopravvivenza delle attività produttive attualmente presenti con azioni concrete che consentano anche l’efficientamento e l’ammodernamento generale del Polo chimico e che richiedono scelte politiche mirate.
L’Università può contribuire con le peculiarità che le sono proprie: la formazione delle giovani generazioni per l’acquisizione di nuove competenze (green skills) necessarie per rendere coerente il capitale umano con lo sviluppo tecnologico orientato alla transizione ecologica e giusta, per la gestione dei nuovi processi tecnologici e la ricerca di base a supporto di specifiche richieste del mondo produttivo con particolare attenzione al territorio.

È un dato di fatto che nella transizione stia emergendo ed emergerà sempre di più la richiesta di nuove occupazioni “verdi”. Tuttavia, è rilevante notare che molte occupazioni chiave per la transizione ecologica sono occupazioni già esistenti. Data l’articolazione delle attività svolte nel luogo di lavoro, infatti, alcune competenze che potrebbero essere definite “brown” sono funzionali allo svolgimento di attività verdi. Non si possono creare occupazioni/bundles-di-competenze verdi al 100%, ma la complementarità tra competenze è centrale nel processo di transizione.
Comprendere questa complementarità è fondamentale, così come è fondamentale mappare la distanza tra le competenze esistenti “brown” e quelle verdi, per favorire il riposizionamento dei lavoratori, soprattutto quelli con un basso livello di specializzazione e formazione (low-skilled).

SCHEDA TECNICA – IL PETROLCHIMICO DI FERRARA:

2450 dipendenti e lavoratori di imprese collegate che lavorano all’interno
9 società, di cui 3 multinazionali
250 ettari di superficie dei quali 100 ettari per nuovi insediamenti
Produce plastica, gomma, catalizzatori, tecnopolimeri ed energia elettrica
Serve il distretto dell’Automotive della provincia di Modena, il Biomedicale di Mirandola e tutto il settore imballaggio
Si posiziona tra i 3 principali siti produttivi del settore Chimica in Italia
Vanta il centro ricerche sul polipropilene e catalizzatori più grande del mondo (500 unità)
Il polipropilene fu scoperto infatti qui nel 1954 da Giulio Natta, poi insignito del Premio Nobel per la Chimica

SOCIETÀ COINSEDIATE:
Eni Versalis SpA, Basell Poliolefine Italia Srl, Yara Italia SpA, SEF SPA, Eni Rewind SPA, Taropol Srl, Sapio Srl, General Cavi SPA; CEF Srl; Consorzio Integrated Facility Management (I.F.M.)

Le società partecipano al Consorzio IFM Ferrara SCpA, soggetto giuridico riconosciuto, che gestisce servizi, facility e utilities per tutti i soggetti presenti nel Polo

FOCUS DEL PROGETTO DI EFFICIENTAMENTO:
Efficientamento energetico del Polo Industriale e Tecnologico di Ferrara attraverso 6 linee di intervento a beneficio di imprese e ambiente, da realizzare in un’ottica di sito produttivo

LINEE DI INTERVENTO
• Revamping del Ciclo idrico del Polo Chimico di Ferrara con interventi volti al recupero e riutilizzo delle acque di processo e meteoriche;
• Produzione di energia da fonti rinnovabili e scambio sul posto;
• Interventi di efficientamento energetico degli edifici;
• Interventi di efficientamento energetico dei cicli produttivi;
• Il Polo Chimico come protagonista nel PAESC del Comune di Ferrara;
• Interventi per il recupero della materia prima seconda

RISULTATI ATTESI
Riduzione fino al 53% del prelievo di acqua dal Po per uso industriale pari ad un risparmio di 9.000.000 di m3/anno di acque prelevate ai fini industriali che potranno essere utilizzate per altri scopi con particolare riferimento all’idropotabile e agli usi agricoli.
Produzione di energia da fonti rinnovabili e scambio sul posto
Riduzione delle emissioni di Co2, gas climalterante.

BENEFICI ECONOMICI
Diminuzione i costi del “metabolismo basale” delle aziende coinsediate nel Polo Industriale e Tecnologico generando maggiore attrattività del sito per ampliamenti delle attività presenti e da parte di nuovi investitori

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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