Il nuovo Patto non è un nuovo strumento di programmazione ma – avendo come riferimenti quelli già in essere a partire dal Piano Strategico Metropolitano – contribuisce da un lato a dare una risposta tempestiva con azioni per l’emergenza e dall’altro seleziona alcuni progetti strategici suddivisi in ambiti (cluster) prioritari per lo sviluppo e la crescita sostenibile. Il nuovo Patto vuole anche essere il contributo della Città metropolitana al nuovo Patto regionale per il lavoro e il clima.
“Mi auguro – ha detto il sindaco metropolitano Virginio Merola in apertura dell’incontro – che questa crisi di Governo si concluda al più presto e che si possa continuare a lavorare. Con il Patto firmato oggi noi diciamo che siamo pronti a dare il nostro contributo alla ripresa e allo sviluppo sostenibile dei territori. E penso – ha continuato Merola – che i territori vadano coinvolti nel Recovery Fund a partire da un ruolo da protagoniste delle Città metropolitane; anche di questo parleremo ai ministri Gualtieri e Amendola che incontreremo a breve come sindaci metropolitani”.
“Il persistere della crisi pandemica Covid-19 – ha spiegato il sindaco nella sua introduzione – sta determinando la più forte crisi sociale ed economica dal secondo dopoguerra, che va affrontata con l’adozione di politiche in grado di rispondere ai nuovi bisogni emersi. Una crisi che deriva dalle necessarie misure di contenimento della pandemia, compresi i lockdown, ed è stata aggravata dalla situazione mondiale che ha portato alla contrazione del commercio globale e dei flussi turistici, nonché dal crollo della fiducia e dall’aumento del clima di incertezza”.
Sulla base delle stime previsionali più recenti (Prometeia, ottobre 2020), l’economia metropolitana (valore aggiunto reale) dovrebbe contrarsi nel corso del 2020 del 10,9%, con un -11,1% di esportazioni e una crescita del tasso di disoccupazione del 5,1% che nel 2021 potrebbe salire fino al 5,7%.
Per affrontare questa situazione e per salvaguardare e rilanciare l’alto livello di coesione sociale che da sempre ha caratterizzato il territorio metropolitano, occorre, così come nel 2015, la definizione di questo nuovo Patto di condivisione tra tutti gli attori sociali e istituzionali, con l’obiettivo di cogliere le opportunità per promuovere una crescita e uno sviluppo sostenibili.
LE AZIONI E GLI STRUMENTI PER L’EMERGENZA
I CLUSTER DI PROGETTI
Si intendono come motore della “crescita sostenibile” del nostro territorio in una visione che colleghi economia, occupazione, benessere sociale e tutela ambientale e che quindi traducano in investimenti le strategie europee della Next generation EU, del Green New Deal e del Digital Europe ed in stretta coerenza con il costituendo “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
1. Filiere produttive, qualità del lavoro, formazione e competenze, giovani, donne
Transizione digitale e riconversione green per affrontare le sfide del nuovo contesto socio-economico. Tra i progetti: il supporto alle riconversioni delle filiere (packaging, automotive, health, Logistica e trasporti, ICC e turismo, Moda, Edilizia, Agroalimentare e agricoltura), lo sviluppo di un polo di innovazione in Appennino, lo sviluppo dell’attrattività del territorio, con attenzione alle aziende che riportano in Italia la produzione, e un progetto mirato all’attrazione e alla retention dei talenti nazionali e internazionali.
La qualità del lavoro si misura anche dalla capacità del sistema produttivo di essere inclusivo verso i lavoratori più fragili (azioni sulla responsabilità sociale d’impresa) e dalla piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro (politiche di parità e strumenti di conciliazione diversificati).
Altri progetti in questo cluster: la prima Rete metropolitana per l’apprendimento permanente a livello nazionale, il potenziamento del sistema metropolitano per l’orientamento scolastico, formativo e professionale (attivazione di un Centro Risorse dedicato) e la continua attenzione alla cultura tecnica, scientifica e tecnologica.
2. Una nuova sfida di sostenibilità: il territorio si rigenera e si muove
Le progettualità del cluster 2 puntano sulla rigenerazione urbana del territorio e del suo patrimonio edilizio a partire dalle valli dall’Appennino fino alla Grande Pianura, ponendo al centro lo sviluppo della mobilità sostenibile in un’ottica di progettazione integrata. In particolare la realizzazione della Bicipolitana Verde (550 km di ciclovie) diventa occasione per rendere la città metropolitana di Bologna cuore cicloturistico di Italia promuovendo il turismo, potenziando le economie locali e la valorizzazione delle reti ecologiche.
Si punta inoltre sul recupero e la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico e sulla rigenerazione di edifici e spazi pubblici e privati per l’innovazione sociale (social housing e spazi collettivi, per l’educazione e formazione, lavoro, start up di imprese, cultura, partecipazione e socialità), a supporto di politiche pubbliche o a prezzi accessibili. È inoltre oggetto di progettazione l’accessibilità della città dal punto di vista dell’offerta abitativa dedicata sia a residenti sia a studenti, e il suo equilibrio con l’impatto dei flussi turistici.
3. Benessere, inclusione e contrasto alle fragilità
Innovare la struttura del sistema di welfare locale per garantire benessere e uguali opportunità per tutti i cittadini. L’ulteriore coinvolgimento del settore privato e no profit potrà sviluppare la responsabilità sociale di territorio attraverso l’Albo metropolitano delle aziende socialmente responsabili.
Ricomporre le filiere dei servizi di welfare per garantire continuità nel percorso di vita delle persone: per i bambini e i giovani, attraverso il coordinamento delle iniziative e anche lo sviluppo della filiera 0-6 anni; per le persone con disabilità e gli anziani, attraverso la ricostruzione delle opportunità e l’integrazione sociosanitaria.
Sviluppare interventi di contrasto alla povertà e all’impoverimento e implementare azioni per il raggiungimento dell’autonomia delle persone, integrando le politiche sociali, le politiche abitative, quelle per la formazione e il lavoro, anche attraverso l’utilizzo del Fondo di comunità metropolitano.
LA GOVERNANCE DEL PATTO
Per un sistema di governance chiaro nei ruoli e snello nelle funzioni, che eviti duplicazioni e valorizzi le strutture già attivate si individua quale luogo permanente del confronto collaborativo il Consiglio di Sviluppo, con possibili integrazioni, il Tavolo delle Società Partecipate, l’Ufficio di Presidenza, i Consiglieri delegati della Città metropolitana di Bologna, i rappresentanti degli Enti territoriali, degli attori economici, dell’associazionismo, del mondo del lavoro, dell’Università, della ricerca, della cultura, della formazione, del sociale e della sanità.
Autista di autoarticolato sanzionato dalla Polizia locale in tangenziale e veicolo confiscato per aver violato…
Martedì 8 ottobre 2024 alle 17 conferenza in sala Agnelli e in diretta video sul…
Alle 12.30 nell’Aula K1. Nell’ambito dell’insegnamento di Comunicazione politica PARMA - S’intitola “La politica pop…
BOLOGNA - Gallery16 è lo shop di dischi, libri e il cocktail bar che vi…
Sequestrati a Fiumalbo 22 chilogrammi di funghi MODENA - Lo scorso fine settimana gli operatori…
FORLÌ - Sono 18 i beneficiari del contributo comunale per la rimozione e lo smaltimento…
L'Opinionista © 2008 - 2024 - Emilia Romagna News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Contatti - Archivio news - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter