Il Concorso Bettinardi compie vent’anni
PIACENZA – Iniziano ufficialmente, con la prima finale del “Concorso Nazionale Chicco Bettinardi per Giovani Talenti del Jazz Italiano” che si terrà sabato 4 febbraio al Milestone Live Club, i festeggiamenti per il ventennale del Piacenza Jazz Fest. Anche il Concorso, legato al festival fin dalla sua partenza, taglia con questa edizione il prestigioso traguardo dei vent’anni di attività. I ringraziamenti di questo felice traguardo vanno in primo luogo alla Fondazione di Piacenza e Vigevano, che non ha mai fatto mancare il suo sostegno convinto oltre che costante e, in specie per il concorso, al contributo di Yamaha Music Europe GmbH – Branch Italy.
La prima finale è dedicata alla categoria dei Solisti che si esibiranno accompagnati da una ritmica d’eccezione, composta da Roberto Cipelli al pianoforte, Attilio Zanchi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria. I tre grandi musicisti sono anche tre componenti della giuria di esperti – musicisti, giornalisti e musicologi – presieduta da Zanchi e composta inoltre da Fabio Bianchi (quotidiano “Libertà), dall’esperto Jody Borea, da Luca Conti (direttore della rivista “Musica Jazz”) e dal critico musicale Giancarlo Spezia. La giuria si è occupata in un primo momento della selezione delle numerose demo inviate dai partecipanti ed è ora chiamata quindi a valutare le esecuzioni dal vivo dei finalisti prescelti.
Le esibizioni inizieranno alle ore 21.30 (ingresso gratuito con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi, che è anche possibile ottenere sul posto) ma già dalle 20:45 sarà possibile accedere al locale.
I finalisti di questa ventesima edizione sono tutti accomunati dalla giovane età – uno dei requisiti per accedere al concorso è di avere meno di 30 anni – e dall’essere dei veri talenti nel loro strumento. Come sempre sarà compito arduo per la giuria riuscire a individuare il solista più meritevole, soprattutto visto il livello sempre più elevato di bravura tecnica dei concorrenti.
Diversi i premi in palio. Al secondo classificato andranno 600 euro mentre al primo 1.200 euro oltre all’ingaggio nell’edizione del Piacenza Jazz Fest dell’anno prossimo (quindi il vincitore di quest’anno comparirà nel cartellone del 2024). Oltre a quelli della giuria tecnica è prevista anche la consegna di una targa di gradimento che verrà assegnata dal pubblico presente sulla base delle votazioni registrate direttamente alla fine delle esibizioni al Milestone.
Cinque i finalisti che si alterneranno sul palco. In rigoroso ordine alfabetico sono: il chitarrista Francesco Felice Cassano, da Bitonto, in provincia di Bari; il trombettista Paolo Petrecca da Larino, in provincia di Campobasso; il flautista e sax-tenorista Matteo Diego Scarcella da Villa S. Giovanni, in provincia di Reggio Calabria; il contraltista Lorenzo Simoni da Gragnano, in provincia di Lucca e il chitarrista Saverio Zura da Porto Torres, in provincia di Sassari.
Francesco Felice Cassano sarà il primo a salire sul palco ed eseguirà un brano di sua composizione dal titolo “The Way To The Ethereal” insieme a due standard: “Inner urge”, della metà degli Anni Sessanta del sassofonista Joe Henderson che dà il titolo all’album omonimo e la ballad “Soul Eyes” del pianista Mal Waldron.
Lorenzo Simoni col sax alto si produrrà nella sua versione di “My Ideal” del compositore Richard Whiting, canzone incisa per la prima volta nel 1930 che ha conosciuto particolare fortuna, tanto da essere in seguito riproposta anche da Frank Sinatra, un classico come “Stablemates” del sassofonista Benny Golson e “Cyclic Episode” del sassofonista Sam Rivers.
L’altro finalista alla chitarra, Saverio Zura, presenterà tre brani composti da altrettanti sassofonisti: “Central Park West” di John Coltrane, “Airegin” di Sonny Rollins e nuovamente “Stablemates” di Benny Golson.
Il trombettista Paolo Petrecca ha scelto per la sua esibizione “Without A Song” di Vincent Youmans, “Skylark” una delle più famose ballad della coppia d’assi Mercer – Carmichael, indimenticabile la versione cantata da Ella Fitzgerald ma interpretata da tutti i più grandi jazzisti di ogni epoca e, anche per lui, “Inner urge” di Joe Henderson.
Per ultimo suonerà il flautista e sax tenorista Matteo Diego Scarcella che farà ascoltare una sua composizione dal titolo “Red”, oltre a un’altra “Stablemates” sempre di Golson e “Lover man” di Davis-Ramirez-Sherman.
Il sabato successivo sarà la volta della seconda finale del Concorso Bettinardi che vedrà esibirsi i Gruppi precostituiti.