Fieravicola debutta al Rimini Expo Center

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Dal 7 al 9 settembre il nuovo corso della vetrina della filiera avicola. Presenti oltre 80 buyer da Russia e Eurasia e Nord Africa

RIMINI – Tutto pronto per il debutto di Fieravicola 2021 al Rimini Expo Center dal 7 al 9 settembre. Con nuova location, ritorno in presenza, rilancio internazionale anche grazie alla sinergia con Macfrut, la manifestazione si propone come vetrina specializzata in cui presentare l’intero processo produttivo del comparto avicolo. Presente infatti tutta la filiera nelle sue segmentazioni, dalla mangimistica e la genetica, all’allevamento, alle tecnologie e impianti di lavorazione e confezionamento carni, uova e ovoprodotti, attrezzature agricole per zootecnia, tecnologie per la sostenibilità ambientale e marketing.

Innovazione e internazionalizzazione sono i due driver su cui viene impostato il rilancio della manifestazione per testimoniare lo sviluppo di questa filiera che si è già mossa in anni recenti in un’ottica di forte modernizzazione. La prima edizione di questo nuovo corso è anche occasione per un approfondimento su importanti tematiche con cui l’avicoltura si sta confrontando come il benessere animale e la sostenibilità ambientale.

Va sottolineato che l’avicola è una filiera integrata autosufficiente che riesce a soddisfare al 100% il fabbisogno del paese e da anni si misura con queste tematiche etiche, e, grazie agli investimenti avviati negli ultimi anni, è pronta a cogliere le sfide della transizione ecologica e del Green Deal.

Una filiera che oggi è in grado di offrire al consumatore prodotti diversi sulla base di differenziazione dei sistemi e delle linee di allevamento.

Internazionalizzazione

È stata predisposta una fitta agenda di incontri b2b con buyer esteri, secondo un programma realizzato in collaborazione con Ice-Agenzia, attraverso la rete di agenti esteri di Cesena Fiera e una serie di webinar di presentazione in diversi paesi. Gli sforzi congiunti hanno assicurato un buon risultato con la registrazione di oltre 80 buyer accreditati, una cinquantina dalla Russia e dall’Eurasia e una trentina dal nord Africa, tra i paesi target individuati per creare nuove opportunità di business sia per le tecnologie che per il prodotto finito. Insieme a questi anche Germania, Regno Unito, Francia, Spagna, Danimarca e Svezia.

Inoltre l’8 settembre è in agenda l’International Poultry Forum organizzato dall’Associazione Avicola Euroasiatica, che porterà in fiera numerosi protagonisti dell’avicoltura russa.

Convegni e eventi

Durante la tre giorni fieristica un ricco programma convegnistico metterà in luce alcuni temi chiave con forum tecnici e scientifici dedicati a benessere animale, sostenibilità e biosicurezza.

Il 7 settembre apre l’agenda convegnistica il convegno Sipa, seguito dall’assemblea Wpsa. Nel pomeriggio sostenibilità e benessere animale saranno al centro del convegno organizzato da Assoavi e Unaitalia.

Mercoledì 8 settembre si apre con il Convegno Asic e in contemporanea si tiene l’appuntamento convegnistico organizzato da Assoavi con focus sulla filiera uova e la sua sostenibilità economica.

Sempre mercoledì 8 settembre, al pomeriggio, è previsto il convegno curato in collaborazione con GdoWeek che cercherà di indagare i comportamenti del consumatore finale e delle famiglie per individuare le prospettive di uova e carni bianche sugli scaffali della grande distribuzione.

Tra gli eventi per la valorizzazione dei prodotti avicoli è stato ideato un progetto di animazione tra i fornelli che si svolgerà nei padiglioni fieristici nei tre giorni della manifestazione, con show cooking e abbinamento vini alle ricette.

Una fiera Covid-free

Come da disposizioni governative italiane, a Fieravicola si potrà accedere solo con Green Pass o con titolo internazionale equivalente. Per chi ne fosse sprovvisto sarà possibile effettuare un tampone rapido nei due ingressi della Fiera.

Informazioni.

Fieravicola è organizzato da Cesena Fiera e si svolgerà in Fiera a Rimini nelle giornate 7-8-9 settembre 2021, orario 9.30-18.00.

www.fieravicola.com

I macrodati del settore avicolo

È una filiera, totalmente autosufficiente, che occupa circa 64.000 addetti tra allevatori e impiegati nel segmento trasformazione e con un fatturato che sfiora i 5,7 miliardi di euro.

Nel 2020 con il 35% delle quote di mercato a volume, le carni avicole rimangono le più acquistate dagli italiani, seguite dalle carni bovine (33%) e dalle suine (21%). Crescono anche gli acquisti domestici (+10% a valore e +7,7% a volume sul 2019) e i consumi pro-capite arrivati a 21,5 kg (+1,93%) (Fonte Unaitalia).

Nel 2020 cresce la produzione di carni bianche (pari a 1.389.900 tonnellate +1,8 % sul 2019) e di uova (12,3 miliardi, + 0,7%). A registrare il trend migliore sono soprattutto il tacchino (+4%, 313mila tonnellate) e il pollo (+1,68%), che rappresentano il 74% della produzione di carni bianche.

Crescono le pratiche di gestione dell’allevamento virtuose: trend in continua riduzione degli antibiotici, con un ulteriore calo del 6% nel 2020, giungendo al – 88% dal 2011 ad oggi.

UOVA. La produzione nel 2020 è stata garantita da 41 milioni di galline ovaiole accasate in oltre 2.600 allevamenti, di cui 1.444 di grandi dimensioni (con più di mille capi).

Nel 2021 assistiamo ad un leggero calo del numero dei capi con una produzione di circa 12,6 miliardi di uova, per un corrispettivo di poco inferiore a 1,4 miliardi di euro per la sola parte agricola che raggiunge i 2,8 miliardi con la trasformazione (fonte Assoavi).

Nel 2021 il 54% dei capi in deposizione è allevato “a terra”, il 37% in allevamenti con “gabbie arricchite”, il 4% in allevamenti all’aperto e il 5% in allevamenti biologici.

In Italia, così come in molti altri Paesi Comunitari è da tempo in corso un processo di graduale contrazione dell’offerta di uova provenienti da allevamenti in gabbie arricchite. Nel 2020 la quota nazionale di uova provenienti da questo tipo di allevamento (42%) era già largamente inferiore alla media europea (49,5%), e in contrazione di circa il 50% rispetto al 2011 quando, in assenza di una normativa specifica, l’allevamento in gabbie rappresentava il 71%. Tutto questo testimonia lo sforzo e gli investimenti effettuati dal settore per soddisfare le mutate esigenze e sensibilità dei consumatori.

DICHIARAZIONI

Fabiana Fiorini Vicepresidente Fieravicola

È grande la soddisfazione di presentare questa edizione in presenza, un obiettivo al quale abbiamo lavorato con tanto impegno e convinzione. Fieravicola è la giusta vetrina per una filiera di eccellenza che ha fatto della qualità di prodotto e dell’innovazione le sue sfide maggiori. La fiera in presenza, dopo quasi due anni di rapporti virtuali, assicurerà ai protagonisti della filiera presenti di riallacciare relazioni e contatti business, di cui si sentiva ormai la mancanza. Ringrazio a questo proposito gli espositori e i buyer che hanno accolto il nostro invito e ci hanno dato fiducia. Il rilancio di Fieravicola in contemporanea con Macfrut consentirà di sfruttare appieno importanti sinergie soprattutto sul fronte della promozione internazionale con l’obiettivo di costruire un importante polo romagnolo dell’agribusiness.

Stefano Gagliardi Coordinatore Comitato tecnico scientifico e Assoavi

Come organizzazione abbiamo subito affiancato il Presidente Piraccini affinchè si potesse realizzare questa importante manifestazione, l’unica specializzata in Italia e fra le più importanti in Europa, con l’obiettivo di presentare e valorizzare le eccellenze del settore lungo tutta la filiera, dalle materie prime fino al prodotto finito, dando il giusto riconoscimento anche ai work shop specializzati ed ai convegni delle più importanti società ed associazioni scientifiche: WPSA-SIPA-ASIC. Non dobbiamo dimenticare che uno dei fattori  che determina l’eccellenza della nostra filiera è la stretta connessione fra mondo produttivo, università e ricerca.

Fieravicola vuole affiancare le aziende per raggiungere anche un altro obiettivo, ovvero la necessità di evidenziare tutti quegli aspetti che vanno oltre la qualità del prodotto finito: selezione delle materie prime-condizionamento ambientale degli allevamenti-riduzione dell’uso degli antibiotici-alimentazione no ogm-sviluppo di sistemi all’aperto e biologici .- attenzione al benessere animale, nell’ottica di un allevamento sempre più etico e sostenibile. In definitiva, la scommessa era fare si che a Rimini si creasse il Polo dell’agri business e devo dire che sia stata vinta.

Antonio Forlini, presidente Unaitalia «La Fiera Avicola rappresenta, dopo mesi di rarefazione dei contatti fisici, una occasione unica per consentire alle imprese del settore avicolo di confrontarsi ed aprirsi verso aree e nazioni emergenti. Unaitalia e le aziende ad essa associate, quindi, intendono cogliere questa opportunità per allacciare o rinsaldare relazioni di business con i buyer presenti. Altresì la Fiera rappresenterà un importante momento di confronto con le istituzioni presenti sia a livello di governo centrale che di governi decentrati, per ribadire la grande vitalità del settore, la sua resilienza e la sua propensione all’export che consente alle imprese del settore di competere efficacemente sui mercati internazionali. Sarà anche il momento per affrontare con le istituzioni gli indirizzi di fondo che caratterizzeranno la zootecnia avicola nei prossimi anni ed il sostegno che il PNRR potrà utilmente fornire allo sviluppo della sua competitività».