Fiabilandia festeggia i 250 anni del Circo e inaugura il primo Museo Didattico dell’Arte Circense Italiana

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RIMINI – Inaugurato oggi a Fiabilandia il Primo Museo Didattico dedicato all’arte Circense  in Italia e nel mondo, per festeggiare i 250 anni dello spettacolo più grande di tutti i tempi, tra trampolieri, giocolieri, truccabimbi e clown! Un vero e proprio omaggio al mondo del circo, alla sua storia, alle famiglie che lo hanno creato, vissuto e che continuano a renderlo noto in tutto il mondo.

Fiabilandia arricchisce così la sua offerta, e lo fa puntando anche su arte e cultura, contribuendo ad accrescere le proposte turistiche del nostro territorio.

“È un progetto a cui pensavamo da tempo e finalmente vede la sua realizzazione. Attraverso questo percorso il mondo del circo viene esaltato grazie a una collezione di modelli, costumi, oggetti di scena, locandine, documenti, souvenirs. Dobbiamo augurarci che l’arte circense non tramonti mai, perchè da sempre rappresenta un valore enorme per il patrimonio culturale, del nostro Paese e del  mondo intero” afferma il Dott. Fabrizio Grandi, Presidente onorario del Museo.

Quella del Circo è una delle storie più affascinanti e antiche di sempre e resta ancora oggi una delle forme di intrattenimento più amata dal pubblico, in particolare da quello dei bambini.  Ai tempi dei  Romani, il circo rappresentava l’edificio destinato alle corse dei carri; talvolta si svolgevano anche le lotte dei gladiatori. Le parti fondamentali che lo costituivano erano tre: l’arena per lo spettacolo, i carceres per custodirvi i carri, e la cavea con le gradinate per il pubblico .

Il circo, inteso nel senso moderno nasce nel 18° secolo come spettacolo equestre e nel tempo ha visto arricchire la sua proposta con artisti dalle straordinarie capacità: clown, acrobati, trapezisti, giocolieri e maghi. In realtà si hanno notizie di esibizioni di giocolieri e danzatori fin dai tempi degli antichi Egizi. Le pratiche circensi erano legate soprattutto ai riti magici e religiosi, mistici e sciamanici. Tutta l’arte del periodo egizio, pitture, ceramiche e sculture,  dimostrano che già a quei tempi si esibivano antipodisti, giocolieri e cavallerizzi di volteggio come pure acrobati che eseguivano la famosa piramide umana.

Il primo a fondere tutti questi elementi  insieme fu Phineas T. Barnum, impresario americano che nel 1871 creò “il più grande circo del mondo”, un misto di esibizioni equestri, baracconi da fiera con “strampalati personaggi” e curiosità di ogni specie. La formula del circo Barnum fu poi ampiamente imitata.

L’esposizione proposta a Fiabilandia  nasce per volere della famiglia Casartelli, attuale titolare di Fiabilandia, nonché definita dal Principato di Monaco “La più grande famiglia di circo di alto livello in attività”, che vanta una tradizione più che secolare all’interno di questo mondo, ovvero da quando, nel 1873, Piero Casartelli sposa Albina Fedrigon, una ragazza circense.

Da quella data, ha iniziato un percorso che ci conduce fino alla contemporaneità, grazie a personalità che hanno tracciato un solco indelebile nella storia del Circo, come Umberto Casartelli e Rosina Gerardi, che passarono il testimone ai loro 4 figli Jonne, Liliana, Luciana e Leonida, quest’ultimo definito il “grande capo” per carisma e determinazione, che erediterà lo scettro dalla madre nel 1945 e che sposerà Waly Togni. I due diedero alla luce 6 figli , tutti impegnati nel mondo del circo.

“Tutto questo non avremmo potuto realizzarlo senza la preziosa collaborazione delle famiglie che hanno fatto la storia del Circo e che hanno voluto contribuire donando buona parte di quello che è possibile ammirare all’interno di questa esposizione. A tutti loro e a chi ha lavorato e collaborato  con passione, professionalità e costanza, affinché ciò venisse realizzato, vanno i nostri ringraziamenti più sinceri” – dichiara Davio Casartelli, ideatore del progetto insieme alla sua famiglia.

Nel percorso proposto a Fiabilandia, composto da oltre 20 teche,  potrete ammirare esposizioni  dedicate alla famiglia Casartelli e al Circo Medrano, ai fratelli Cesare e Oscar Togni, a giocolieri straordinarie allo stesso Circo Barnum. Non può naturalmente mancare una vetrina interamente dedicata  al Festival Internazionale del Circo di Montecarlo  e alla famiglia Orlando e Moira Orfei, rispettivamente padre e figlia nonché icona del mondo circense e attrice. Proprio al rapporto tra cinema e circo è destinata la teca dedicata all’indiscusso maestro del cinema: il riminese Federico Fellini, da sempre affascinato dal circo e in particolare dalla figura del clown, personaggio ricorrente all’interno della sua filmografia.

“Sono particolarmente onorata e fiera di essere madrina di questa bellissima iniziativa. Il circo ha regalato e continua a regalare sogni a milioni di persone con la straordinaria capacità di far tornare tutti noi un po’ bambini. In questo momento storico, e dopo anni così difficili trovo sia doveroso sostenere idee e attività capaci di donare magia, desideri e spensieratezza. Questa mostra rappresenta esattamente tutto questo”- afferma la showgirl Matilde Brandi

Il Museo ha ricevuto la benedizione del  Vicario Generale della Diocesi di Rimini, Don Maurizio Fabbri e la partecipazione del Presidente del Consiglio Comunale di Rimini dott.ssa Giulia Corazzi.