Parma

“Festival Verdi, un’idea per l’identità di Parma”: pubblicati gli Atti del Convegno

Dall’iniziativa dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani e della Fondazione Andrea Borri, nasce un volume digitale che può essere scaricato gratuitamente dai siti delle due istituzioni

PARMA – Un testo che ricostruisce la nascita e l’evoluzione del Festival Verdi, dalla prima intuizione dell’onorevole Andrea Borri, negli anni Ottanta, per arrivare all’oggi, aprendo anche una prospettiva sul futuro. Escono gli atti del convegno «Festival Verdi, un’idea per l’identità di Parma», tenutosi alla Casa della Musica di Parma il 21 febbraio 2020 e organizzato dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani e dalla Fondazione Andrea Borri, in collaborazione con Casa della Musica, Teatro Regio di Parma e con il contributo di Fondazione Cariparma. Il volume, a cura di Maria Cavalli e Maria Caterina Siliprandi, con il coordinamento editoriale di Giuseppe Martini, è da oggi disponibile in forma digitale e può essere scaricato gratuitamente sul sito dell’INSV (www.studiverdiani.it) e su quello della Fondazione Borri (www.fondazioneandreaborri.org).

La pubblicazione analizza storia, prospettive musicali e musicologiche, riscontri critici e di pubblico del Festival Verdi, articolandosi in due sezioni: la prima, intitolata «Il Festival Verdi: critica e produzione, tra ieri e oggi», comprende i contributi di Angelo Foletto, Francesco Quintavalla, Walter Le Moli e Anna Maria Meo; la seconda, dal titolo «Il Festival Verdi: prospettive musicologiche e storiografiche», offre al lettore i contributi di Francesco Izzo, Gian Paolo Minardi, Margherita Becchetti e Alessandro Roccatagliati.

Luigi Ferrari, Presidente dell’INSV, osserva: «Il Festival, che ha nel Teatro Regio e nell’Istituto di Studi Verdiani le due istituzioni deputate allo studio della figura e del lascito creativo del genio di Busseto e alla rappresentazione scenica delle sue opere, contribuisce oggi più che mai a identificare il nome di Parma col mito verdiano. Il Festival Verdi rappresenta uno dei caposaldi della vita culturale di Parma, e dell’immagine che di Parma ha il mondo intero. L’idea di dare vita al Festival nacque, però, quasi quarant’anni fa, per intuizione di alcuni concittadini lungimiranti, alla testa dei quali si pose l’Onorevole Andrea Borri. Nell’ambito di “Parma 2020+21” è parso dunque doveroso promuovere un confronto, con l’intento di saldare passato, attualità e futuro del Festival Verdi in virtù di una riflessione a più dimensioni e a più voci».

Bernardo Borri, Presidente Fondazione Andrea Borri, aggiunge: «È grazie alla presenza e alla conservazione degli archivi dell’INSV e della Fondazione Borri che è stato possibile ricostruire la genesi di quello che è divenuto oggi un elemento identitario di Parma nel mondo. Due sono gli aspetti fondamentali da sottolineare in questa lunga vicenda. Il primo, il fatto che l’idea iniziale sia stata portata avanti da Andrea Borri insieme a un gruppo di amici, collaboratori, istituzioni pubbliche e aziende private ed è stato quindi frutto di un lavoro di squadra. L’altro aspetto, che oggi tendiamo a dare per scontato, è che è stato uno dei primi esempi di collaborazione pubblico-privato: all’epoca un’idea molto innovativa e lungimirante».

SOMMARIO

Premessa

Introduzione

Il Festival Verdi: critica e produzione, tra ieri e oggi

ANGELO FOLETTO

Festival d’autore e per l’autore? Il giornalismo di settore tra critica, informazione e pubblicità occulta

FRANCESCO QUINTAVALLA

Gli esordi del festival verdiano a Parma

WALTER LE MOLI

Il mondo di ieri

ANNA MARIA MEO

Festival Verdi: un’esperienza internazionale

Il Festival Verdi: prospettive musicologiche e storiografiche

FRANCESCO IZZO

Edizioni critiche, esecuzioni integrali, e fedeltà: mito e realtà al Festival Verdi

GIAN PAOLO MINARDI

Un lungo sguardo retrospettivo

MARGHERITA BECCHETTI

Andrea Borri e la nascita del Festival Verdi

ALESSANDRO ROCCATAGLIATI

L’apporto dell’Istituto, tra documenti e protagonisti

Programma del convegno

La Fondazione Andrea Borri

L’Istituto nazionale di studi verdiani

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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