Festival Node, Quayola e Seta “dipingono” una tela digitale

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“Transient – Impermanent paintings”, il progetto di Quayola e Seta

Mercoledì 8 dicembre anche la performance di Roly Porter e Mfo legata alla tradizione funebre gallese. Giovedì 9 Robert Henke fa “suonare” vecchi computer Commodore

MODENA – Le pennellate digitali dell’artista romano Quayola e il “concerto” di vecchi computer rigenerati da Robert Henke rappresentano i momenti principali della seconda e della terza giornata di Node, il festival di arti digitali e musica elettronica in programma fino a venerdì 10 dicembre a Modena. Spostandosi tra il teatro Storchi, il cinema Astra e la chiesa di Gesù Redentore, la kermesse propone un programma costituito da una moltitudine di linguaggi, codici e forme, tra graditi ritorni di artisti storici e prime apparizioni. I biglietti si possono acquistare online collegandosi al sito web www.nodefestival.com/archivio/2021/biglietti.

Mercoledì 8 dicembre, nella cornice del teatro Storchi, Quayola si esibisce alle 21 assieme a Seta (aka Andrea Santicchia) col progetto “Transient – Impermanent paintings”, un duetto di pianoforti motorizzati e proiezioni video che combina elementi umani e tecnologici mediante un sistema di algoritmi generativi non convenzionali. Pennellate iperrealistiche ad altissima risoluzione si articolano, proiettate a grandi dimensioni, sulla superficie di una tela digitale dove le corrispondenze tra segni e note delineano i contorni di paesaggi sinestetici e polifonici. Il progetto da un lato prosegue la ricerca di Quayola sulle tecniche artistiche tradizionali nel contesto della relazione uomo-macchina, distaccandosi però dai soggetti formali per focalizzarsi sulla sostanza computazionale dell’algoritmo; dall’altro costituisce l’inizio di una nuova strada collaborativa di ricerca sonora e visiva tra i due artisti attesi a Modena.

A seguire, sempre allo Storchi, è in programma “Kistvaen”, la performance di Roly Porter e Mfo. Il termine celtico che dà il nome al progetto richiama un particolare tipo di tombe ipogee diffuse in epoca pre-cristiana nella contea del Devon; da questo rudimentale monumento funebre nasce, quindi, una narrazione per suoni e immagini in cui field recording, strumentazioni folk ed elaborazioni digitali di Porter intrecciano la scenografia di Marcel Weber, costruita su una combinazione di immagini cinematografiche con effetti scenici e disegni luce subliminali. Un contesto digitale su cui si scontrano le suggestioni primordiali veicolate dalla voce di Mary-Anne Roberts, interprete di canti rituali della tradizione funebre gallese.

Altro atteso ritorno a Node, oltre a Quayola, è quello di Robert Henke, già protagonista della serata conclusiva dell’edizione 2016. Il 9 dicembre al cinema Astra, alle 21, l’ingegnere del suono e musicista tedesco presenta infatti “Cbm 8032 Av”, una performance audiovisiva immersa in un affascinante verde monocromatico che spinge cinque Commodore Cbm 8032 ai limiti delle proprie tecnologie tra variazioni di rumori e onde sinusoidali digitali. Come afferma l’artista, “la tecnologia necessaria per realizzare ciò che viene presentato al pubblico oggi era integralmente disponibile già nel 1980, ma sono stati necessari quasi 40 anni per far sì che il bagaglio di immagini e suoni prodotti fino a ora creasse il contesto culturale senza cui l’idea di questa performance non avrebbe mai preso vita”.

Il programma completo della rassegna è pubblicato online sul sito www.nodefestival.com. Approfondimenti anche sui canali social www.facebook.com/nodefestival e www.instagram.com/nodefestival.