SANREMO – Nonostante la
scomunica di Monsignor
Antonio Suetta rivolta
al Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2023, ritenuto dallo stesso Vescovo di Ventimiglia San Remo “
provocatorio e inopportuno“, la manifestazione di musica cristiana si svolgerà dal 9 all’11 febbraio 2023, nello storico Teatro dell’ex Antico Ospedale della Carità di Sanremo, in concomitanza con il Festival della Canzone Italiana diretto da
Amadeus.
Una spina nel fianco, non solo per la Diocesi, ma anche per la Rai, quella di Fabrizio Venturi, che, per la seconda volta, sfida il Cda di Viale Mazzini, il direttore Stefano Coletta e il conduttore Amadeus, a cui sta “estirpando” il ruolo di “primadonna” o, meglio, di “primouomo” di Sanremo: sono previste, infatti, affissioni e volantini distribuiti per le vie della città con il volto sorridente di Venturi.
“Amadeus ha accusato il colpo”, riportano fonti vicine al presentatore impegnato questa sera a Perugia per il Capodanno Rai, il quale sarebbe disposto ad incontrare Venturi nei prossimi giorni per stabilire un’armistizio mediatico tra i due Festival. All’incontro dovrebbero partecipare anche il Direttore Rai Uno Stefano Coletta e il direttore della Comunicazione del Festival Cristiano Biagio Maimone.
Non è mai successo, infatti, nella storia del Festival di Sanremo che un’ altra manifestazione musicale si svolgesse nella città dei fiori in contemporanea con la kermesse della canzone italiana e ne minacciasse l’esclusiva.
Secondo fonti attendibili, la Direzione del Festival della Canzone Cristiana avrebbe contattato i dirigenti Mediaset per affidare all’emittente televisiva di Cologno Monzese la diretta televisiva per il Festival della Canzone Cristiana del 2024.
Per Mediaset costituirebbe un’ importante possibilità di entrare a Sanremo, attraverso la porta del Festival Cristiano, nella settimana del Festival della Rai, cosa impossibile fino ad ora: una sorta di cavallo di Troia. Ma, al momento, rimangono solo rumors.
22 artisti di qualità, di cui uno già squalificato, saliranno sul palco del Teatro della Federazione Operaia di Sanremo, pronti a sfidare, con le loro canzoni cristiane, i 22 artisti del Festival dell’Ariston, della Rai e delle multinazionali discografiche.
“Noi abbiamo portato la Christian Music in Italia e l’abbiamo vestita con abiti diversi, sdoganandola dalla canzone liturgica e da oratorio” ha affermato Venturi, il quale ha aggiunto:
“Per fare in modo che la canzone Cristiana possa raggiungere ampie fasce di popolazione è necessario condurla fuori dal chiuso di una concezione che la relega in uno spazio inficiato da preconcetti e stereotipi, nonché moralismi di vario genere. La canzone Cristiana dovrà, pertanto, aprirsi alla condivisione e, perché no, alla fusione con altri stili musicali, come la musica leggera, il pop, il funk, evitando, in tal modo, di essere ghettizzata in una nicchia, che è destinata a pochi, ossia a coloro che sono al servizio di una causa di carattere religioso. La musica Cristiana deve poter esprimere il volto della nostra società nelle sue molteplici sfaccettature ed entrare nel percorso storico, ossia nei processi che si prefiggono la realizzazione di una realtà sorretta dal dialogo e dall’accettazione delle differenze”.
Per Amadeus e compagni non resta che imparare dallo scomodo vicino di casa Venturi, il quale si dice pronto a stupire gli italiani con clamorosi colpi di scena.
Chissà se il Vescovo, considerato il sicuro successo del suo acerrimo nemico Venturi, non stia per escogitare un piano per rendergli la vita difficile, come ha fatto un mese fa con Vladimir Luxuria. Ciononostante, il Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2023 si farà in barba ai ricchi e ai potenti che dispongono di importanti mezzi finanziari e di comunicazione.