Festival del Pensare Contemporaneo, si alza il sipario sulla nuova edizione

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Foto DELPAPA

PIACENZA – Venerdì 8 marzo  al Ridotto del Teatro Municipale si è svolta la conferenza stampa di presentazione della seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo, iniziativa di Rete Cultura Piacenza promossa da Amministrazione comunale, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Fondazione Teatri, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia, Provincia e Diocesi di Piacenza – Bobbio.

Ad annunciare ufficialmente le date dell’evento, il tema portante e alcuni elementi che caratterizzeranno questa nuova edizione, sono stati il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, la sindaca Katia Tarasconi, il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, il curatore del Festival Alessandro Fusacchia e il direttore filosofico Andrea Colamedici, nonché la direttrice di Fondazione Teatri Cristina Ferrari.

Festival del Pensare Contemporaneo, verso la seconda edizione 

“Vivere la meraviglia”: sarà questo il filo conduttore della seconda edizione del Festival del Pensare Contemporaneo, che si terrà a Piacenza dal 19 al 23 settembre. Con un’anteprima importante il 7 luglio, quando la città sarà sede delle premiazioni degli Italian Podcast Awards.

L’annuncio ufficiale è stato dato l’8 marzo nella cornice del Ridotto del Teatro Municipale, dove si è svolta la conferenza stampa cui sono intervenuti – alla presenza delle realtà istituzionali, associative e imprenditoriali che hanno sostenuto la realizzazione dell’evento nel 2023 – il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, la sindaca Katia Tarasconi, il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi, la direttrice di Fondazione Teatri Cristina Ferrari, il curatore del Festival Alessandro Fusacchia e il direttore filosofico Andrea Colamedici.

Il Festival del Pensare Contemporaneo, iniziativa di Rete Cultura Piacenza, è promosso da Amministrazione comunale, Fondazione di Piacenza e Vigevano e Fondazione Teatri, in collaborazione con Regione Emilia Romagna, Camera di Commercio dell’Emilia, Provincia e Diocesi di Piacenza – Bobbio.

Il successo della prima edizione – 50 eventi, 100 ospiti, 20 mila presenze, 1.5 milioni di reach sui social – ha posto le basi per un appuntamento culturale che, mantenendo la coerenza della propria identità, si apre a nuove sfide e prospettive di crescita:

  • una dimensione più internazionale, grazie alla partecipazione di autorevoli relatori stranieri;
  • l’innovazione dei format, che consentiranno al pubblico di vivere un’esperienza immersiva;
  • una componente inedita di spettacolarizzazione, dalle esibizioni di artisti al role playing;
  • la co-progettazione con partner strategici, che valorizzi la connotazione di Piacenza come spazio di incontro, confronto e costruzione di azioni con impatto a lungo termine;
  • nell’anno del Tour de France che farà tappa in città il 1° luglio, degli Europei di calcio e delle Olimpiadi, la centralità dello Sport tra i nuovi temi del Festival;
  • un coinvolgimento ancor più intenso dei giovani studenti, consolidando la collaborazione con il tessuto accademico del territorio;
  • un forte investimento sulle tecnologie digitali, per un Festival da vivere, seguire e comprendere a 360°, accessibile a tutti.

“Questo Festival – commenta la sindaca Katia Tarasconi – saprà sorprendere, ancor più di quanto abbia già fatto l’anno scorso. Perché è il risultato di un impegno congiunto che si rinnova e si fa più forte, guardando alle sfide del nostro tempo come un’occasione per crescere insieme. Ringrazio, in tal senso, tutte le componenti di Rete Cultura Piacenza, le istituzioni al fianco del Comune come promotrici, le diverse e numerose realtà che hanno creduto in questo progetto sin dall’inizio e continueranno a sostenerlo. Il Festival del Pensare Contemporaneo racchiude lo sguardo che vogliamo avere sul futuro: più sostenibile, in dialogo con i giovani, consapevole dell’impatto delle nuove tecnologie, ma anche più attento a promuovere e coltivare il valore delle relazioni umane e della partecipazione. Piacenza, anche grazie al Festival, può essere la città che si riconosce e si realizza in questa visione”.

“Una città esiste nell’immaginario collettivo – sottolinea il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Roberto Reggi – quando si distingue per la qualità dei servizi che offre ai propri cittadini, ma verso l’esterno soprattutto per la propria offerta culturale (e per i propri risultati sportivi). Con una prima bellissima edizione, che ha registrato una partecipazione di molte misure superiore alle attese, questo festival ha dimostrato di avere un elevato potenziale e di essere una risorsa per la nostra città e per i suoi comparti sociali e produttivi. Un primo risultato reso possibile dal lavoro di squadra delle istituzioni di Rete Cultura Piacenza, dai tanti partner e sostenitori e dall’eccellente team degli organizzatori ora rafforzato con l’ingresso di Fondazione Teatri. L’invito che mi sento di rivolgere a tutti oggi è di supportare questa manifestazione, ciascuno secondo le proprie specificità, e di aiutarci a farla crescere perché contribuisca a portare stabilmente Piacenza entro le mappe del turismo culturale italiano”.

“Anche la Fondazione Teatri di Piacenza si unisce con orgoglio al lavoro di squadra per la realizzazione del Festival del Pensare Contemporaneo – dichiara la direttrice Cristina Ferrari – che ha tutte le caratteristiche, visto il successo della prima edizione, per essere riconosciuto come appuntamento di riferimento culturale per la città. In occasione dei 220 anni del Teatro Municipale di Piacenza, con la nostra storia e tradizione vogliamo dialogare con le diverse discipline protagoniste del Festival, con i linguaggi della contemporaneità e con le giovani generazioni, dando il nostro contributo per la crescita del pensiero e della cultura, con lo sguardo rivolto al futuro della città di Piacenza”.

“La Regione – afferma il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini – conferma il sostegno a questa manifestazione, perché il Festival del Pensare Contemporaneo rappresenta un’occasione importante per alimentare il dialogo e il confronto in un mondo che ha bisogno di costruire ponti e non di alzare muri. E sono convinto che la prossima edizione saprà crescere per contenuti e presenze, facendo di questo appuntamento un Festival di respiro non solo locale, ma internazionale”.

“Il Festival – chiosa il curatore Alessandro Fusacchia – cadrà tra le elezioni europee di giugno e quelle statunitensi di novembre. Il mondo è attraversato da continue crisi, nuove guerre e avanzamenti tecnologici impensabili. Vogliamo aiutare le persone a vedere le connessioni fra quello che accade loro nel quotidiano e i grandi avvenimenti globali. Il Festival vuole essere un grande esercizio di orientamento collettivo per giovani e adulti, e permettere a tutti di esplorare, conoscere e vivere la meraviglia.”

IN LUGLIO GLI ITALIAN PODCAST AWARDS 

Tra i protagonisti del Festival del Pensare Contemporaneo ci saranno anche i vincitori del premio “Podcast dell’anno” e del premio assegnato dal pubblico (votato, nel 2023, da 70mila persone) in occasione dell’evento finale degli Italian Podcast Awards che si terrà a Piacenza il 7 luglio, di fronte a una platea di 1000 spettatori e in streaming online sui canali di Tlon. Sedici le categorie in gara, dalla B di “benessere” alla T di “True Crime”, per un fenomeno mediatico sempre più seguito: quasi 17 milioni di persone, secondo i dati Nielsen per Audible, nel 2023 hanno ascoltato un podcast.

Tra i vincitori della scorsa edizione, Stefano Nazzi con “Indagini” da “Il Post” come podcast dell’anno, Luca Bizzarri per la categoria Comedy con “Non hanno un amico” per Chora Media, “Io ero il Milanese” di Mauro Plescia da RaiPlay Sound come miglior documentario, “in Antartide” di Andrea Bettini (RaiPlay Sound) per la sezione Green.

“Sono felice che Piacenza sia la casa degli Italian Podcast Awards – sottolinea il direttore filosofico del Festival Andrea Colamedici – perché il podcast rappresenta uno strumento culturale del contemporaneo, estremamente importante oggi per veicolare informazione, fare divulgazione, intrattenimento, cultura e per rendere ancora più orizzontale e trasversale la diffusione del sapere.”