In scena il coreografo libanese Bassam Abou Diab, lo spagnolo originario del Nicaragua Yeinner Chicas e gli italiani Olimpia Fortuni e Leonardo Maietto, musica di Ayman Sharaf El Dine e Stefano Zazzaera. Who cares? Ecologia del dialogo è un progetto di co-creazione in cui quattro giovani coreografi e due musicisti fanno del proprio incontro il punto di partenza per la costruzione di una performance che ruota attorno alla tematica dell’Antropocene. Linguaggi, corpi, universi si confrontano dando vita a una nuova comunità. Sedimenti, sezione del progetto Petrolio. Natura e Uomo nell’era dell’Antropocene per Matera Capitale della Cultura 2019, è un percorso creativo che si è sviluppato in quattro tappe e che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo di danza nato dalla collaborazione fra quattro artisti provenienti da differenti paesi del Mediterraneo. Una danza che sa fondere esperienze, visioni ed estetiche individuali in un’opera collettiva con l’intento di disegnare mappe di relazione uomo-ambiente tra le diverse sponde del Mediterraneo.
Dalle ore 18.30 il Teatro Socjale di Piangipane, nel forese ravennate, ospita la prima parte dedicata ai giovani della Vetrina della giovane danza d’autore.
Apre la giornata il lavoro di Greta Francolini in scena con la performance Annunciazione, un meccanismo drammaturgico che permette allo spettacolo di avere un inizio, un andamento e una fine; una compagine di elementi che si mostrano nella loro superficialità intesa come essenza, anima che si manifesta nella superficie delle cose. Greta Francolini è danzatrice e coreografa, ed è finalista per DNAppunti coreografici 2017 e selezionato per la Vetrina della giovane danza d’autore 2018. Viene selezionata, nel 2017, per il progetto europeo N.O.W. all’interno di Fabbrica Europa Festival e ISA Inteatro Summer Academy, progetto di formazione a Polverigi. Nel giugno 2018 lavora come danzatrice in Prélude di Cristina Rizzo ad Amburgo, ed è inoltre selezionata per Anghiari Dance Hub 2018. A seguire Giada Vailati autrice ed interprete della performance La madre folle, che trae spunto dall’anonima chanson de geste e ne interpreta due momenti, due istanti del climax circolare di questo rituale di consapevolezza: una danza prima grottesca, istintiva e radicalmente naturale evolve in un linguaggio estremamente nitido e ripetitivo. Giada Vailati, dopo anni di studi, nel 2018 viene selezionata per un master in danza contemporanea presso La Biennale di Venezia e lavora con la coreografa Marie Chouinard e con la coreografa Daina Asbhee. Lavora come danzatrice e performer con diverse compagnie italiane e internazionali fra cui Public Movement (Israele), è membro fondatore di Cult of Magic, collettivo di artisti che opera nell’ambito musicale e performativo. A seguire Giovanni Napoli con lo spettacolo You deserve a lover, che parla di una storia d’amore, ma anche di solitudine, voglia di allontanarsi e di ritornare. Sguardi intensi, il calore di un abbraccio, il significato di un piccolo gesto, accompagnati da dolci note, portano i due danzatori a manifestare le loro reali emozioni. Giovanni Napoli, danzatore e coreografo, dal 2010 è danzatore della MM Contemporary Dance Company diretta da Michele Merola, nel 2013 entra a far parte della InCompany diretta da Emanuele Soavi. Nel 2017 e nel 2018 è finalista al concorso Hannover Choreographic Competition e nel 2019 del concorso Copenhagen Choreography Competition. Sempre nel 2019 crea Ne mai sí dolci baci per la compagnia torinese EgriBiancoDanza ed è invitato al Festival Internazionale di Città del Messico.
Giselda Ranieri è danzatrice di formazione classica e contemporanea, dal 2008 si occupa di composizione istantanea collaborando con artisti nazionali e internazionali. Tra i fondatori di UBIdanza/Nari-Frangioni, collabora con la compagnia dal 2009. Nel 2010 entra in ALDES di cui è artista associata dal 2014. Nel 2015 il suo lavoro i…i…io?! è premiato per la miglior regia ed entra a far parte del network internazionale IYMA. Il suo HO(ME), in collaborazione con Collectif Corps Citoyen, è parte del programma Valletta 2018.
Maria Vittoria Feltre, Luca Zanni e Nicola Simone Cisternino sono in scena con DOYOUWANNAJUDGEME, che concretizza in performance quelli che sono i ‘frammenti coreografici’ derivati da un’analisi visiva e puramente personale dell’affresco Giudizio universale di Michelangelo Buonarroti. Maria Vittoria Feltre, Luca Zanni e Nicola Simone Cisternino si incontrano nel 2010 a Firenze. Dopo gli studi, ognuno porta avanti la propria carriera in diverse realtà importanti. Nel 2018 i tre artisti lavorano assieme a Piece#1 per il Festival FUSIONI. Questa esperienza li porta a collaborare nuovamente per DOYOUWANNAJUDGEME, sostenuto da Company Blu. Il coreografo Fabio Novembrini è anche l’interprete di When I was in Stoccolma, lavoro che è cambiato e si è delineato nella sua forma attuale parallelamente all’evoluzione della ricerca artistica dell’autore. Fabio Novembrini danzatore freelance, collabora come danzatore e performer per la mostra The Cleaner di Marina Abramović a Palazzo Strozzi. Ha collaborato con il CollettivO CineticO e con Masako Matshushita. All’attività di danzatore affianca un percorso autoriale e nel 2018 crea il suo primo solo When I was in Stoccolma. Ha danzato con la compagnia del Balletto di Roma diretta da Roberto Casarotto, prendendo parte alle produzioni di Alessandro Sciarroni, Chris Haring, Itamar Serussi, Francesca Pennini, Giorgia Nardin e Chiara Frigo. Finale della lunga maratona di danza con il coreografo Nicolas Grimaldi Capitello che presenta Lost in this (un) stable life, due facce della stessa medaglia impegnate nell’affermazione del proprio essere di fronte all’altro, a sè stessi e al pubblico. Il lavoro è il primo duetto del trittico The Art (of never getting angry). Nicolas Grimaldi Capitello lavora nella produzione di What the body does not remember della compagnia belga Ultima Vez di W. Vandekeybus, con la compagnia Körper negli spettacoli Aesthetica e Vivianesque, per il progetto del Ravello Festival con Extract from Nowhere di D. Papaioannou e nel Museo Madre con In Dialogue with Bob di O. Dubois. Collabora con molte realtà campane tra cui Movimento Danza e Interno5. Danza inoltre nella produzione Erectus della compagnia Abbondanza/Bertoni.
AMMUTINAMENTI 2019 – Spaesamenti e Radicamenti
Festival di danza urbana e d’autore – XXI Ammutinamenti
Ravenna dal 7 al 15 settembre 2019
A cura dell’Associazione CANTIERI DANZA
Vetrina Giovane Danza D’autore (12-14 settembre 2019)
Artificerie Almagià e altri luoghi
Venerdì 13 settembre 2019
Who cares? Ecologia del dialogo –
nell’ambito di Sedimenti ore 17.00 – Piazza San Francesco
Vetrina della giovane danza d’autore
dalle ore 18.30 – Teatro Socjale di Piangipane,
dalle ore 21.00 Artificerie Almagià
Info e prenotazioni
320 9552632
www.cantieridanza.it/festivalammutinamenti
info@festivalammutinamenti.org
Facebook: Festival Ammutinamenti – Cantieridanza
Twitter: cantieridanza
Instagram: cantieridanza
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