Il prezioso compendio museale di Saludecio è uno scrigno di arte e devozione popolare e custodisce nelle sue sale, una delle più importanti quadrerie del Seicento della Romagna. Ci sono esposte le famose pale d’altare di Guido Cagnacci, con “La Processione del Santissimo Sacramento” e il “San Sisto Papa” (datate tra il 1627 e il 1628); la grande tela con l’Adorazione di Gesù Bambino di Sant’Antonio da Padova e Sant’Antonio Abate; dipinta alla metà del secolo XVII da Giovan Francesco Nagli detto il Centino; i quadri di Bernardino e Vitale Guarini, che nell’Immacolata Concezione reca l’immagine simbolo del Museo -i due bambini che sostengono lo stemma di Saludecio-; la pluriepisodica Decollazione di San Giovanni Battista di Claudio Ridolfi e le opere del suo allievo Girolamo Cialdieri; senza dimenticare il corpus pittorico del saludecese Sante Braschi. Già da questo sintetico elenco s’intuisce come Saludecio e la Valconca siano stati nel XVII secolo un centro propulsore di arte, dove s’incontravano le più avanzate avanguardie pittoriche del tempo (caravaggesche), miscelate dalle botteghe romagnole e marchigiane.
Il prof. Alessandro Marchi è attualmente il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Sarsina, della Villa Romana di Russi e della Fortezza rinascimentale di San Leo, è stato Ispettore della Soprintendenza per i Beni Storico-Artistici delle Marche (dove era Responsabile delle Sezioni del Trecento, del Quattrocento e dei capolavori della Galleria Nazionale di Palazzo Ducale di Urbino ed inoltre Responsabile territoriale per il Montefeltro e per le province di Fermo e Macerata), è stato inoltre docente di Storia dell’Arte medioevale presso l’Alma Mater Studiurum-Università di Bologna. Ha scritto numerose pubblicazioni annoverando spesso riconoscimenti di dipinti inediti.
Questa è una delle iniziative che il direttore del Museo, il prof. Marco Musmeci ha organizzato per ricordare la memoria di Santo Amato Ronconi e che come da calendario liturgico, viene celebrata l’8 maggio.
Tra le altre occasioni d’incontro con il Museo e le sue attività culturali, si ricorda l’ampliamento dell’orario di apertura nel mese di maggio anche nelle giornate di sabato (dalle ore 16.00 alle ore 18.00); e che fino al 2 giugno sarà ancora possibile ammirare il bicchiere di latta di un Soldato della Prima Guerra Mondiale e la tavoletta di un soffitto del Quattrocento raffigurante San Sebastiano.
In forma di gemellaggio, sono inoltre ancora esposte nel Museo Diocesano d’Arte Sacra di Sarsina il grande disegno con la Pietà di Tito Chini; nel Museo d’Arte Sacra di Longiano il dipinto San Giuseppe con Gesù Bambino copia da Battistello Caracciolo; e l’incisione del Volto di Cristo elaborata da Mimmo Paladino nella Chiesa di San Piero in Bagno (Bagno di Romagna).
Si ricorda che il Museo di Saludecio e del Beato Amato è come di consuetudine, aperto tutte le domeniche dalle ore 15.00 alle ore 18.00, sempre con ingresso libero e gradito.
https://it.wikipedia.org/wiki/Museo_di_Saludecio_e_del_beato_Amato
Per informazioni: museo.santo.amato.saludecio@gmail.com
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