Su proposta dell’Assessore alla Cultura Marco Musmeci, uno dei primi atti della Giunta del Sindaco Lorenzo Grilli, è stato quello di procedere con la riorganizzazione della toponomastica montegridolfese, attraverso “l’intitolazione di sale e piazze comunali a personaggi di grande rilevanza storica”: il 29 luglio 2019 è stata deliberata la dedicazione del piazzale sotto le mura del Castello a Tina Anselmi.
Poco tempo fa, dopo il parere dei vari istituti competenti, la procedura stata confermata con Decreto prefettizio.
Appare importante in un momento difficile -dove molta parte del territorio emiliano-romagnolo è in zona rossa- e in occasione della Festa della Donna, rivolgere lo sguardo verso delle figure importanti per la storia della nostra Nazione. Una donna che nella sua vita ha superato tante prove e tante esperienze. Una donna dalla quale proviene un insegnamento straordinario.
Per motivare il procedimento amministrativo comunale, sono state riprese le parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella le ha scritto in occasione dell’88° compleanno, il 25 marzo 2015: «Cara Tina, ti invio gli auguri più sentiti per il tuo compleanno, ricordando la tua vita limpida ed esemplare, la forza morale, l’impegno coraggioso e determinato per la libertà, la giustizia sociale, l’emancipazione femminile, la lotta alla corruzione e ai poteri occulti».
Con questa sintesi esemplare si traccia il profilo di una persona eccezionale nata nel 1927, staffetta partigiana a 17 anni, poi insegnante nelle scuole elementari e sindacalista, deputata e nel 1976 -prima donna ad assumere un ruolo di Governo- Ministro del lavoro. Anche nel 1978 è stata Ministro (della Sanità), ma tra le cose più difficili che Tina Anselmi si trovò ad affrontare nella sua attività politica, c’è da richiamare la sua presidenza alla Commissione d’inchiesta sulla loggia massonica P2.
Tante e varie sono le cose che ha fatto, senza sottrarsi alle difficoltà.
Tina Anselmi è mancata nel 2016, e seppure non siano ancora trascorsi i 10 anni imposti dalla normativa per le pubbliche intitolazioni, l’Amministrazione di Montegridolfo ha percorso la strada dell’eccezionalità, perseguendo la possibilità di deroga stabilita dalla legge n. 1188 del 23 giugno 1927.
Il luogo prescelto, il piazzale sotto le mura settentrionali del Castello, non è casuale: è in prossimità al Museo della Linea dei Goti -luogo deputato alla Memoria della Seconda Guerra Mondiale- e dal quale si scorge un orizzonte verso il mare, un ideale orizzonte di Libertà.
Con persone che spesso lavorano lontano dalle luci del clamore, si è fatta grande l’Italia e Montegridolfo le vuole ricordare, come ricorda oggi Tina Anselmi.
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