Il Sottosegretario alla Difesa Pucciarelli: “Sempre in prima linea nelle situazioni più difficili”
ROMA – “Oggi, nella data in cui la Cavalleria militare italiana ricorda il fatto d’arme di Pozzuolo del Friuli, cruciale battaglia difensiva svoltasi tra il 29 e il 30 ottobre 1917 in cui il sacrificio della 2^ brigata di cavalleria bloccò l’avanzata nemica verso il Piave impedendo alle forze tedesche di tagliare la ritirata della nostra 3^ armata dopo la rotta di Caporetto, sono particolarmente lieta di esprimere la mia vicinanza agli uomini ed alle donne di questa nobile Arma dell’Esercito Italiano.
Nelle tradizionali celebrazioni annuali di questo luminoso esempio di tenacia, ardimento, senso della responsabilità e consapevole sacrificio, che già allora suscitò l’ammirazione dello stesso nemico, la nostra Cavalleria e ciascun suo componente si stringono in una continuità trans-generazionale con cui rafforzano e rinnovano idealmente il proprio impegno di servizio a favore della collettività.” – rende noto il Sottosegretario alla Difesa, Stefania Pucciarelli in occasione della festa dell’Arma di Cavalleria dell’Esercito Italiano, eletta nel giorno della leggendaria resistenza opposta a Pozzuolo del Friuli dai dragoni di “Genova” e dai lancieri di “Novara”.
Nel bloccare l’avanzata di un avversario numericamente superiore per uomini e mezzi, la Cavalleria compì quel primo eroico passo che un anno dopo avrebbe portato all’affermazione risolutiva di Vittorio Veneto un’Italia giovane, ma già capace di assorbire i colpi più duri per rialzarsi e portare a compimento il tanto agognato ideale unitario.
“Componente militare dalle radici antichissime, la Cavalleria è da sempre sinonimo di valore e virtù comportamentali che gli squadroni di Dragoni, Cavalleggeri e Lanceri del nostro Esercito hanno sempre onorato scrivendo pagine epiche: nella Grande Guerra, combattendo a piedi, nelle trincee, fra i reticolati, e durante la 2^Guerra Mondiale, che vide i nostri reparti di Cavalleria, per la quasi totalità ancora a cavallo, sfidare nelle gelide terre sovietiche una impari sorte contro un nemico e un ambiente soverchianti.” – ha proseguito Pucciarelli.
“La meccanizzazione avvenuta a partire dal secondo dopoguerra parla di una componente dell’Esercito dinamicamente proiettata nel futuro, attenta ad evolvere per mantenere la sua connaturata rilevanza operativa fatta di mobilità, potenza di fuoco e protezione; come è stato per l’inclusione dei Carristi – dal 1° giugno 1999 nuova Specialità dell’Arma a fianco di quelle tradizionali di Linea dei Dragoni, Cavalleggeri e Lanceri –, nonché l’inserimento di articolazioni di Cavalleria nell’organico di quasi tutte le moderne Brigate operative pluriarma del nostro Esercito.
Prezioso elemento abilitante per qualsiasi moderno impiego avanzato della Forza Armata i suoi reggimenti di Cavalleria hanno preso parte a numerose missioni militari all’estero tra cui Libano, Somalia, Bosnia, Kosovo, Albania, Macedonia, Iraq, Afghanistan, sempre impegnati in prima linea, anche in contesti ad alto rischio, offrendo all’azione militare un indispensabile sostegno.” – ha concluso il Sottosegretario Pucciarelli.