Ferrara: Ricordando un naufragio del ’43 con oltre quattromila militari italiani caduti

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Il 27 gennaio alle 16 conferenza al Museo del Risorgimento e Resistenza

piroscafo-oria_1FERRARA – Sarà dedicata a una delle tante tragedie poco note della Seconda Guerra mondiale, la conferenza dell’architetto Michele Ghirardelli in programma venerdì 27 gennaio alle 16 al Museo civico del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara (corso Ercole I D’Este, 19). Tema della conversazione sarà infatti il naufragio nel ’43, nel mar Egeo, del piroscafo Oria con a bordo oltre quattromila militari italiani, che vi persero la vita, prigionieri dei tedeschi per non aver voluto, dopo l’8 settembre, aderire alla RSI e continuare la guerra al fianco dell’alleato nazista. Quattromila giovani che, se giunti a destinazione, sarebbero andati ad accrescere il numero degli Imi (Internati Militari Italiani) che sono tra quanti si intende commemorare durante il Giorno della Memoria.
L’incontro, che ha per titolo ‘L’altra Resistenza: dal naufragio dimenticato a un monumento sulle coste greche’, sarà aperto liberamente a tutti gli interessati e sarà introdotto dalla responsabile del Museo Antonella Guarnieri.
L’iniziativa rientra nel programma delle manifestazioni cittadine organizzate dal ‘Comitato provinciale 27 gennaio’ in occasione del ‘Giorno della Memoria’ 2017, a ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici nei campi nazisti (v. programma completo su CronacaComune del 20 gennaio 2017).

LA SCHEDA a cura degli organizzatori
La drammatica vicenda del naufragio del piroscafo Oria ebbe un seguito nel dopoguerra: il Ministero aveva “scordato” di informare i familiari di ciò che era accaduto, mantenendo i parenti e i cari di quei giovani per tanti anni in una condizione di attesa e di angoscia. Fu solo il ritrovamento di una gavetta, nel tratto di mare in cui avvenne il naufragio, che cominciarono le ricerche sia subacquee sia archivistiche.
La nave affondò presso capo Sunion nel mar Egeo e si trattò quasi di una drammatica similitudine con la leggenda di Egeo che, per mancanza di comunicazione, attese il ritorno del figlio Teseo da Creta e, credendolo morto perché il figlio non aveva srotolato come da accordi la vela bianca, si uccise.
Nel naufragio furono coinvolti anche alcuni ferraresi e grazie anche al contributo del ricercatore estense Gian Paolo Bertelli ci sono già alcuni nomi accertati.
Michele Ghirardelli intende ringraziare per questo i rappresentanti dei tanti Comuni del Ferrarese che, a differenza dei funzionari di altre province contattate durante la ricerca, hanno mostrato grande sensibilità nei confronti del lavoro di ricerca, cercando di offrire tutte le informazioni in loro possesso al fine di rintracciare i parenti dei giovani periti nella drammatica vicenda.

Per approfondimenti sul naufragio del piroscafo Oria: www.piroscafooria.it