Ferrara, recuperata una tonnellata di pesce pescato illegalmente

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Castagnoli: “Sempre più urgente che la Regione approvi una legge che ci consenta di colpire in maniera efficace questi predoni”

FERRARA – Quasi una tonnellata di pesce è stata recuperata nel corso di un provvidenziale intervento dei volontari dell’Aeop (Associazione europea operatori di polizia). È accaduto nella mattinata di domenica 17 aprile nel canale Burana a Pilastri, frazione in comune di Bondeno, nell’ambito di un servizio coordinato dalla Polizia provinciale.

Le guardie volontarie hanno ricevuto una chiamata da un pescatore insospettito da alcuni sacchi nascosti fra i cespugli e così, in accordo con la Polizia provinciale, è stato deciso un appostamento con lo scopo di sorprendere i bracconieri, una volta tornati a prendere il pesce nel frattempo messo in diversi sacchi di iuta. Dopo un’attesa di diverse ore e il passaggio di alcune auto con attività molto sospette, è stato deciso di recuperare il pescato e il materiale trovato.

Il bilancio dell’operazione è stato di oltre 700 chili di carpe, con un peso medio di circa 9 chili l’una, e tre siluri con una lunghezza di oltre un metro per un peso complessivo superiore ai 100 chili. Recuperate anche una barca in vetro resina di tre metri, altrettanti arpioni e 300 metri di rete tramaglio senza galleggianti.

pesce“É l’ennesima conferma di come sia sempre più urgente che la Regione approvi una legge che ci consenta di colpire in maniera efficace questi predoni che non hanno alcun rispetto del pesce e del nostro territorio”, afferma il comandante della Polizia provinciale, Claudio Castagnoli, che rivolge un elogio ai volontari dell’Aeop e a tutto il mondo del guardie volontarie per l’impegno e la disponibilità a far parte di un coordinamento che prevede regole precise. “Chiedo – conclude Castagnoli – a nome di tutti i pescatori per bene, che sono la stragrande maggioranza, che la Regione non aspetti oltre ad approvare una legge con quelle regole che possano davvero debellare questo fenomeno predatorio messo in atto da cittadini dell’Est Europa”.