Dai vari carteggi, da cui si evince anche l’importante partecipazione al Comitato, tra le varie personalità, del Comm. On. Pietro Niccolini, alle ricevute di spedizione o minute in cui si può notare come il lavoro manuale di tante donne abbia contribuito a rifornire i militari di scaldarancio, di calze e indumenti di lana. Anche il benessere psicologico dei soldati era oggetto di attenzione e cure da parte del Comitato e della Casa del Soldato, che attraverso la realizzazione di spettacoli teatrali, musicali e giochi cercava di favorire una rapida guarigione e una socialità mirata a lenire la solitudine e i diversi traumi che la guerra comportava: bellissimo il Programma di sala dello spettacolo “Mafalda” diretto dal maestro Ciro Bello, ma in particolar modo merita una menzione il Teatro dei Burattini, una struttura mobile, appartenuta ad Ettore Forni ed in seguito utilizzato dai suoi figli, che poteva essere trasportata su un carretto trainato da una bicicletta. I teatri dei burattini avevano assunto un ruolo di grande rilievo nella vita militare durante la Grande Guerra.
La possibilità di essere appunto spostati permetteva di realizzare spettacoli itineranti anche per i soldati impegnati in prima linea, ne è un esempio il burattino con la testa di Sandrone, tipica maschera modenese, con il suo foro in fronte, sparatogli da un tiratore austriaco e che ora è custodito al Museo del Burattino di Parma. I burattini che fanno invece bella mostra in biblioteca e che hanno allietato alcuni momenti dei nostri soldati sono i due “carabinieri” Ghittara e Spadacc prestati per l’occasione dal MAF, Centro di Documentazione del Mondo Agricolo Ferrarese di Bartolomeo in Bosco.
Molto suggestivo anche il manichino che riproduce fedelmente un soldato con il suo abbigliamento militare: divisa in lana cotta, borraccia, zaino posto accanto a due teche contenenti elmetti, armi, occhiali da neve e ghiaccio e soprattutto oggetti realizzati dai soldati con schegge e proiettili. Una mostra emozionante quindi, da non perdere assolutamente, che ci fa perdere lo sguardo nelle magnifiche cartoline illustrate del Comitato Nazionale e del personale delle Ferrovie dello Stato volte ad incoraggiare la raccolta della lana e ad infondere sentimenti patriottici , come quella intitolata “La Vittoria” disegnata dall’illustratore G.B.Nodari , alla toccante lettera in cui si dispone che i parenti dei tanti ragazzi feriti in guerra possano visitarli nei luoghi di cura dove sono ricoverati.
Mostra visitabile fino al 31 luglio 2022, da lunedi a venerdi dalle 9 alle 19, sabato dalle 9 alle 13, nella sala Ariosto della Biblioteca Ariostea, via Scienze 17, Ferrara. Ingresso libero
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