FERRARA – Al via le attività di IIT@UniFe, il nuovo Centro di Neurofisiologia Traslazionale, frutto di un accordo fra Università di Ferrara e Istituto Italiano di Tecnologia – IIT di Genova. L’inaugurazione si è tenuta ieri, lunedì 16 novembre, alle ore 11, nella neonata sede all’interno del Chiostro di S. Maria delle Grazie (via Fossato di Mortara, 17-19 – Ferrara), in presenza del Prof. Giorgio Zauli, Rettore dell’Università di Ferrara, e del Prof. Roberto Cingolani, Direttore Scientifico di IIT,
Il nuovo Centro, che verrà coordinato dal Prof. Luciano Fadiga, Ordinario di Fisiologia umana di Unife e Senior Researcher all’IIT, si occuperà di studiare tecnologie innovative per la salute, con particolare riguardo al sistema nervoso. Al progetto partecipano ricercatori, studenti e dottorandi delle due parti scientifiche che avranno la possibilità di utilizzare le moderne attrezzature messe a disposizione dai due Enti.
Le attività di ricerca del Centro – che si sviluppa per oltre 200 mq di laboratori, studi e spazi comuni all’interno della struttura universitaria del chiostro di S. Maria delle Grazie – spazieranno dalla ricerca di base a quella applicata, lungo tre linee principali: studio neurofisiologico delle aree cerebrali necessarie alla comunicazione verbale e non; studio di metodi computerizzati per il riconoscimento automatico del parlato; progettazione di interfacce stabili e tollerabili con il tessuto nervoso.
Il progetto progredirà in due direzioni: da un lato lo studio di come il cervello rappresenta le intenzioni comunicative (Neurophysiology of Speech and Communication Team), dall’altro la progettazione e la realizzazione di una nuova generazione di elettrodi cerebrali che riducano l’invasività ed al contempo aumentino la qualità dell’informazione estratta e la tollerabilità biologica (Neural Interfaces Team).
“IIT@UniFe – sottolinea Fadiga – è il risultato di anni di proficua collaborazione fra l’Università di Ferrara e l’IIT di Genova. La missione del Centro di Neurofisiologia Traslazionale sarà quella di utilizzare metodiche innovative per registrare, decodificare e comprendere i segnali nervosi del cervello umano, con un particolar interesse per le strutture coinvolte nel linguaggio e nella comunicazione. Penso che ristabilire una comunicazione efficace con pazienti gravemente immobilizzati a causa di patologie neurologiche sia un obiettivo di primaria importanza”.
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