Più bici e limiti di velocità nei Piani di mobilità sostenibile di 21 Comuni medio-piccoli
FERRARA – Anche l’Amministrazione comunale ferrarese nel pool dei 21 Comuni medio-piccoli che si sono incontrati al CosmoBikeMobility di Veronafiere con l’obiettivo di puntare sull’uso della bicicletta e altre politiche di viabilità urbana per migliorare i problemi della mobilità e la qualità della vita delle persone.
Traffico, alti tassi di Pm10, scarsa sicurezza i principali punti critici da cui sono partiti i Comuni italiani che hanno aderito al “Club delle Città 30 e lode”, che mette insieme comunità tra i 30mila e i 170mila abitanti. La svolta è stata annunciata la scorsa settimana al CosmoBikeMobility di Veronafiere, dove l’assessore comunale alla Mobilità di Ferrara Aldo Modonesi e l’assessora comunale all’Ambiente di Ferrara Caterina Ferri si sono incontrati con gli assessori alla mobilità delle altre città interessate. L’obiettivo quello di pianificare un documento programmatico e lanciare il Club delle Città 30 e lode.
“L’adesione del nostro Comune – hanno affermato gli assessori Modonesi e Ferri – è coerente con le politiche che in questi anni abbiamo portato avanti sui temi della ciclabilità e della mobilità sostenibile, lavoro e impegno che continuerà anche con il percorso del nuovo Pums. Entro la fine del mese, insieme a una rappresentanza dei Comuni che hanno sottoscritto il patto, ci riuniremo nella sede Anci a Roma per definire i prossimi passi”.
I principali interventi annunciati per la rigenerazione urbana comprendono l’istituzione del limite dei trenta chilometri orari in città, aumento delle zone Ztl, riqualificazione e pedonalizzazione di aree nei centri storici.
«Bisogna assecondare una rivoluzione culturale latente anche in Italia – ha detto Davide Lazzari, assessore alla Mobilità di Pavia e coordinatore della nuova coalizione – e per farlo vanno messi a disposizione dei servizi adeguati. In gioco non ci sono solo le questioni ambientali, che sono fondamentali, ma anche quelle legate alla salute, al portafoglio, alla qualità della vita e all’autonomia dei nostri cittadini. Per questo il nostro manifesto si basa sull’uso intelligente dei servizi al cittadino e sulla continua reciprocità delle nostre esperienze di amministratori».
Un comunicato della manifestazione fa notare che, secondo gli analisti, l’Italia fatica a stare a ruota di molti Paesi europei, che stanno facendo grandi progressi sul fronte della ‘mobilità dolce’. Per l’autorevole ‘Copenhagenizeindex 2015′, nella classifica delle 20 città del mondo più fruibili per i ciclisti urbani non figurano città italiane, mentre il podio è tutto nordeuropeo: Amsterdam, poi Copenhagen e Utrecht. Poi ancora tanta Europa e niente Italia, ad esempio con Strasburgo, Bordeaux, Nantes, Amburgo, Barcellona, Dublino, Vienna e Parigi. «Serve il coordinamento del ministero del Trasporti – ha detto mercoledì 14 settembre al CosmoBike il parlamentare Paolo Gandolfi, componente della Commissione Trasporti alla Camera – perché la bicicletta è al pari degli altri mezzi uno strumento di mobilità e come tale va considerato. Noi dobbiamo consentire agli italiani di muoversi in tutta sicurezza, anche sulle due ruote”.
Le città aderenti al Club lavoreranno compatte per assicurare alle diverse amministrazioni finanziamenti ad hoc per la realizzazione di Piani di mobilità sostenibile per la rigenerazione urbana. Alla vigilia della Settimana europea della mobilità sostenibile, nell’ambito diCosmoBikeMobility a Veronafiere hanno sancito la nascita del Club delle ‘Città 30 e lode’ i rappresentanti dei Comuni fondatori: Abbiategrasso, Bergamo, Como, Crema, Cremona, Fano, Ferrara, Livorno, Lodi, Mantova, Monza, Pavia, Pisa, Pistoia, Pomezia, Rimini, Rivarolo Canavese, Reggio Emilia, Siena, Udine, Varese. I Comuni medio-piccoli sul fronte della mobilità vogliono pensare in grande – assicura una nota del CosmoBikeMobility – e le manifestazioni di interesse per il Club continuano a crescere.