FERRARA – Il 5 maggio 2016 alle 17.30, nella sala del Consiglio comunale di Ferrara, si terrà un incontro pubblico del progetto Ferrara mia per la presentazione dei risultati ottenuti fino ad oggi e dei punti rimasti ancora aperti nel percorso partecipativo.
L’esperienza “Ferrara mia” è stata avviata nel dicembre 2014 grazie ai contributi della Regione Emilia-Romagna per la promozione dei percorsi partecipativi, e affronta il tema della cura e del governo partecipato dei beni comuni a partire dalla tutela e promozione delle comunità di pratiche spontanee e di riappropriazione dei luoghi.
Ad un anno di distanza, ha portato all’introduzione dell’articolo Far Filò* per legittimare le occupazioni di suolo pubblico con l’utilizzo di piccoli arredi per iniziative spontanee di carattere conviviale. Non solo distese e dehors commerciali dunque, c’è spazio anche per un circolo di sedie e un tavolino per quattro chiacchiere tra amici. Ad alcuni potrà sembrerà una conquista di poco conto, per una macchina amministrativa che ambisce all’attualizzazione è una piccola impresa ancora da valutare (*nel dialetto ferrarese, la parola far filò indica l’abitudine di parlare del più e del meno tra vicini di casa).
Gran parte dell’energia è stata riversata nel cercare di entrare in dialogo, ascoltare e riconoscere alcune delle comunità di pratiche locali, per comprenderne le motivazioni e le difficoltà concrete alla base del loro agire. Ne è emersa una sintesi provvisoria dei beni comuni e delle azioni-tipo caratterizzanti le comunità di pratiche, un quadro di persone e luoghi che condivide liberamente idee, saperi e relazioni.
La proposta adesso è quella di scrivere collettivamente una Carta dei beni comuni della città di Ferrara: un Manifesto di principi, valori e azioni civiche congiunte. Chiunque potrà partecipare alla scrittura della Carta con una parola, un verso o un intero testo, come singolo, cittadino, gruppo informale o associazione. L’appuntamento collettivo è al Laboratorio in Piazza Municipale che si terrà per tutta la giornata del 27 maggio.
La Carta sarà uno strumento necessario per indirizzare e sperimentare il nuovo Regolamento dei beni comuni, oggetto decisionale del percorso partecipativo, un Regolamento che deve essere immaginato non soltanto come un testo giuridico a tutela dei cittadini e dell’amministrazione, ma come uno strumento concreto per favorire le pratiche spontanee di costruzione e difesa dei beni delle collettività, l’avvio di un processo di costruzione nel tempo di una macchina amministrativa e di una rete civica in grado di dialogare e lavorare insieme.
“Leggere poesie ad alta voce. Far cantare chi ama cantare. Piantare alberi da frutta. Stabilire che ogni amministrazione comunale faccia un’assemblea pubblica ogni tre mesi sulle scelti riguardanti la comunità. Il futuro dei luoghi sta nell’intreccio di azioni personali e civili.”
F. Arminio
PROGRAMMA
VERSO UNA CARTA DEI BENI COMUNI
Seminario e Dibattito
Giovedì 5 maggio 2016, Sala del Consiglio
Dalle 17.30 alle 20.oo | Piazza Municipale, 2 – Ferrara
Adesione pubblica alla Carta della Partecipazione
Nuovo Articolo Far Filò: uso spontaneo dello spazio pubblico per attività conviviali
Firma dei Patti tra Comune e cittadini
Dibattito e raccolta di esperienze.
con Raymond Lorenzo
Ingegnere con master in Pianificazione Urbana ad Harvard, tra i massimi esperti di progettazione partecipata in Italia. Presidente, responsabile scientifico e socio fondatore di ABCittà
POESIA E AZIONI CIVICHE CONGIUNTE
Laboratorio all’aperto
Venerdì 27 maggio 2016, Piazza Municipale
Dalle 10 alle 20 | Piazza Municipale, 2 – Ferrara
(in via di definizione)
Tavoli tematici
Scuola e comunità scolastiche
La Rete delle comunità di pratiche
Su richiesta e auto-organizzati
Raccolta di Proposte di Patto per il verde pubblico
Scrittura collettiva della Carta dei beni comuni
con Franco Arminio
Scrittore, animatore di battaglie civili e inventore della “paesologia”. Saviano lo definisce uno dei poeti più importanti di questo paese. Collabora con “Il Manifesto” e “Il Fatto quotidiano”
Iniziativa a cura di éFerrara Urban Center – Comune di Ferrara
urbancenter@comune.fe.it | 0532419297
“La democrazia partecipativa non è soltanto uno strumento per rivitalizzare la vita democratica a fronte della crisi della democrazia rappresentativa, è soprattutto uno strumento di “liberazione” della vita quotidiana individuale e collettiva dalle sovradeterminazioni e coazioni del mercato, vero l’autodeterminazione degli “stili” di produzione, di scambio, di consumo.
La posta in gioco della partecipazione è rimettere il benessere e la felicità pubblica al centro delle politiche istituzionali locali.
La comunità è un’opportunità, un progetto delle genti vive per attivare nuove forme di produzione e consumo fondate sulla convivialità, la solidarietà e l’autosostenibilità.”
A. Magnaghi
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