Festival ‘Acido Acida’ dal 23 al 25 aprile 2017: degustazioni, incontri e musica
FERRARA – Sarà il Chiostro di San Paolo (piazzetta Schiatti) a fare da cornice dal 23 al 25 aprile prossimi alla quarta edizione di ‘Acido Acida’ Festival della birra acida a Ferrara organizzato da Il Molo British Pub, con il supporto di Ascom Ferrara e il patrocinio del Comune di Ferrara. Oltre alla possibilità di degustare un’ampia varietà di birre acide di stampo britannico, la manifestazione (a ingresso gratuito e con apertura dalle 12 alle 2) proporrà incontri e laboratori a tema, oltre al concerto di Amerigo Verardi, lunedì 24 aprile alle 21.
Il programma del Festival è stato presentato giovedì mattina in conferenza stampa dall’organizzatore Davide Franchini (Il Molo) assieme all’assessore comunale alla Cultura Massimo Maisto e al direttore generale di Ascom Davide Urban.
LE SCHEDE a cura degli organizzatori
Valorizzare le produzioni ‘birrarie’ di altissima qualità: è questa la finalità della quarta edizione a Ferrara di ‘Acido Acida’ promossa e organizzata da Il Molo (www.ilmololive.it) di Davide Franchini storico associato Ascom.
Dal 23 al 25 aprile la città estense ed esattamente il suggestivo chiostro di San Paolo saranno al centro di una tre giorni dedicata alle produzioni ‘birrarie’ estreme della Gran Bretagna con ospiti, anche in questa edizione 2017, il birrificio Bionoc e Antica contea che hanno un rapporto di partnership oltre Manica.
Una sfida assolutamente vinta quella di ‘Acido Acida’: Ferrara al di là delle sue e dei suoi grandi avvenimenti culturali è di per se stessa un grande evento. Una città che viene impreziosita ed arricchita da manifestazioni che partono, per così dire, dal basso, dall’iniziativa di singoli e delle associazioni che propongono, anche nel weekend di San Giorgio, patrono di Ferrara, appuntamenti di grande spessore culturale senza dimenticare la popolarità, ingrediente essenziale per il successo.
Il vicesindaco Massimo Maisto conferma: “come assessore alla Cultura ed al Turismo sono fermamente convinto che le imprese commerciali siano un tassello importante della politica degli eventi culturali, sportivi, ricreativi ed enogastronomici e laddove il mondo delle aziende abbia delle idee, il Comune è pronto a fare la sua parte tenendo insieme sempre alta l’asticella della qualità”.
Dal canto suo Davide Urban direttore generale di Ascom Confcommercio Ferrara afferma: “prosegue la nostra linea di sostenere le iniziative che partono dagli imprenditori e che coniugano la qualità alla popolarità. Questa città ha mille eccellenze e questa tre giorni dedicata al top delle birre artigianali ne è una prova. Senza contare che manifestazioni dislocate in luoghi diversi del centro storico sono un’occasione per appezzare il cuore di Ferrara, un autentico centro commerciale naturale”.
Torna a Ferrara ‘Acido Acida’
Al via il 23 aprile al Chiostro di San Paolo la tre giorni dedicata alle produzioni di birra “estreme” della Gran Bretagna. Ospiti quest’anno anche i birrifici BioNoc’ e Antica Contea, che con i colleghi inglesi intrattengono rapporti di collaborazione.
Portare un festival di birre acide di stampo britannico in una città come Ferrara: è questa la sfida che Il Molo British Pub coglie ormai per il quarto anno, con la tre giorni “Acido Acida”, dal 23 al 25 aprile nella pittoresca cornice del Chiostro di San Paolo. La storia de Il Molo inizia nel 2004, quando il titolare, Davide Franchini, si è trasferito in Inghilterra: «A Brighton ho iniziato a conoscere ed apprezzare la birra locale – racconta -. Da quel momento il mio scopo è stato quello di aprire nella mia città un locale che riproponesse fedelmente l’ambiente inglese: così nel 2009 è nato Il Molo, nome ispirato al “Pier” (molo) di Brighton, che ha da subito avuto come caratteristica distintiva quella di lavorare esclusivamente con birrifici della Gran Bretagna». Dai numerosi viaggi in Inghilterra è nata poi l’idea di Acido Acida: «Nel 2014 sono stato a New Castle, e lì mi sono imbattuto nelle prime birre “estreme” prodotte sul suolo inglese – prosegue Davide -. La cosa mi ha incuriosito, perché la tradizione “sour” era radicata in Belgio: così mi è venuta l’idea di Acido Acida». Si è quindi partiti con sei birre, per crescere poi di anno in anno aggiungendo birre in bottiglia di altro genere ed altre provenienze grazie alla collaborazione con un locale beershop; e allungando la durata della manifestazione, da uno a tre giorni.
E l’edizione 2017 di Acido Acida promette ulteriori novità: innanzitutto il cambio della location, per la quale «bisogna ringraziare l’amministrazione comunale, che ha creduto nella nostra idea. I numeri parlano chiaro: l’80% dell’affluenza è da fuori città, e creando un connubio tra soggiorno culturale ed evento birraio in una data di ponte è tutta Ferrara a beneficiarne». La Chiesa di San Paolo si trova infatti in pieno centro, e viene definita “il pantheon della città” ospitando le sepolture di illustri personaggi:una posizione strategica per un circolo virtuoso tra turismo d’arte e turismo legato alla birra.
Saranno ben 33 le vie di somministrazione dedicate alle birre d’oltremanica – Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda: tra i marchi presenti ci sono sette degli otto birrifici inglesi piazzatisi tra i primi 100 al mondo nella classifica di Ratebeer – Cloudwater, Brew By Numbers, Beavertown, Kernel, Siren, Thornbridge e Magic Rock. Inoltre, prosegue Davide, «abbiamo deciso di invitare due birrifici italiani che hanno stretti legami con la realtà britannica: il trentino BioNoc’ – fresco di premiazione al Beer Attraction di Rimini come miglior birrificio nella sezione birre acide – che ha con Wold Top Brewery nello Yorkshire uno scambio di materiali e ha in programma entro fine anno una cotta comune; e Antica Contea di Gorizia, che collabora e produce con Driftwood Brewery in Cornovaglia». Sarà inoltre ampliato lo spazio dedicato alle altre produzioni, tra cui il birrificio locale BundanBrau; senza tralasciare l’aspetto didattico, con incontri quotidiani con i birrai e numerosi ospiti italiani ed internazionali – domenica 23 alle 18 saranno presenti i birrai del londinese Anspach & Hobday.
Davide non nasconde la soddisfazione nel sentire ad ogni edizione i complimenti dei visitatori, e nell’essere cresciuti fino a diventare un festival di rilievo nazionale contando esclusivamente sulle proprie forze: «Non lavorando né con produttori italiani né con distributori collegati – afferma – è difficile affermarsi nel mondo birraio Italiano e rendersi credibili. Inizialmente siamo stati visti come quelli strani, o quelli che volevano invadere un territorio già segnato. Credo che in questi otto anni di vita del Molo siamo stati sempre coerenti con la nostra filosofia, e Acido Acida ne è la dimostrazione».
Il festival Acido Acida vi aspetta quindi al Chiostro di San Paolo (Corso Porta Reno, 60 e piazzetta Alberto Schiatti, Ferrara) dal 23 al 25 aprile: tutte le informazioni sulla pagina Facebook dell’evento, su www.ilmololive.it, e al 320 2174940.
Press: Chiara Andreola chiara.andreola@gmail.com tel 329 7758973 chiaraandreola.blogspot.it
La birra acida
A differenza di quanto succede per il vino, è bene ricordare che nella birra l’acidità è un grave difetto e una caratteristica assolutamente indesiderabile. Detto questo, al mondo esistono tante birre acide (badate bene, non inacidite) che negli ultimi tempi stanno ottenendo un grande successo tra gli appassionati (e non solo). Sono chiaramente delle eccezioni alla regola sopracitata e il loro successo è molto curioso, poiché l’acido è forse il gusto più problematico che può incontrare il palato umano.
Alcune di esse appartengono a stili ben precisi, altre a tecniche particolari, altre ancora a tradizioni che affondano nella storia dell’umanità.
Ovviamente le birre acide per eccellenza sono quelle a fermentazione spontanea del Belgio. La produzione di Lambic è sicuramente il modo più antico di fare birra, nonché il più romantico in assoluto. Il birraio infatti non inserisce il lievito nel mosto, bensì sono i microrganismi presenti nell’aria ad attivare il processo di fermentazione e a caratterizzare successivamente la gamma aromatica. Il vero Lambic è prodotto esclusivamente in una ristretta regione del Belgio, dove la speciale microfauna presente nell’aria è unica al mondo.
Sebbene il Lambic sia lo stile “acido” per antonomasia, esistono altri stili antichi che fanno dell’acidità una delle loro caratteristiche fondamentali, che non prevedono fermentazione spontanea. Qui per la fermentazione entrano in gioco batteri o lieviti “selvaggi”, nascosti nella frutta, boschi o nei tini di legno usati per la fermentazione e la maturazione.
Difficile credere che sia l’austera tradizione brassicola tedesca a regalarci altri due stili acidi. Le antiche Berliner Weisse (riesumate in tutte le latitudini del mondo) sono le storiche birre di frumento di Berlino e dintorni, furono per decenni la bevanda più bevuta in città. L’acidità è data dall’impiego di batteri che producano acido citrico e spesso amplificata unendo Berliner Weisse di diversa età durante la fermentazione. Gli stessi batteri sono protagonisti nelle Gose di Lipsia, dove operano in compagnia di altri ingredienti “strani”, tipo il sale.
Esistono altri vari tentativi di imitare le produzioni di Lambic (in teoria non replicabile), in questo senso un grande successo hanno ottenuto i brettanomiceti (micro organismi), che spesso e volentieri vengono impiegati per aggiungere un carattere “selvaggio” alle birre.
Piuttosto che aggiungere lieviti selvaggi, un’altra soluzione per ottenere birre acide è il passaggio in legno. Come già spiegato, annidati all’interno delle botti sono presenti tutta una serie di microrganismi.