Martedì 15 e giovedì 17 novembre. Promosse dal Comitato cittadino per le onoranze
FERRARA – Entrerà nel vivo con gli appuntamenti istituzionali previsti martedì 15 e giovedì 17 novembre, il programma di iniziative di commemorazione e cultura storica messe a punto in occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale e degli anniversari degli Eccidi fascisti e nazisti a Ferrara del 15 novembre 1943 e 17 novembre 1944.
Il calendario degli appuntamenti – che proseguiranno poi fino al 22 novembre con mostre, recital e conferenze – è stato realizzato dal ‘Comitato per le Onoranze’ composto da Comune, Prefettura e Provincia di Ferrara e condiviso con: A.N.P.I. provinciale Ferrara, Associazione Partigiani Cristiani di Ferrara, Associazioni combattentistiche e patriottiche, Associazioni culturali e no-profit, Comunità Ebraica, Forze dell’Ordine e Militari, Istituto di Storia Contemporanea, Istituzioni scolastiche, Movimenti femminili, Museo del Risorgimento e della Resistenza, Ufficio Scolastico Provinciale.
Di seguito il programma delle principali giornate dedicate alle commemorazioni (in allegato il calendario complessivo)
SETTANTATRESIMO ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO ESTENSE 1943/2016
MARTEDI’ 15 NOVEMBRE
Ore 10 Sala Consiliare del Comune di Ferrara (piazza Municipale, 2 – Ferrara) incontro con gli studenti a cura dell’Istituto di Storia Contemporanea. Presentazione audiolibro Una notte del ’43.
In apertura interverrà l’assessore comunale Aldo Modonesi. Previste letture di Monica Chiarabelli, Fabio Mangolini, Massimo Malucelli, Stefano Muroni, Marco Sgarbi.
Ore 11.30
Muretto di Castello Estense – Corso Martiri della Libertà – Esposizione mostra “Per non dimenticare”. Cerimonia di commemorazione alla presenza del sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, delle autorità civili, militari, religiose e degli studenti.
La mostra “Per non dimenticare” è stata realizzata in occasione del settantesimo anniversario dell’eccidio Estense dall’Istituto di Storia Contemporanea (a cura di Anna Maria Quarzi, collaborazione di Giulia Aguzzoni, realizzazione Studio Sigfrida) con il contributo del Comune di Ferrara. Mediante una successione di pannelli autoportanti sagomati con immagini e testo, la mostra racconta le storie di vita degli undici uccisi presso il muretto del Castello e sui Rampari di S. Paolo all’alba del 15 novembre 1943. Le sagome, di forte impatto emotivo, rendono particolarmente “viva” l’immagine di quella lunga notte immortalata anche dal racconto di Giorgio Bassani-Una notte del ’43 e dal film di Florestano Vancini-La lunga notte del ’43. (*vedi a fondo pagina la scheda storica)
Ore 15.00 – Sinagoga di Via Mazzini – Deposizione Corona alle lapidi esterne con onori militari alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto e altre autorità civili, militari e religiose.
Ore 18 – Casa dell’Ariosto (via Ariosto 67) per iniziativa di Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (MEIS), Istituto di Storia Contemporanea e Musei Civici d’Arte Antica. Inaugurazione alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto della mostra di Eric Finzi “Ritorno al Giardino”, ispirata al romanzo e al film “Il Giardino dei Finzi-Contini”. Sarà presente l’artista. (dettagli su CronaCacomune)
SETTANTADUESIMO ANNIVERSARIO DELL’ECCIDIO DEL DORO 1944/2016
17 NOVEMBRE** – Ore 10 Cippo di caffè del Doro – via Padova
Cerimonia di commemorazione alla presenza delle autorità civili, militari e religiose gli alunni delle classi IV e V della Scuola Primaria Doro presenteranno poesie e canti. Alla cerimonia interverrà l’assessore ai Lavori Pubblici Aldo Modonesi. (**vedi a fondo pagina la scheda storica)
PROGRAMMA DI INIZIATIVE DI COMMEMORAZIONE E CULTURA STORICA
Queste le altre iniziative inserite nel calendario del Comitato per le Onoranze – Novembre 2016 e in programma nei prossimi giorni:
Dal 7 al 30 novembre Istituto di Storia Contemporanea
I luoghi della memoria 1943/1945 tinerari dell’APP: ResistenzamAPPE/Ferrara. Percorsi guidati dai docenti del Laboratorio di Didattica dell’Istituto ai luoghi più significativi della città e della Provincia relativi al periodo 1943/1945, per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di 1° e 2° grado. Prenotazioni 0532 207343 – istitutostoria.ferrara@gmail.com
Sabato 19 novembre, ore 11 al Museo del Risorgimento e della Resistenza
Corso Ercole I d’Este, 19 Inaugurazione della mostra a cura di Delfina Tromboni Ferrara1942: il processo degli studenti sarà presente la curatrice, introduce Antonella Guarnieri.
Domenica 20 novembre, ore 16.30 nel salone parrocchia di San Giuseppe Lavoratore (via Panetti 3)
Recital organizzato dal CoroPerCaso e dagli alunni della Classe 5° della Scuola Doro in collaborazione con il Centro Socio Culturale del quartiere Fammi ritornare.
Martedì 22 novembre, ore 16 – Museo del Risorgimento e Resistenza (corso Ercole I d’Este, 19)
Le origini del fascismo a Ferrara: nuovi spunti e riflessioni conferenza del prof. Davide Mantovaniintroduce Antonella Guarnieri
*LA SCHEDA – Per non dimenticare – 15 Novembre 1943 – Eccidio di Castello Estense
(A cura dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara) – All’alba del 14 novembre 1943 viene trovato il cadavere del Commissario Federale del Partito Fascista Repubblicano (PFR) di Ferrara, Igino Ghisellini, nei pressi del paese di Castel d’Argile (Bologna). Igino Ghisellini era partito da Ferrara il giorno prima per recarsi a Verona al primo congresso del Partito Fascista Repubblicano.
Nella stessa giornata del 14 novembre, la notizia dell’uccisione del Federale viene diffusa nell’assise di Verona: la reazione dei presenti è durissima, a gran voce si chiede che Igino Ghisellini venga immediatamente vendicato. Il segretario nazionale del PFR, Alessandro Pavolini, invia a Ferrara due squadre di camicie nere di Verona e di Padova. Con gli squadristi giungono in città tre dirigenti del Fascio: Enrico Vezzalini, che diventerà poi Federale e Prefetto di Ferrara, Franz Pagliani e il Console Giovan Battista Riggio. Sono loro che compileranno una lista degli antifascisti da arrestare e giustiziare per vendicare il Federale Ghisellini.
Nella notte vengono prelevate dalle loro case 72 persone: antifascisti, molti ebrei, alcuni cittadini considerati “traditori” per non essersi iscritti alla Repubblica Sociale, oppositori del regime in genere e portate alla Caserma della Milizia in piazza Beretta.
Fra loro e i 34 antifascisti, ebrei, oppositori del regime che erano già nelle carceri di via Piangipane (arrestati il 7 ottobre 1943) vengono “scelti” i dieci cittadini innocenti da passare per le armi per punire la morte del Federale Ghisellini. Impossibile stabilire come sia avvenuta la “scelta” anche se varie testimonianze concordano nel ritenere che Vezzalini si fosse avvalso di un elenco di “traditori del fascismo” già compilata dallo stesso Ghisellini.
All’alba del 15 novembre davanti a Castello Estense vengono fucilati : Emilio Arlotti, Pasquale Colagrande, Mario e Vittore Hanau, Giulio Piazzi, Ugo Teglio, Alberto Vita Finzi, Mario Zanatta; sulle mura presso i Rampari di San Giorgio: Gerolamo Savonuzzi e Arturo Torboli e in via Boldini: Cinzio Belletti che un caso aveva portato nelle vicinanze del Castello quella notte.
I cadaveri verranno lasciati davanti al muretto del castello per tutta la mattina, doveva essere un monito per i ferraresi. Solo l’Arcivescovo Ruggero Bovelli con un duro intervento presso le autorità fasciste riuscirà a far spostare i corpi.
Erano undici, riversi, in tre mucchi separati, lungo la spalletta della Fossa del Castello, lungo il tratto di marciapiede esattamente opposto al caffè della Borsa e alla farmacia Barilari: e per contarli e identificarli, da parte dei primi che avevano osato accostarsi (di lontano, non parevano nemmeno corpi umani: stracci, bensì, poveri stracci o fagotti, buttati là, al sole, nella neve fradicia), era stato necessario rivoltare sulla schiena coloro che giacevano bocconi, nonché separare l’uno dall’altro quelli che, caduti abbracciandosi, facevano tuttora uno stretto viluppo di membra irrigidite. (Giorgio Bassani, Una notte del ’43, 2G editrice, Ferrara, 2001)
** LA SCHEDA – Ferrara, 17 novembre 1944 – Una strage nazista: l’eccidio del Doro
(A cura del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara) – Sul finire dell’agosto 1945 – a poco più di quattro mesi dalla Liberazione di Ferrara – nell’immediata periferia della città, nei pressi di Caffè del Doro, vengono disseppelliti i corpi di sette uomini, scomparsi l’anno precedente dopo essere stati prelevati nottetempo dal carcere cittadino, dove erano stati rinchiusi per attività antifascista, in seguito agli arresti avvenuti tra il 7 ed il 26 ottobre 1944.
Si tratta di Mario Agni, Mario Arnoldo Azzi, Giuseppe Franceschini, Gigi Medini, Michele Pistani, Alberto Savonuzzi, Antenore Soffritti, tutti impegnati in prima persona – ed alcuni con incarichi di responsabilità, sia a livello militare che a livello politico – nella Resistenza al nazifascismo.
Arrestati per ordine di Carlo De Sanctis – a capo dell’Ufficio politico della Questura dal luglio 1944 – furono prima portati nelle “camere di sicurezza” di Castello Estense, poi nel carcere di via Piangipane e subirono pesanti interrogatori, per alcuni accompagnati da vere e proprie torture. Vennero infine trucidati dalle SS tedesche, comandate dal maresciallo Pustowka, con un colpo di pistola alla nuca all’alba del 17 novembre dello stesso anno nei pressi di Caffè del Doro, dove erano stati trasportati su un furgone messo a disposizione da De Sanctis e guidato dall’SS italiana Alfredo D’Agostini..
I corpi furono frettolosamente sepolti in una improvvisata “fossa comune”, cioè nel cratere aperto da una bomba e fino al momento del ritrovamento delle salme – a Liberazione avvenuta – sulla sorte degli scomparsi nulla si seppe di certo. Ai familiari – che si erano peraltro visti consegnare gli effetti dei loro congiunti – De Sanctis dichiarò che erano stati prelevati dalle SS e deportati in Germania. Tra coloro che erano rimasti in carcere e negli stessi ambienti della Resistenza – che aveva tentato – in particolare dopo il ritorno a Ferrara del comunista Spero Ghedini, nome di battaglia “Antonio”, come Commissario politico della 35° Brigata partigiana Garibaldi di Ferrara , senza riuscirci, di liberare i sette detenuti , i cui incarichi erano particolarmente nevralgici per l’organizzazione – circolarono voci, mai confermate, di sommarie esecuzioni.
Il processo ai presunti responsabili dell’eccidio – che si tenne nell’immediato dopoguerra – dimostrò senza alcun dubbio che i sette partigiani erano stati trasportati dalle carceri a Caffè del Doro da un drappello di SS comandato dal Maresciallo Pustowka con un furgone messo a disposizione dalla Questura, diretta da Carlo De Sanctis e guidato da un SS italiano, Alfredo D’Agostini.
VIABILITA’
In occasione delle iniziative commemorative di martedì 15 novembre in corso Martiri, Porta Reno e via Mazzini e di giovedì 17 novembre in via Padova saranno previste modifiche alla viabilità con deviazione delle linee di trasporto pubblico.