Ferrara ha celebrato la Giornata Europea della Cultura Ebraica

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Giornata europea della cultura ebraica_ass Marco Gulinelli, rabbino Luciano Caro e prefetto Massimo Marchesiello_federico vecchiatini

FERRARA – Si è svolta oggi, domenica 15 settembre, la Giornata Europea della Cultura Ebraica, giunta alla sua XXV edizione. Il tema centrale di quest’anno, la Famiglia, è stato approfondito attraverso un convegno organizzato dalla Comunità Ebraica di Ferrara in collaborazione con il Comune. La manifestazione ha riscosso grande interesse da parte del pubblico, presente nella Sala già Sinagoga italiana di via Mazzini.

Il convegno ha visto la partecipazione di Rav Luciano Meir Caro, che ha raccontato della famiglia e delle prescrizioni della tradizione ebraica ad essa collegate, Laura Graziani Secchieri che ha parlato delle famiglie ferraresi attraverso un percorso fra le carte antiche custodite nell’Archivio di Stato, mentre Gabriele Manservisi ha spiegato l’origine del documentario e la sua realizzazione. Gli interventi sono stati moderati dal caporedattore del Resto del Carlino di Ferrara, Cristiano Bendin. Il presidente della Comunità Ebraica, Fortunato Arbib, ha dato il benvenuto ai partecipanti, sottolineando l’importanza di iniziative come questa per promuovere la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale ebraico. Un saluto all’inizio dell’incontro è arrivato anche dal prefetto Massimo Marchesiello.

L’assessore alla Cultura, Marco Gulinelli, portando i saluti del sindaco e dell’amministrazione comunale, è intervenuto sottolineando l’importanza della giornata: “Il tema della Famiglia ci invita a riflettere su ciò che rappresenta non solo come nucleo fondamentale della civiltà, ma anche come luogo in cui si trasmettono valori e identità. La famiglia resta un baluardo di stabilità in un mondo in continua trasformazione. Parte integrante del progetto culturale voluto dall’amministrazione comunale è proprio la valorizzazione del patrimonio ebraico, un patrimonio che è parte essenziale della nostra città e della nostra identità”.

Il primo cittadino Alan Fabbri, presentando la collaborazione del Comune per questa iniziativa nei giorni scorsi, aveva infatti sottolineato come l’evento organizzato dalla Comunità ebraica fosse “un’importante occasione di dialogo e riflessione, confermando il legame profondo tra la città di Ferrara e la tradizione ebraica”.

Nel corso della mattinata è stato infine presentato in anteprima il documentario “Oriella, una Saralvo a Ferrara”, realizzato da Civetta Movie. Il film racconta la storia della famiglia Saralvo attraverso gli occhi di Oriella Callegari Saralvo, unica discendente in vita, rievocando la vita quotidiana nel ghetto ebraico di Ferrara e i tragici eventi legati alle persecuzioni e deportazioni.

Il documentario crea un legame tra presente e passato, proprio attraverso il racconto della superstite. Nata il 14 maggio 1934, ha sempre vissuto in via Mazzini 47, tranne nel periodo in cui, con la famiglia, fuggì per nascondersi dai rastrellamenti: “Vivevamo in un fienile, nascosti sulle colline bolognesi, perché ci cercavano sempre”, spiega lei stessa. Nella pellicola trovano spazio anche le testimonianze di Fortunato Arbib, che oltre a condividere la sua esperienza personale, ricorda come, fin dal XV secolo, ai tempi del Ducato Estense, la città fosse sempre stata ospitale verso gli ebrei, liberi di esercitare le loro professioni, e come qui fosse numerosa anche la presenza sefardita. Rav Luciano Caro aggiunge: “Negli anni ho riscontrato come gli ebrei ferraresi si sentano ‘più ferraresi dei ferraresi’. Le famiglie di ebrei che hanno attraversato i secoli si sono trovate particolarmente a loro agio in questa città”. Riguardo a Oriella, dice: “È una persona che ispira incoraggiamento. Le sofferenze che ha vissuto durante la sua vita hanno forgiato un aspetto positivo del suo carattere”.

I partecipanti oggi hanno potuto visitare le sinagoghe di via Mazzini e i cimiteri ebraici di via delle Vigne e via degli Israeliti, accompagnati da guide esperte che hanno illustrato la storia e il significato di questi luoghi simbolici.