Ferrara, Gli africani siamo noi

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L’analisi dei genomi racconta la storia delle migrazioni umanelogo_unife

FERRARA – I nostri antenati africani, i primi membri anatomicamente moderni della specie Homo sapiens, sono usciti dall’Africa in due ondate principali distinte, e non tutti insieme, come molti pensavano.

Una prima ondata ha attraversato il Corno d’Africa dirigendosi verso l’India, il sudest asiatico e l’Australia, e una seconda è passata per il vicino Oriente diffondendosi poi in Europa e nell’Asia settentrionale.

È il risultato di uno studio del gruppo di Genetica di Ferrara diretto da Guido Barbujani, e pubblicato il 6 novembre sulla rivista Investigative Genetics.

“Ricostruire le rotte attraverso cui i nostri antenati hanno popolato l’intero pianeta è importante di per sé”, dicono Francesca Tassi e Silvia Ghirotto, prime autrici dello studio. “Ma c’è molto di più. Infatti, di recente sono state riscontrate nei DNA moderni tracce che fanno pensare che ci siano stati episodi di scambio genetico con forme anatomicamente arcaiche, Neandertal in Europa e Denisova in Asia. Molti hanno proposto che i l’uomo di Neandertal ci abbia tramesso una piccola parte dei suoi geni, cioè che ci sia stata un’ibridazione nel vicino Oriente. Ma tracce di DNA apparentemente neandertaliano sono state trovate anche in individui della Melanesia: individui che, adesso sappiamo, discendono da antenati che, nella loro migrazione dall’Africa, sono passati a 2000 km dal Neandertal più vicino. Dunque bisognerà pensare a qualche spiegazione diversa per giustificare quello che troviamo nei genomi moderni”.

I genetisti ferraresi hanno analizzato un vasto archivio di dati sul DNA di popolazioni africane, asiatiche, europee e dell’Australo-Melanesia, sviluppando un nuovo metodo che permette di calcolare quanto tempo fa gli antenati delle popolazioni attuali si sono separati dagli antenati degli africani. Il quadro che emerge è più complesso di quanto si pensasse.

“Ma questo è normale,” conclude Francesca Tassi. “Quando si studiano fenomeni complessi, come la storia della diffusione dell’uomo su tutta la Terra, si parte sempre da ipotesi semplici: a volte, troppo semplici. Solo un po’ alla volta, man mano che emergono nuovi dati e nuovi metodi di analisi, si possono verificare ipotesi più complesse e arrivare a ricostruzioni più accurate della nostra storia evolutiva”.

Francesca Tassi, Silvia Ghirotto, Massimo Mezzavilla, Sibelle Torres Vilaça, Lisa De Santi, Guido Barbujani

Early modern human dispersal from Africa: genomic evidence for multiple waves of migration

Investigative Genetics 6:13 (2015)

http://investigativegenetics.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13323-015-0030-2