La Polizia provinciale ha sorpreso alcuni pescatori di frodo a Comacchio
FERRARA – La Polizia provinciale ha sorpreso alcuni pescatori di frodo a Comacchio. Il fatto è accaduto lungo le sponde del Canale Navigabile dove, poco prima delle 22, una pattuglia è intervenuta mentre stavano per essere calate delle reti nel corso d’acqua.
Alla vista degli agenti i pescatori si sono dati alla fuga a bordo della propria imbarcazione, spinti da un potente motore fuoribordo.
Impossibilitati a fermarli, gli agenti provinciali hanno recuperato una canoa a bordo della quale hanno provveduto a rimuovere la rete ancora presente in acqua, nella quale erano rimasti impigliati diversi pesci.
Dopo un’ora è stata poi recuperata una rete tipo tramaglio di lunghezza non regolamentare, lunga un centinaio di metri, con sugheri di galleggiamento e pietre alle estremità.
Tagliando le reti, gli agenti hanno liberato i pesci intrappolati: circa una cinquantina di chili fra cefali ed abramidi, nella maggior parte ancora vivi e subito reimmessi in acqua.
Le reti sequestrate sono state portate nelle sedi appropriate per evitare manomissioni delle stesse.
“Purtroppo – commenta il comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli – la pesca di frodo costituisce una piaga per la conservazione e la tutela dell’ambiente, oltre ad arrecare grave danno all’economia del territorio ed ai pescatori onesti e rispettosi della legge”.
Un secondo sequestro di 5 reti a cogollo, utilizzate per la pesca di frodo e provviste di esche vive immediatamente liberate, è avvenuto nei pressi del Canale Collettore Mezzano, vincolato a zona di ripopolamento e frega, dove vige il divieto assoluto di pesca.
Il materiale rinvenuto è stato portato e conservato presso uno dei distaccamenti della Polizia provinciale.
“Prosegue dunque l’attività di controllo e contrasto alla pesca di frodo da parte della Polizia provinciale – sottolinea Claudio Castagnoli – che continua ad agire contro questo allarmante fenomeno, nella speranza di scoraggiare sempre più l’azione di persone fuori dalla legge. Per questi due episodi – conclude – siamo di fronte a pescatori di frodo certamente italiani, a dimostrazione che chi viola la legge, di qualunque nazionalità sia, per noi va contrastato e perseguito”.