Alla scoperta delle bellezze naturali del Po di Primaro giovedì 15 dicembre, alle 21, presso il Museo di Storia Naturale in via de Pisis
FERRARA – Giovedì 15 dicembre alle 21, presso il Museo di Storia Naturale, l’Associazione Terre del Po di Primaro* presenta “Il racconto del fiume”, serata dedicata alla proiezione di un video-documentario sul Po di Primaro. Il video, realizzato da alcuni membri dell’associazione nell’aprile di quest’anno, mostra le bellezze naturali del Po di Primaro nel primo tratto del suo corso, quello che si estende dalla Darsena di Ferrara fino a Marrara. L’Associazione “Terre del Po di Primaro” è nata dal processo partecipato di costruzione della Mappa di Comunità del Po di Primaro, coordinato dal Museo di Storia Naturale fra il 2012 ed il 2014.
Il video costituisce il primo passo di un progetto promosso dall’Associazione Terre del Po di Primaro e si pone l’obiettivo di presentare le bellezze di un corso d’acqua tanto affascinante quanto dimenticato, un fiume che si dipana per quasi 30 chilometri in una pianura ricca di natura, paesaggi e paesi da scoprire, tutelare e valorizzare.
La storia di questo ramo del fiume Po, che vanta di essere l’originario tracciato del grande fiume che si stendeva anticamente fino al mare sfociando in Adriatico nel pressi di Ravenna, oggi vuole essere tramandata dall’Associazione, che si rende portavoce di tradizioni e memorie per far crescere la volontà ed il desiderio di conoscere meglio il territorio e l’ambiente che lo avvolge e di proteggerlo dall’incuria del tempo.
La proiezione sarà accompagnata dalla lettura a più voci delle poesie del marrarese conte Alfonso Ferraguti, figura di spicco del mondo economico, agrario e culturale del territorio ferrarese nel XX secolo, trasportando gli spettatori nella realtà del fiume e delle terre che lo circondano.
Il vicesindaco ed assessore alla Cultura Massimo Maisto porterà i saluti dell’Amministrazione Comunale.
Alfonso Ferraguti – Nato il 29 novembre 1912 a Marrara nel territorio comunale di Ferrara e poi sempre lì residente, Alfonso Ferraguti si laureò in Agraria a Bologna nel 1940 e partecipò come ufficiale all’ infelice campagna di Grecia. Fu dopo la guerra attivo direttore di un centro d’incremento per la frutticoltura, da lui e da altri organizzato, segnalandosi con preziose ricerche sulle malattie delle piante da frutto, nonché con l’assidua collaborazione a l'”Agricoltore Ferrarese», organo mensile Alfonso Ferraguti (Marrara, 1912-1980)dell’Ispettorato dell’Agricoltura, che gli valse l’ingresso, nel luglio del ’47, all’Accademia delle scienze di Ferrara. Instancabile cacciatore, pescatore e viaggiatore, oltreché sagacissimo agricoltore, fece udire la sua voce di poeta relativamente tardi, con la raccolta « ‘Na manèla », che è del 1960, cui seguirono « Al cantón di sticch » nel ’67 e « Jéri própria culòr? », nel ’75, oltre al recente « I mié sié pitùn » pubblicato in un quadernetto a parte. Le prose, note solo a pochissimi amici, erano rimaste inedite.
Il maggior pubblico riconoscimento come artista gli venne da il « Leonardo » premio nazionale della riconoscenza a benemeriti della cultura, assegnato annualmente dalla rivista « Nuova Civiltà », che gli fu conferito nel ’79. Un improvviso malore lo colpì per sempre il 23 dicembre 1980.
(testo e immagini tratti da http://www.gfcarlotti.it/ferraguti/).