Al Museo Archeologico Nazionale dal 24 febbraio al 24 marzo la mostra di Alessandro La Motta con conferenza di Serena Raffiotta per un evento realizzato con il supporto del GAF
FERRARA – Il colori del passato si intrecciano a quelli del presente. Storie di devozione si sfiorano, anche se lontanissime. Al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara sabato 24 febbraio alle ore 15.30 verrà inaugurata la mostra “Dei senza età. Dalla culla del mito alla terra degli Etruschi”, un percorso in cui le opere di Alessandro La Motta echeggeranno il mito di Demetra, Persefone e Ade, divinità raffigurate anche in alcuni oggetti votivi della antica città di Spina e legate al ciclo di morte-rinascita. L’evento, che vede la partecipazione con conferenza introduttiva dell’archeologa Serena Raffiotta, è stato reso possibile grazie al contributo organizzativo del Gruppo Archeologico Ferrarese che è sempre alla ricerca di nuovi strumenti per dar voce ai capolavori antichi.
La Motta, professore e artista riminese, qualche anno fa ha deciso di percorrere “la via delle dee”, dopo l’incontro con Serena Raffiotta, l’archeologa protagonista di una vicenda di rilievo internazionale: il ritorno in patria (e in particolare nella sua Morgantina) nel 2017 della testa di Ade, trafugata dalla Sicilia negli anni Settanta e illecitamente acquistata dal Getty Museum di Los Angeles. Un connubio che ha dato buoni frutti: La Motta ha elaborato poi un progetto espositivo incentrato sulle divinità ctonie (cioè legate alla terra e all’Oltretomba) che ha fatto il tour di diverse città siciliane. Ed ora, seguendo le orme delle dee, venerate anche nella città etrusca di Spina, i capolavori “siciliani” di La Motta compariranno al fianco di alcuni dei reperti più significativi del Museo. Ma ci sarà una novità: fra le opere compariranno anche nuovissimi lavori del maestro, ispirati ad alcune iconografie presenti a Spina.
Ad aprire il pomeriggio artistico ed archeologico saranno i saluti della direttrice del Museo Paola Desantis e di Letizia Bassi, direttrice del Gruppo Archeologico Ferrarese. Dopo la conferenza di Serena Raffiotta dal titolo “Morgantina e i suoi tesori. Il ritorno di Ade” il pubblico verrà guidato attraverso il percorso di dialogo fra antico e moderno, fra gli dei e gli eroi rappresentati 2500 anni fa e gli stessi che emergono dalle forme e dai colori di La Motta. Durante il periodo di esposizione della Mostra sono previste visite guidate al percorso a cura del Museo e del GAF.
Arte e ricostruzione di una identità: ecco come dare nuovo impulso alle immagini antiche che ancora non hanno smesso di incantarci e parlarci. “Oggi, ricontestualizzata e affiancata ai simulacri di Demetra e Persefone a Morgantina – sottolinea la Raffiotta, anticipando l’argomento della conferenza – la preziosa immagine di Ade, dallo sguardo tenebroso rievoca un mondo lontano che, pur a distanza di secoli, riemerge con forza e potenza, trovando anche nuova espressione nell’arte di La Motta”.