PARMA – Il Rettore dell’Università di Parma, Paolo Martelli, ha scritto ieri a studentesse, studenti e personale dell’Ateneo a seguito del femminicidio di Giulia Cecchettin.
Ecco qui sotto il testo del messaggio:
Care Studentesse e cari Studenti,
Care Colleghe e cari Colleghi,
il femminicidio di Giulia Cecchettin, una tragedia incommentabile che tutte e tutti stiamo vivendo con orrore e con sconcerto, ci pone una volta di più di fronte a un tema di cui purtroppo non sono noti i contorni (tanto è il sommerso) ma di cui al contrario è ben evidente l’urgenza.
E l’urgenza non sta nei numeri, anche se i numeri fanno impressione. Giulia Cecchettin, studentessa a un passo dalla laurea, è la 105esima donna uccisa quest’anno in Italia: la violenza di genere è un fatto, è un vulnus conclamato in una società evidentemente fondata su archetipi sbagliati.
Tutto questo va combattuto con forza. E va combattuto a ogni livello.
Serve naturalmente l’impegno della politica, ma serve – ed è irrinunciabile – un cambio di passo collettivo, perché tutto questo non solo ci interroga ma ci chiede di farci carico. Ciascuno e ciascuna per la sua parte.
Lo sta facendo in questi giorni, con una forza incredibile, la sorella di Giulia, Elena, che anziché ripiegarsi nel dolore ha scelto di urlare l’inumanità di questa tragedia e di inquadrarla come tragedia collettiva, appunto di una società da cambiare. In primis nei valori di riferimento e nella cultura.
L’Università di Parma, che è luogo di dialogo, di pace, di libertà delle idee e di rispetto della dignità di ogni persona, e che è luogo di formazione, non si sottrae all’appello che viene non solo da Elena ma, purtroppo ancora una volta, dagli accadimenti. E garantisce il suo impegno verso quel cambio di passo che dicevo poc’anzi. Noi ci siamo. E ci facciamo carico.
Un caro saluto
Il Rettore
Paolo Martelli