L’Agenzia del Demanio ha trasferito al Comune di Modena la proprietà dei due immobili. Siglato accordo con il Mic: ospiteranno spazi museali e residenze universitarie
MODENA – Rinasceranno a nuova vita Palazzo Solmi e un immobile in via Bonacorsa, nel centro storico di Modena. I due edifici sono stati trasferiti gratuitamente dall’Agenzia del Demanio al Comune di Modena grazie al federalismo demaniale culturale e verranno riqualificati e valorizzati con impatti positivi sul tessuto sociale, culturale ed economico della città.
Sono stati firmati nella mattinata di mercoledì 17 marzo, in Municipio, infatti, i rogiti per il trasferimento dei due edifici: presenti il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che ha ricordato, ringraziandola, anche il ruolo avuto dalla deputata del collegio Beatrice Lorenzin in tutto il percorso, il direttore regionale dell’Agenzia del Demanio Massimiliano Iannelli, il segretario regionale per l’Emilia-Romagna del Ministero della Cultura Corrado Azzolini e l’assessora al Patrimonio Anna Maria Lucà, oltre a tecnici comunali.
Comune, Agenzia del Demanio e Segretariato Regionale del Mic nei giorni scorsi hanno inoltre siglato gli accordi di valorizzazione relativi a Palazzo Solmi e all’immobile di via Bonacorsa, che delineano la cornice del percorso di riqualificazione dei due complessi immobiliari di grande pregio storico e architettonico e che, proprio per la loro natura e collocazione, saranno il motore della rigenerazione di una importante porzione del centro storico.
L’edificio settecentesco di Palazzo Solmi è di grande valore sia dal punto di vista architettonico (con il recupero dell’androne e cortile interno si potrà ottenere un cannocchiale visivo di notevole suggestione tra le vie Emilia centro e Sant’Eufemia), sia dal punto di vista urbanistico in quanto l’immobile è idoneo a ricevere e soddisfare diverse destinazioni d’uso, da quella commerciale (già presente) a quella culturale e altri spazi di uso pubblico. La rinascita di Palazzo Solmi avverrà, infatti, attraverso il recupero degli spazi da destinare ad ambienti di uso pubblico e funzioni culturali, potenziando l’offerta di luoghi della cultura in città, grazie anche al coinvolgimento di realtà e associazioni legate alle tradizioni del territorio. In particolare, è previsto l’allestimento di un “Museo Permanente del Burattino”, in coordinamento con il progetto di valorizzazione del patrimonio di “teste di legno” del Museo civico e delle collezioni che sono state affidate all’istituto culturale, visto che Modena ha un ruolo importante nella storia dei burattini. All’interno degli spazi ad esso dedicati, verranno posizionate pannellature di un allestimento storico, ricco di documenti e immagini, che sarà aperta al pubblico e ripercorrerà la storia dei 150 anni della ‘Società del Sandrone’ (1870-2020). Altri spazi dell’immobile verranno destinati a programmi di attività realizzati da associazioni culturali, volti alla valorizzazione della cultura e delle tradizioni locali, realizzando una sorda di “Casa della modenesità”.
Per quanto riguarda l’immobile di via Bonacorsa 20, edificio dal particolare valore storico e artistico perché facente parte dell’ex Monastero sant’Eufemia, il più antico per donne, che si fa risalire al 1070, il programma prevede la collocazione al suo interno di una residenza studentesca. Tale destinazione va a rispondere alla vocazione di Modena quale città universitaria e alla necessità di reperire servizi a sostegno del diritto allo studio di studenti e cittadini. Allo stesso tempo, la presenza di universitari ben si presta a valorizzare e favorire diverse attività nell’intera zona rappresentando il motore della rigenerazione di una importante porzione del centro.
In coerenza con lo sviluppo dell’asse strategico dell’attiguo polo culturale Ago (che comprende i complessi dell’ex ospedale Sant’Agostino, dell’ex ospedale Estense e del palazzo dei Musei), al piano terra del fabbricato troveranno collocazione sale studio attrezzate e biblioteche con zone insonorizzate, ambienti attrezzati per le visite di gruppo, per lo studio e la ricerca, laboratori per ricercatori in materie umanistiche, spazi per il restauro dei beni culturali archivistici, oltre a un servizio di ristorazione.