Farsi Silenzio il 19 febbraio al Teatro Piccolo Orologio

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Farsi Silenzio Marco Cacciola

REGGIO EMILIA – In un’epoca in cui tutti vogliono dire, esprimere la propria opinione e il proprio pensiero su quasi ogni cosa, e pochi sono ancora capaci di ascoltare, Marco Cacciola ricorda una splendida verità: “Dio o la Natura, a seconda di ciò in cui si crede, ci hanno dato una bocca e due orecchie: evidentemente perché ascoltassimo il doppio e parlassimo la metà!”.

Sabato 19 febbraio, alle 21, il pubblico del Teatro Piccolo Orologio sarà accompagnato in un viaggio alla ricerca del Sacro, che non è da identificarsi per forza col divino, ma più che altro con ciò che dà valore al quotidiano di ogni esistenza.

Farsi Silenziodi e con Marco Cacciola, drammaturgia Tindaro Granata, suono Marco Mantovani, produzione Elsinor Centro di produzione teatrale – è un progetto che nasce da un pellegrinaggio artistico, alla ricerca del sacro in ogni dove.

Farsi Silenzio, per fare spazio e prendersi tempo.

Uscire dai propri luoghi e predisporsi ad accogliere l’inaspettato è un gesto semplice e potente, così come ogni volta che si inizia un viaggio nell’ascolto dell’altro da sé.

Lo spettacolo sarà un viaggio alla riscoperta della lentezza e del silenzio attraverso la quotidianità della vita.

Gli spettatori verranno dotati di cuffie, in modo da cercare e attivare nuove relazioni tra lo spazio esterno/pubblico e quello interno/privato.

In un’epoca in cui l’immagine è così prepotente, il tentativo è lasciare che il suono suggerisca le parole, per scrostarle e riportare alla luce il loro vero significato: c’è bisogno di silenzio.

“Questo non è teatro che rappresenta la realtà- anticipa Marco Cacciola -, ma siete voi che l’interpretate. In questi tempi con più premi teatrali che spettatori, io mi accontento di uno spettatore per ogni minuto. Questa è una scommessa contro. Contro di voi e contro di noi. Ma soprattutto contro le definizioni e le differenze. Impossibile. Quello che dico, non è detto che lo pensi. Nulla si inventa mai, si può solo rubare con più o meno eleganza.  Dal momento in cui si pretende di dire qualcosa si sancisce il proprio fallimento.  La prima affermazione è il primo errore.  Questo non vuole essere uno spettacolo in più, ma uno spettacolo in meno. Ciò che voglio è solo andarmene. E questo lavoro è fatto a forma di porta. E queste parole, rubate, sono il mio sbatterla. Grazie di esserci.”

Marco Cacciola. Nel 1999 si diploma all’Accademia dei Filodrammatici. Dal 2001 il suo percorso artistico è legato ad Antonio Latella. Lavora inoltre con R. Cappuccio, De Capitani/Bruni, G. De Monticelli, A. R. Shammah, S. Fantoni, G. Albertazzi, B. Fornasari. Per qualche anno lavora tra Italia e Germania. Firma diversi spettacoli come regista e autore, con cui ottiene premi e riconoscimenti. Nel 2010 fonda la compagnia indipendente InBalìa con cui porta avanti la sua personale ricerca. Dal 2015 si avvicina al linguaggio cinematografico.

INFO E PRENOTAZIONI

Biglietto mecenate: €20, per contribuire con una piccola donazione alle attività del MaMiMò
Biglietto intero €15, biglietto ridotto €13, soci MaMiMò €10

Per informazioni e prenotazioni: www.mamimo.eventbrite.it, biglietteria@teatropiccolorologio.com, www.mamimo.it, 0522-383178, dal lunedì al venerdì, 9.30-13.30 e 14.30-18.30 e nei giorni di spettacolo.

Come previsto dalle normative vigenti, l’ingresso alla sala teatrale è concesso esclusivamente a coloro in possesso di Super Green Pass, prima di accedere alla sala ne verrà controllata la validità, e mascherina di tipo Ffp2.

Nei giorni di spettacolo la biglietteria aprirà un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, ma si consiglia di arrivare in anticipo per permettere il controllo del Green Pass senza accumulare ritardo.

In scena sabato 19 febbraio alle 21 al Teatro Piccolo Orologio, in via Massenet 23 a Reggio Emilia

Il cammino di Marco Cacciola alla ricerca del sacro arriva al Piccolo Orologio con “FARSI SILENZIO”

Al termine del racconto si esce più leggeri, con la sensazione piacevole di non essere soli nei tormenti dell’esistenza, di avere molti compagni di viaggio non del tutto inconsapevoli.
C F. Conti, La Stampa