FAENZA (RA) – La cooperativa sociale Zerocento di Faenza, in collaborazione con il Comune di Jerzu, in Ogliastra, ha istituito una borsa di studio di 2.000 euro in memoria di Maria Vittoria Orrù, la giovane professionista delle risorse umane scomparsa il 16 agosto del 2022 a soli 44 anni.
Possono partecipare studentesse e studenti meritevoli che abbiano conseguito la maturità nell’anno scolastico 2022/23 all’Istituto d’Istruzione Superiore “Armando Businco” di Jerzu, dove Vittoria si era diplomata, e che siano iscritti al primo anno accademico. L’obiettivo è di sostenere la continuità negli studi universitari delle nuove generazioni, in particolare quelle appartenenti alle categorie sociali più fragili, nella terra dove Vittoria era nata. Tutti i dettagli del bando, che scade il 30 luglio, sono pubblicati sul sito istituzionale del Comune.
Accanto all’istituzione della Borsa di studio, Zerocento ha donato anche 80 libri presenti nell’archivio aziendale di Vittoria, tutti su tematiche del suo lavoro, alla biblioteca comunale di Jerzu, affinché possano essere a disposizione dei giovani, nella convinzione che “la conoscenza è un processo di costruzione continua” (J.Piaget).
Nata in Sardegna a Jerzu nel 1978 dove si era diplomata all’Istituto d’Istruzione Superiore “Armando Businco”, Maria Vittoria Orrù aveva proseguito gli studi a Cagliari con il percorso universitario in psicologia, approfondendo quelle tematiche che l’avrebbero portata poi, una volta trasferitasi a Lugo di Romagna, a costruirsi una professionalità solida e multiforme, nel settore delle risorse umane e della loro valorizzazione nel settore della cooperazione sociale.
La borsa di studio è stata fortemente voluta dalla cooperativa romagnola Zerocento – associata a Legacoop Romagna – in cui Vittoria era cresciuta lavorativamente negli ultimi 14 anni e a cui aveva dedicato professionalità e umanità. Con oltre 600 soci e un’ampia gamma di settori di intervento, Zerocento è una delle cooperative sociali più radicate nel territorio emiliano-romagnolo, dove interviene in numerosi settori, come Infanzia, Minori, Salute Mentale, Anziani, Disabili e Inserimento lavorativo.
«Vogliamo che il lavoro, la dedizione e la cura che Vittoria ha dedicato alla cooperativa, alla Società People di cui era Presidente e alle persone non vadano persi — dichiara Stefano Damiani, Presidente della cooperativa Zerocento. — Gli insegnamenti e il lato umano che Vittoria metteva nella sua professione sono stati negli anni fondamentali per i tanti che la ricordano con riconoscenza per ciò che ha fatto e ciò che era. Mantenere nel tempo la memoria di Vittoria è un auspicio collettivo di chiunque l’abbia conosciuta, qui a Faenza dove lavorava, a Lugo dove viveva e a Jerzu dove era nata e cresciuta. La borsa di studio e la donazione dei libri alla biblioteca sono un piccolo passo che va in questa direzione — prosegue il presidente — ovvero creare un filo tra le comunità che l’hanno accolta, per continuare simbolicamente il suo percorso, sia professionale che umano, investendo negli studenti che magari un domani sceglieranno una strada simile alla sua, fosse per l’università o fosse come scelte di vita, di giovane donna che attraversa più terre e che ritorna alla sua isola portando tanto di quello che ha imparato».
«Il Comune di Jerzu ha accolto con gratitudine ed entusiasmo l’iniziativa della Cooperativa Sociale Zerocento di Faenza di istituire una borsa di studio in memoria di Maria Vittoria Orrù — dice il Sindaco di Jerzu, Carlo Lai —. Constato che le straordinarie doti professionali e umane di Maria Vittoria, ben note agli jerzesi, siano state inequivocabilmente apprezzate nella splendida terra di Romagna che per Maria Vittoria era diventata, anch’essa, “casa”. L’istituzione della borsa di studio e la donazione dei libri alla biblioteca comunale sono stati un segno tangibile di questo apprezzamento verso la persona di Maria Vittoria — conclude il Sindaco — tuttavia, sono state le interlocuzioni in cui tanto si è parlato di Maria Vittoria con il presidente Stefano Damiani e i suoi collaboratori a dare una testimonianza ancora più forte, se possibile, dell’incredibile senso di vuoto che la prematura scomparsa di Maria Vittoria ha lasciato in tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerla».
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