Modena

Fa il bagno nella fontana, ma doveva essere al Sant’Anna

Un 42enne, irregolare in Italia, fermato domenica 11 agosto dalla Polizia locale e portato nella Casa Circondariale. A suo carico aveva una misura cautelare in carcere

MODENA – Le elevate temperature lo hanno spinto probabilmente a cercare un “idilliaco” ristoro nelle acque versate dalla Ninfa scolpita da Giuseppe Graziosi, nella piccola fontana di Largo San Giacomo, nel centro di Modena. Ma, in realtà, avrebbe dovuto trovarsi in ben altro luogo, ovvero al penitenziario di Sant’Anna. Per questo, un 42enne marocchino, senza fissa dimora, non in regola con la normativa sulla permanenza degli stranieri in Italia e con diversi precedenti penali a suo carico, è stato fermato dalla Polizia locale e portato nella struttura detentiva.

L’episodio è avvenuto nella serata di domenica 11 agosto quando, poco dopo le 21, alcuni cittadini hanno notato la presenza di un uomo intento a lavarsi nella piccola fontana che caratterizza Largo San Giacomo: un atto espressamente vietato dall’articolo 9 del Regolamento comunale di Polizia urbana che proibisce, appunto, di effettuare operazioni di pulizia personale o di cose nelle vasche e nelle fontane pubbliche. Non appena giunti sul posto, quindi, gli agenti della Polizia locale di Modena lo hanno fermato trovandolo fuori dalla fonte con gli abiti fradici addosso.

Dagli accertamenti condotti tramite banca dati è emerso che l’uomo, irregolare in Italia e già noto alle forze dell’ordine, era stato arrestato lo scorso giugno per un furto in un supermercato del centro. A questa misura aveva fatto seguito un’ordinanza di divieto di dimora a Modena e provincia, non rispettata tuttavia dall’uomo che, nel frattempo, è stato denunciato altre volte. Quindi, a causa del mancato rispetto dell’ordinanza, il Gip di Modena, agli inizi di agosto, ha emesso un aggravio di misura sostituendo il divieto di dimora con una misura cautelare all’interno della Casa Circondariale di Sant’Anna. Dopo l’accertamento, pertanto, l’uomo è stato portato al penitenziario.

Adesso spetta all’Autorità giudiziaria valutare la conferma della misura o l’applicazione di un altro provvedimento.

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Pubblicato da
Roberto Di Biase

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